Gli “investimenti” delle multinazionali della globalizzazione nei paesi del Sud


Schiavi moderni nei “campi d’oro” della Pioneer-DuPont

Guadalupe Rodríguez

 “Camminiamo su campi d’oro” (We walk in Fields of Gold) (1), dice letteralmente la canzone che accompagna un video nella pagina web del produttore di semi Pioneer, proprietà della multinazionale nordamericana DuPont. E non è strano che si riempiano di oro, giacché questi straordinari profitti vengono accumulati alle spalle dei lavoratori schiavi che questa impresa tiene nell’umida pampa argentina e che sono venuti alla luce del sole a gennaio 2011. La prima cosa che attira l’attenzione è l’immagine, apparsa nella stampa argentina, dei stretti cassoni o ripiani in cui debbono dormire i lavoratori. Approfondendo, torniamo a constatare la perversità dell’affare agricolo, del sistema agricolo industriale che si espande e viene imposto, e delle bugie su cui si sostiene nel nostro mondo globalizzato questo sistema.

Si tende a pensare che la vita in campagna sia dignitosa, e che lì la povertà si sopporti meglio, in tempi di vacche magre, si può sempre strappare qualcosa alla terra per continuare a vivere. Presto questi tempi saranno passati. Le grandi multinazionali letteralmente accaparrano la terra (land grabbing, così è chiamato in inglese l’evento), per cui prima obbligano i contadini ad emigrare, i quali si vedono espulsi dai loro luoghi di origine, a volte anche con violenza. E questi contadini sfollati si concentrano nelle aree di miseria assoluta intorno alle grandi città, e terminano per trasformarsi in poveri urbani. L’Argentina non solo ammassa i propri sfollati interni nelle sue ville della miseria, ma anche nei paesi vicini come il Perù, la Bolivia o il Paraguay.

L’Argentina è un grande produttore agricolo, il “granaio del mondo”, il terzo esportatore mondiale di soia, il secondo di mais ed il quarto di grano. La globalizzazione le ha assegnato il compito di fornire materie prime – tra le altre quelle agricole – per i bisogni dei giganti del Nord, e perfino di paesi emergenti come la Cina. La produzione di semi ibridi, che le  grandi multinazionali commercializzano insieme ad un pacchetto di altri prodotti dai quali traggono profitti anche molto grandi, è un affare assolutamente perfetto e fiorente. In connivenza con coloro che fanno politiche non solo per l’alimentazione ma anche per la produzione di energia, diffusamente si espande la coltivazione di queste sementi commerciali ed industriali.

I lavoratori schiavizzati che recentemente sono venuti alla luce lavoravano nella produzione di questo tipo di semi. Come hanno constatato le autorità pubbliche, 140 braccianti sono stati portati dalla provincia di Santiago del Estero a Monte del Rosario, nel dipartimento di Río Primero, provincia de Córdoba. Questi braccianti sono stati praticamente schiavizzati: guadagnavano 97 pesos giornalieri (17,67 Euro) dai quali gli detraevano denaro nel caso in cui avessero danneggiato le piante che stavano trattando. Venivano alloggiati in casette di lamiera, senza acqua potabile, senza elettricità e senza bagni (2). Secondo l’Agenzia France Press, all’inizio dell’anno le autorità argentine avevano già localizzato almeno 500 contadini che stavano facendo un lavoro schiavizzato nei campi di soia e di mais nell’umida pampa argentina. Questo tipo di schiavitù potrà sorprenderci, però non è qualcosa di nuovo. Negli anni passati in Brasile sono stati svelati altri casi simili nelle piantagioni di canna da zucchero (3). Il giudice di Córdoba, Ricardo Bustos Fierro, ha detto che “quando arrivammo, abbiamo trovato questi accampamenti in condizioni sub-umane”. Sono state fatte denunce giudiziarie e all’ispettorato del lavoro. I periodici locali hanno informato che l’impresa Adecco Specialities SA ha contrattato i lavoratori per il vivaio Pioneer della multinazionale DuPont.

La ministra argentina dell’Industria ha annunciato che il Governo avrebbe interrotto l’accesso al regime delle agevolazioni industriali e ai benefici impositivi, economici e finanziari che favoriscano qualsiasi impresa sospettata di mantenere lavoratori in condizioni lavorative sub-umane. E dopo le schiaccianti denunce sono state applicate dure sanzioni alle tre imprese multinazionali (4). “La DuPont non può fruire di benefici fiscali se è legata ad una impresa che sfrutta i propri dipendenti e li fa lavorare in modo sub-umano”, ha detto della produttrice di cereali Pioneer la titolare dell’Amministrazione Fiscale argentina AFIP, aggiungendo che “siamo di fronte ad un caso di tratta di persone”. Le schiaccianti immagini lo confermano.

La Pioneer è una impresa che per conto proprio si reclamizza come leader mondiale nella raccolta, produzione e distribuzione di sementi di mais, girasole, sorgo ed anche varietà di soia e di alfalfa (5). Si vanta inoltre, in differenti punti della sua pagina web, di aver raggiunto una pietra miliare nella collaborazione tecnologica per lo sviluppo di nuovi metodi per aumentare la produttività agricola. Con la schiavitù a cui sottomette i propri lavoratori vengono ugualmente screditate le affermazioni di “vera sostenibilità per il miglioramento della produttività agricola” così come le promesse che “Pioneer (6) è di più di un luogo meraviglioso dove lavorare, un luogo in cui crescerai personalmente e professionalmente”. La deflorazione del mais che compivano i lavoratori schiavizzati è un lavoro che si realizza ancora manualmente. La Pioneer è una filiale della DuPont.

