Articoli con tag Sinistra

Cile: Richiesta al Ministero di Giustizia di annullare il processo dei prigionieri politici del CAM in sciopero della fame da quasi 80 giorni

Chiediamo che si dia una soluzione alle richieste che sono state poste con lo sciopero della fame, così come rendiamo responsabili le autorità dello Stato del Cile delle eventuali conseguenze irreversibili per quanto riguarda la salute e la vita di coloro che scioperano. Prosegui la lettura »

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Paese Mapuche: Il CAM in Sciopero della Fame dice che “Non ci può essere dialogo con militarizzazione, prigionieri politici e senza la restituzione delle terre”

Dal 13 novembre sono in sciopero della fame i prigionieri politici mapuche del CAM (Coordinamento Arauco-Malleco) reclusi nel CCP Biobío di Concepción, Ernesto Llaitul, Esteban Henríquez, Ricardo Delgado Reinao e Nicolás Alcamán, per chiedere l’annullamento della sentenza di condanna a più di 15 anni di reclusione che pesa su di loro. Prosegui la lettura »

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Argentina: “Gli aggiustatori si affrontano in strada, lottando”

Mario Hernández

Le organizzazioni sociali hanno marciato a Buenos Aires verso il ministero dello Sviluppo Sociale.

Chiedono il pagamento di una tredicesima di fine anno, che garantisca alimenti per dicembre e un aumento dei programmi sociali “equivalente all’inflazione”. Prosegui la lettura »

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Cile: Rifiuto della condanna senza prove di 4 prigionieri politici mapuche del CAM

Osservatori Internazionali

Il Coordinamento Arauco Malleco è l’organizzazione mapuche più perseguitata dal governo di Boric. Prosegui la lettura »

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Argentina dal basso

Raúl Zibechi

Con il trionfo di Javier Milei si chiude un ciclo della politica argentina, quello che si aprì nel dicembre del 2001 con l’insurrezione popolare che abbatté il governo di Fernando de la Rúa e le sue politiche neoliberali senza anestesia. La dirigenza che occuperà l’amministrazione dello stato avrà le mani più libere per smantellare le politiche sociali e reprimere coloro che resistono. Prosegui la lettura »

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Messico: In Oaxaca criminalizzati 16 difensori che lottano contro il Corridoio Interoceanico

Redazione Desinformémonos

Città del Messico / L’Unione delle Comunità Indigene della Zona Nord dell’Istmo (Ucizoni) ha denunciato che il Corridoio Interoceanico ha presentato una denuncia penale contro 16 membri dell’organizzazione per il delitto di “Attacco alle vie generali di comunicazione”, fatto che ha giudicato come “atti di criminalizzazione” della difesa del territorio nell’Oaxaca. Prosegui la lettura »

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Argentina: Vestigia e resti del movimento piquetero

Raúl Zibechi

I grandi movimenti lasciano sempre tracce, a volte anche sentieri che possono essere percorsi tempo dopo da altri camminatori. L’energia collettiva che appare nelle mareggiate che scuotono dal basso in alto le nostre società, si trasformano e lasciano nella memoria dei popoli tracce indelebili, sensi comuni che che modellano i modi del rispetto di sé delle generazioni successive. Prosegui la lettura »

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Cile: A 4 anni dalla Rivolta, centinaia di giovani hanno lottato contro i carabinieri di Boric e hanno ripreso Plaza de la Dignidad

Non sono state le moltitudini del 2019, ma ci sono stati scontri simili a quelli di quell’epoca, con gli “sbirri bastardi” del presidente Boric, questo grande usurpatore e arrivista che si è tenuto il reddito dell’indignazione popolare. E lo ha fatto, grazie alla diserzione di molta “sinistra progressista” che ha preferito abbassare le bandiere e mettere un votino nelle urne, credendo che così avrebbe ottenuto la Costituente per la quale si era tanto lottato. Prosegui la lettura »

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Chiapas, un disastro

Gilberto López y Rivas

Il prestigioso Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas (Frayba), fondato nel 1989 dal vescovo Samuel Ruiz García, ha pubblicato nel marzo di quest’anno, uno scioccante libro su un tema molto rilevante dell’accadere nazionale che significativamente ha intitolato: Chiapas, un desastre. Entre la violencia criminal y la complicidad del Estado (Creative Commons) (Chiapas, un disastro. Tra la violenza criminale e la complicità dello stato). Prosegui la lettura »

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Argentina: L’Unità Piquetera è riuscita a torcere il braccio al governo degli aggiustamenti e della fame

Carlos Aznárez

Dopo una giornata di lotta in tutto il paese trovato un ampio accordo in una durissima negoziazione. Prosegui la lettura »

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Bolivia: La rottura tra Arce ed Evo complica il governo boliviano

Gustavo Veiga

La crisi è di tale dimensione che è intervenuta Cuba per mediare e all’Avana è avvenuto un incontro tra i due politici che non ha prodotto risultati positivi. Il conflitto è salito dal 26 marzo passato, quando durante l’ultima manifestazione dove si erano mostrati in pubblico insieme a Cochabamba, l’ex mandatario criticò il suo successore. Prosegui la lettura »

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Messico: Si intensificano gli attacchi contro le comunità zapatiste e AMLO nega

Sare Frabes

Andrés Manuel López Obrador, l’attuale presidente del Messico, ha ancora 17 mesi di mandato. Dal suo arrivo sulla poltrona presidenziale, il vento del cambiamento ha soffiato forte, e a ragione: i megaprogetti del grande capitale che i governi precedenti non erano riusciti a portare avanti sono stati realizzati da lui a una velocità impressionante. Prosegui la lettura »

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Venezuela: La rete di cooperative Cecosesola che navigano nella tormenta

Raúl Zibechi

In alcune regioni del mondo la tormenta sistemica è una realtà quotidiana che ha scompigliato la vita fino a limiti inimmaginabili. È importante riconoscerlo e apprendere su come i popoli affrontano collettivamente la tormenta, per apprendere e poter fare lo stesso quando arriva il momento. Prosegui la lettura »

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Colombia: Cortei a sostegno dei cambiamenti

Javier Mauricio Galvis Flores

Nel braccio di ferro tra le maggioranze nazionali che lottano per cambiare il paese e l’élite che si oppone, ci sono stati questa settimana fatti importanti come la mobilitazione a sostegno delle riforme e degli Accordi di Cuba firmati tra il Governo Nazionale e l’ELN. Prosegui la lettura »

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Impressioni del “nuovo” Venezuela

Raúl Zibechi

Chi sia stato in Venezuela tra il 2016 e il 2018 deve concludere che in questo momento si registra una riattivazione importante ma relativa. Il paese si è lasciato dietro l’acuta scarsezza che provocava interminabili file per procurarsi alimenti, e ora si può trovare tutto l’immaginabile ma a prezzi impossibili per lavoratori che guadagnano tra i 15 e i 20 dollari mensili. Prosegui la lettura »

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