In Argentina i movimenti sociali costruiscono il potere popolare a partire dall’agire quotidiano


Leandro Albani

Lo scrittore e membro del FPDS parla della realtà dei movimenti sociali in Argentina, delle loro lotte e sfide.

Resumen Latinoamericano/AVN – Per i movimenti sociali argentini la costruzione del potere popolare è una questione quotidiana che viene realizzata nei territori più colpiti dal neoliberismo.

In una intervista all’Agenzia Venezolana di Notizie (AVN), lo scrittore e membro del Frente Popular Darío Santillán (FPDS), Guillermo Cieza, ha affermato questo.

Cieza, autore di libri come Bozze sulla lotta popolare e l’organizzazione, ed il romando Stato di Grazia, ha ricordato che nel 2001 “vennero alla ribalta una serie di movimenti politici e popolari che avevano accumulato forze negli anni precedenti”.

Per lo scrittore, questi movimenti “contribuirono in gran parte a scatenare la crisi che pose fine al neoliberismo e cacciarono il presidente Fernando De la Rua”, nelle giornate di dicembre di quell’anno ricordate per i “cacerolazos”.

Cieza ha osservato che “i movimenti sociali ebbero la capacità di porre fine al neoliberismo, ma non ebbero la capacità di capitalizzare la crisi”.

Sull’attuale realtà delle organizzazioni popolari, il referente ha sottolineato che nei quartieri argentini “la costruzione del potere popolare è una questione quotidiana”.

Cieza ha indicato che, nel caso del FPDS e di altri gruppi, “continuiamo il cammino dell’accumulazione delle forze”, giacché definiscono l’attuale amministrazione come “una variante sistemica”.

Ha sostenuto che “noi abbiamo un connotato anti-capitalista e su questo piano il governo ci lasciava dei dubbi e parlava del progetto argentino, che non è la stessa cosa del progetto nazionale”.

Cieza ha spiegato che anche se non credono che il progetto dell’attuale governo sia del tutto realizzabile, “non smettiamo di appoggiare i gesti progressisti”.

Come esempi ha elencato il rifiuto dell’Area del Libero Commercio delle Americhe (Alca), l’appoggio alla nuova legge sui mezzi di comunicazione e tutte le iniziative di redistribuzione delle entrate.

 Riferendosi al governo dell’ex presidente Carlos Menem ha dichiarato che “ugualmente, viviamo quotidianamente il discorso progressista, ma nei territori e nei sindacati ci scontriamo con la stessa struttura politica e sindacale che aveva sostenuto il menemismo”.

Di fronte a questa realtà contraddittoria, Cieza ha detto che un settore dei movimenti sociali è maturato, mentre altri hanno optato per piegarsi all’attuale governo o per sciogliersi.

Lo scrittore argentino ha spiegato che il FPDS lavora nei quartieri dove “abbiamo accesso ai programmi statali come sono stati i piani Capifamiglia e Capefamiglia, i piani per gli alimenti, il piano Argentina Lavora, ma in tutti i casi questo accesso viene ottenuto attraverso la lotta e la mobilitazione”.

L’organizzazione, una delle più rappresentative del paese, è presente nella Capitale Federale e nelle province di Buenos Aires, San Luis, Jujuy, Formosa, Río Negro, Neuquén e Córdoba.

Tra le iniziative più rilevanti del FPDS, ci sono i corsi popolari di istruzione, i progetti produttivi che vengono sviluppati nei quartieri come panetterie, costruzione di mattoni e officine di fabbri.

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da
Leandro Albani, “Movimientos sociales en Argentina construyen poder popular desde lo cotidiano”,  traducido para Resumen Latinoamericano/AVN por S., ultimo accesso 23-03-2011.     

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