La DuPont è una multinazionale con sede negli Stati Uniti, che produce in 90 paesi grandi varietà di prodotti e servizi per l’agricoltura e l’industria. In Argentina, produce e commercializza le sementi marca Pioneer (7). Nella sua pagina web assicura che “il suo guadagno più importante sono i propri lavoratori. Il suo impegno nell’eccellenza, nell’innovazione e nel cercare di fare del mondo un luogo migliore e più sicuro, è uno dei motivi centrali per il successo della compagnia” e che “ha la ferma convinzione che tutte le persone debbano essere trattate con dignità, rispetto e equità”. La DuPont realizza più di 2800 operazioni sul mercato internazionale, per 115 milioni di dollari (8).

La canzone che accompagna il video pubblicitario afferma che “camminiamo su campi d’oro”. La recente scoperta dello sfruttamento di esseri umani ci permette di comprendere molto chiaramente i meccanismi che consentono alle grandi multinazionali di generare i loro profitti milionari: come la Pioneer e la DuPont, mettendo in schiavitù e letteralmente “succhiando il sangue” dei popoli. I nostri politici e governanti, del Nord e del Sud, dell’Unione Europea, i gringos, e perfino i cinesi, sono tutti complici. È un sistema produttivo pianificato dall’alto ed imposto fino alla sazietà  per soddisfare la nostra fame di consumo e di energia.

Com’è possibile la schiavitù oggigiorno? Penso che questo sia possibile poiché noi, come società, non prendiamo sufficientemente sul serio queste informazioni per sollevarci contro questo come un solo uomo. Se una società è costruita in modo equo, solidario, impegnato ed umano, ed è basata su alcuni valori minimi che possano essere comuni a tutti, al Nord e al Sud del pianeta, fatti come questi non sarebbero possibili. Una società che si sostiene unicamente sui valori del mercato comporta queste conseguenze: catastrofe sociale ed ambientale.

Il Governo argentino qui appare mentre punisce queste imprese, però allo stesso tempo permette il saccheggio del paese per mano delle elite locali e delle multinazionali dell’agro, minerarie, petrolifere, mentre dalle negoziazioni traggono profitto governanti e funzionari fino a livelli insospettati.

Quanto abbiamo qui documentato è anche un esempio – di più – che mostra come una pagina web, sostenuta da alcune imprese come la Pioneer e come la DuPont, possa sembrare bella, piena di affari “verdi”, di parole gradevoli, di promesse di lavoro sicuro e di milionari investimenti, ma dietro la facciata l’impresa  non ha nessuno scrupolo nel guadagnare con il super-sfruttamento degli esseri umani né con la distruzione dell’autentica economia locale, quella che produce il popolo per assicurarsi il sostentamento quotidiano.

Disgraziatamente questo caso degli schiavi argentini non è l’unico, ma solo un semplice esempio di come l’attuale economia si basi sulla produzione di profitti monetari straordinari per le imprese, in mezzo alla così chiamata crisi economica, lasciando di lato qualsiasi valore morale o necessità reale degli esseri umani, e abusando delle necessità e della disperazione della popolazione. Questo è “l’investimento” delle multinazionali della globalizzazione nei paesi del Sud. E se non lo precisiamo bene, non è nemmeno molto differente da ciò che attualmente succede al Nord, così stanno le cose.

Settimanalmente trovi denunce ed hai la possibilità di protestare contro l’ingiustizia, l’irrazionalità, lo sfruttamento e la distruzione, inviando messaggi dal web di Salva la Selva: http://www.salvalaselva.org

10-03-2011

Rebelión

Note:
(1) http://public.pioneer.com/portal/site/Public/template.MAXIMIZE/welcome/home/?javax.portlet.tpst=f83e6ef89acd1be6d58aef46310093a0_ws_MX&javax.portlet.prp_f83e6ef89acd1be6d58aef46310093a0_viewID=nonassociated_content_display_view&beanID=895776695&viewID=nonassociated_content_display_view&javax.portlet.begCacheTok=com.vignette.cachetoken&javax.portlet.endCacheTok=com.vignette.cachetoken&guid=630EA913-B2AB-9504-711F-DA0C820233C8
(2) http://www.lavoz.com.ar/noticias/negocios/afip-denuncia-semillera-trabajo-esclavo
(3) Per esempio nel 2007, vedi: http://www.elpais.com/articulo/internacional/Brasil/libera/1106/esclavos/Amazonia/elpepuint/20070704elpepiint_1/Tes nel 2009, vedi: http://www.elmundo.es/america/2009/10/26/brasil/1256566412.html o nel 2010, vedi: http://www.bbc.co.uk/mundo/america_latina/2010/09/100912_brasil_rescate_esclavos_ranchos_fp.shtml
(4) http://www.lanacion.com.ar/1346502-duras-sanciones-aplico-la-afip-a-la-empresa-dupont
(5) http://public.pioneer.com/portal/site/Public/?locale=de_DE
(6) http://www.pioneer.com/home/site/about
(7) http://www2.dupont.com/Argentina_Country_Site/es_AR/DuPont_Argentina/Historia_Argentina/Sobre_DuPont_Argentina.html
(8) http://espanol.news.yahoo.com/s/afp/110202/latinoamerica/argentina_eeuu_social_impuestos_ddhh_comercio e http://www.lavoz.com.ar/noticias/negocios/afip-denuncia-semillera-trabajo-esclavo

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da
Guadalupe Rodríguez, “Esclavos modernos en los ‘campos de oro’ de Pioneer-Dupont”  traducido para Rebelión por S., pubblicato il 10-03-2011 su [http://www.rebelion.org/noticia.php?id=123936&titular=la-“inversión”-de-las-multinacionales-de-la-globalización-en-los-países-del-sur-], ultimo accesso 11-03-2011.   

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