Articoli con tag Narcotraffico
Honduras: Gli yankee mitragliano gli indigeni da un elicottero
Scritto da ccarlosfonseca in Honduras il 17-05-2012
Agenti della DEA nordamericana e militari honduregni hanno assassinato, senza esserci pericoli, indigeni miskitos in Honduras.
Nella mattinata di venerdì 12 maggio del corrente anno, degli indigeni miskitos si stavano trasferendo dalla comunità della costa di Barra del Patuca verso le comunità rivierasche di Awás e Paptalaya su di una imbarcazione per passare il giorno della madre con le proprie comunità.
Il fallimento della VI Conferenza delle Americhe
Scritto da ccarlosfonseca in America Latina, Stati Uniti il 15-05-2012
Dilma Rousseff ha interrotto il discorso di Barack Obama. Il presidente degli Stati Uniti perorava i progressi di vari paesi dell’America Latina dicendo che ora esiste “una prospera classe media” che è una opportunità di affari per le imprese del suo paese. “Improvvisamente sono interessati a comprare iPad, interessati a comprare aerei della Boeing”, “O Embraer”, ha interrotto Dilma raccogliendo applausi.
Cartagena, al di là dello scandalo del Servizio Segreto
Scritto da ccarlosfonseca in America Latina, Stati Uniti il 10-05-2012
Anche se accompagnata dallo scandalo del Servizio Segreto, la Conferenza delle Americhe dello scorso mese a Cartagena, Colombia, è stata un avvenimento di grande importanza. Sono tre le ragioni principali: Cuba, la guerra contro il narcotraffico e l’isolamento degli Stati Uniti.
Il fallimento della guerra contro le droghe
Scritto da ccarlosfonseca in Colombia il 24-04-2012
Dopo più di 3 decenni di guerra controinsurrezionale, dove abilmente e con doppia morale l’oligarchia colombiana ha usato il narcotraffico per arricchirsi e come pretesto criminale contro i suoi nemici, sta riconoscendo che detta guerra ha fracassato e prospetta di discutere altre alternative a questo complesso problema che colpisce tutti i paesi del mondo.
Le organizzazioni sociali di Arauca, che hanno sradicato da sé le piantagioni di coca
Scritto da ccarlosfonseca in Colombia il 23-04-2012
Contro la strategia di guerra ai narcotrafficanti e di fumigazione delle coltivazioni, che hanno entrambi conseguenze dannose per la popolazione dei territori colpiti, le Organizzazioni Sociali di Arauca hanno scelto di sradicare da se le coltivazioni di coca. La pianta dalla quale si ottiene la cocaina è stata sostituita con coltivazioni alimentari. Prosegui la lettura »
Paramilitarismo e palma nel Catatumbo
Scritto da ccarlosfonseca in Colombia il 23-04-2012
Alfredo Molano ha percorso questa regione del Norte de Santander per disotterrare le traccie della violenza e rivelare il costo delle cosiddette allenze produttive.
Il Guatemala e la depenalizzazione delle droghe: qual’è la mossa?
Scritto da ccarlosfonseca in Guatemala il 14-04-2012
Il vertice “Nuove strade contro il narcotraffico” lanciato dal Guatemala tre settimane fà è stato un insuccesso per l’assenza degli altri presidenti centroameicani, di Nicaragua, Honduras ed El Salvador. Ma questa settimana il presidente guatemalteco Perez Molina è tornato a proporre alla Cumbre de las Americas, davanti a tutti i paesi del continente, la depenalizzazione delle droghe come nuova arma contro il narcotraffico, responsabile del primo posto del centroamerica come regione più violenta del mondo. Perché un ex generale responsabile non giudicato di molti crimini, anche contro la popolazione civile, durante la guerra alla guerriglia conclusa nel 1996, lancia una politica opposta a quella degli Stati Uniti nella lotta al commercio di stupefacenti? Articolo di Marcelo Colussi. Prosegui la lettura »
La grande differenza tra la foglia di coca e la cocaina
Scritto da ccarlosfonseca in America Latina il 14-04-2012
Agli USA conviene la guerra in Messico?
Scritto da ccarlosfonseca in Messico, Stati Uniti il 04-04-2012
Già da quasi sei anni si vanno discutendo le ragioni che hanno favorito la guerra in Messico, proponendo che queste generalmente si basano sui benefici che producono all’economia e alla società statunitense. Questi benefici si potrebbero essenzialmente raggruppare in tre componenti: il lavaggio di denaro effettuato dalle grandi banche e lo stimolo che rappresenta per la speculazione e il mantenimento di alti profitti; lo stimolo all’industria delle armi, potente gruppo di interessi che controlla buona parte dell’apparato dello stato; e lo stimolo che rappresenta il discorso bellicista che continua a basarsi sul destino manifesto di essere l’ago della bilancia nel mondo e il sostenitore della democrazia.
