Archivio per la categoria Argentina

Kirchner: un presidente rivoluzionario? socialista? democratico?

Dopo la crisi del 2001, dovuta all’orgia di privatizzazioni degli anni Novanta, alla forzata parità tra dollaro e peso che favorì i prodotti statunitensi provocando un’impennata della disoccupazione, e alle conseguenti rivolte e agitazioni popolari, al governo va un fronte progressista, capeggiato dal presidente del Partido Justicialista Néstor Kirchner. Molti hanno visto in questo governo un’altra espressione dello spostamento a sinistra dell’America latina, ma su questo come sugli altri governi sudamericani abbiamo delle riserve e possiamo sottoscrivere l’analisi del Frente Darío Santillán nel quale sono confluite le organizzazioni piqueteras più radicali, come gli autonomi del MTD: “il governo Kirchner, e quello successivo della moglie Cristina Fernández non è altro che il tentativo della borghesia di recuperare la fiducia popolare verso le istituzioni del sistema politico e di garantire allo stesso tempo la continuità delle politiche neoliberali.

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Di fronte alla morte di Kirchner

Nestor Kirchner (1950-2010)Comunicato del PRT Santucho

Oggi è morto Néstor Kichner. Dopo un lungo percorso politico arrivò nel 2003 alla presidenza per mano di Eduardo Duhalde. In questo processo Kirchner è andato formando l’autorità e l’esperienza necessaria per mantenere a galla la sconquassata barca dell’ingiusto sistema capitalista, riuscendo a stabilizzare parzialmente lo scenario politico dopo la crisi del 2001 e dopo i fatti del 26 giugno 2002, che obbligarono Duhalde a convocare le elezioni anticipate.

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La precarietà e la burocrazia sindacale uccidono perché qualcuno lo permette

La Fragua

In memoria di Mariano Ferreyra, Darío Santillán, Maximiliano Kosteki, Carlos Fuentealba e di tutti i caduti nelle lotte popolari.

Il Governo è preoccupato? Che incominci da casa sua!

Documento de La Fragua, gruppo di base di lavoratori/trici salariati/e del Fronte Popolare Darío Santillán. 22 ottobre 2010.

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Un lavoratore assassinato a Buenos Aires durante una manifestazione di ferrovieri

Oggi, durante una manifestazione di lavoratori precari licenziati da Ferrocarril Roca, è intervenuta una squadraccia della Lista Verde dell’Unione Ferroviaria con armi da fuoco che ha ferito con proiettili tre tra lavoratori e lavoratrici. Uno di loro, Mariano Ferreyra, è morto mentre entrava nell’Ospedale Argerich, la militante Elsa Rodríguez viene operata per un colpo in testa e si trova in grave stato, mentre il terzo militante ha subito ferite di arma da fuoco in una gamba. Alle 15,00 le organizzazioni hanno indetto una conferenza stampa ed alle 18,00 è stato convocato un concentramento a Callao e Corrientes, città di Buenos Aires. La CTA ha convocato per la mattina uno Sciopero nazionale con mobilitazioni a Plaza de Mayo ed in tutto il paese.

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Hanno assassinato Mariano Ferreyra, solidarietà ai lavoratori ferroviari di base

Frente Popular Darío Santillán

Denunciamo questo criminale attacco della burocrazia sindacale compiuto dall’Unione Ferroviaria di fronte alla richiesta dei lavoratori precari della Línea Roca che protestavano per la loro stabilizzazione. Così come nel 2002 la polizia bonaerense assassinò i nostri compagni Darío Santillán e Maximiliano Kosteki, oggi la burocrazia sindacale della CGT, protetta dal governo nazionale, assassina i militanti che lottano e si organizzano per reclamare migliori condizioni di lavoro.

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Un decennio di fabbriche autogestite

Dagli inizi del 2000 un totale di 250 fabbriche sono state occupate e autogestite dagli operai argentini.

Articolo di Enric Llopis

Se la Spagna ebbe il suo “decennio abominevole” nel secolo XIX, quello dell’Argentina si potrebbe opportunamente collocare negli anni 90 del XX secolo. Sono gli anni delle privatizzazioni dei servizi pubblici, dell’applicazione del neoliberismo a qualsiasi prezzo, della parità del peso con il dollaro e, soprattutto, dell’ascesa fino al fracasso politico dell’ineffabile duo Ménem-Cavallo.

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Mapuche

I mapuche sono il gruppo indigeno più numeroso del paese: 800.000 persone su 16 milioni di cileni. Chiedono la restituzione del loro territorio ancestrale nelle regioni del Bío Bío e dell’araucanía, nel sud del paese, la cui conquista da parte dell Cile s’è completata solo nel XX secolo. Altri 400.000 mapuche vivono nello stato argentino. In totale i mapuche sono 1, 2 milioni, molto più degli abitanti di Cipro e il quadruplo di quelli dell’Islanda. Prosegui la lettura »

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Continua lo sciopero nelle carceri della provincia di Buenos Aires

Contro l’inasprimento delle condizioni carcerarie è già morto un detenuto. Prosegui la lettura »

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