Bande criminali in Colombia: il nuovo volto degli smobilitati
Scritto da ccarlosfonseca in Colombia il 18-01-2012
In Colombia i paramilitari continuano ad operare, benché il governo si vanti dei suoi presunti piani di smobilitazione.
Sei dipartimenti della Colombia hanno cominciato l’anno con una recrudescenza del conflitto armato. Il nordest del paese ha vissuto, in meno di una settimana, l’esecuzione di uno dei capi del crimine organizzato della zona, l’imposizione di uno sciopero armato e la militarizzazione della regione.
La “pacificazione” delle favelas e il Mondiale
Scritto da ccarlosfonseca in Brasile il 24-11-2011
Forze di polizia collegate al governo dello stato di Rio de Janeiro ancora una volta hanno fatto una occupazione militare nella capitale della provincia, questa volta le favelas Rocinha, Vidigal e Chácara do Chapéu. La giustificazione per l’azione è l’attivazione di un’altra Unità di Polizia di Pacificazione (UPP)
La Rocinha ha 70 mila abitanti ed è considerata la favela più grande dell’America Latina. L’occupazione ha avuto inizio il 13 novembre e proseguirà fino al consolidamento dell’UPP. Nella città sarà la numero 19. La prima esperienza avvenne nella favela Santa Marta, il 20 novembre 2008. Le UPP sono un progetto della Segreteria per la Sicurezza Pubblica della provincia di Rio de Janeiro, sviluppate durante il governo di Sergio Cabral, ed hanno come obiettivo, in teoria, di espellere le bande di narcotrafficanti dalle favelas e istituire sistemi di sicurezza comunitari.
Guerra, politica, resistenze e alternative
Scritto da ccarlosfonseca in Messico il 11-11-2011
(Intorno al dibattito sull’etica e la politica)
Arturo Anguiano
La guerra della paura e dell’insicurezza
Il testo del Subcomandante Insorgente Marcos1 pone delle questioni centrali che caratterizzano l’attuale situazione del paese. La guerra contro il cosiddetto crimine organizzato, particolarmente contro le mafie del narcotraffico, che dall’inizio del suo mandato Felipe Calderón ha messo in pratica, è una guerra che non dice ciò che è, che si nasconde e, nei fatti, ha condizionato l’insieme della gestione statale, trasformandosi nel segno distintivo del panismo al potere. È chiaro che questa guerra non è stata imposta a Calderón, non è stata il risultato di una crisi specifica causata da qualche salto qualitativo del crimine organizzato che, senza rimedio, richiedeva di cambiare in modo radicale le priorità governative.
Petrolio e risorse naturali nel conflitto con gli indigeni della Bolivia
Scritto da ccarlosfonseca in America Indigena, Bolivia il 19-09-2011
Priorità dei profitti delle multinazionali in un momento in cui si accresce in Bolivia la crisi per l’approvvigionamento di benzina, energia elettrica, gas liquido e gasolio.
Un nuovo conflitto tra gli indigeni del Parco Isidoro Secure, nella regione centrale della Bolivia, ed il governo del presidente Evo Morales Ayma, è scoppiato a causa del progetto di costruzione di una strada che unirà la zona cocalera del Chapare con la regione delle pianure di Moxos, regione in cui, secondo studi di prospezione satellitari, esistono importanti riserve petrolifere e grandi estensioni di risorse forestali, idriche e di biodiversità.
Danni collaterali
Scritto da ccarlosfonseca in Messico il 09-08-2011
Collaterale non è lo stesso di “accidentale” o “senza intenzione”, ma piuttosto “secondario”. Peggio: a nessuno gli importa. Ha lo stesso significato.
La peculiarità della guerra che il governo dice di aver intrapreso contro i gruppi delinquenziali, è che i suoi “danni collaterali” sono molto più alti dei risultati in termini poliziesco-militari ed anche molto più alti dei caduti di una o dell’altra fazione: poliziotti e criminali, buoni e cattivi, buonissimi e cattivissimi, nella retorica che riempie pagine e schermi. È la retorica della guerra, e a nessuno importa di coloro che muoiono “collateralmente”, anche se sono la maggioranza.
Il Centroamerica nel mirino dell’Impero
Scritto da ccarlosfonseca in Costa Rica, Guatemala, Honduras, Messico, Stati Uniti il 14-06-2011