Il fallimento della guerra contro le droghe


Dopo più di 3 decenni di guerra controinsurrezionale, dove abilmente e con doppia morale l’oligarchia colombiana ha usato il narcotraffico per arricchirsi e come pretesto criminale contro i suoi nemici, sta riconoscendo che detta guerra ha fracassato e prospetta di discutere altre alternative a questo complesso problema che colpisce tutti i paesi del mondo.

Conoscendo la condizione di suddito della classe governante colombiana, questa nuova posizione non è indipendente dalla strategia di Washington che deposita nei suoi genocidi forzieri più di 300 miliardi di dollari all’anno per il lavaggio a livello mondiale dell’illecito, dove l’impero mescola i più oscuri e sinistri metodi, molti di loro celati sotto l’alta diplomazia, con il permesso dei suoi alleati.

I cosiddetti Paradisi fiscali, dove si distinguono le Bahamas e le Isole Caiman, così come le più di 4.000 banche offschore senza nessun tipo di controllo, sono la lavanderia mondiale dove gli USA depositano le fortune criminali.

La cosiddetta “guerra contro le droghe” è, da una parte, la guerra senza quartiere per il monopolio dell’affare e l’attacco contro le mafie che non sono dentro i grandi cartelli narcoimperialisti e narcoborghesi, che l’Agenzia Centrale di Intelligenza Nordamericana CIA protegge con le più alte tecnologie.

Dall’altro lato è il coinvolgimento e la satanizzazione dei nemici politici della borghesia e dell’imperialismo, che vengono maccartizzati (satanizzati), perseguitati e condannati come narcoterroristi, sfoggiando la più alta sfacciataggine e la doppia morale applicando la pratica criminale del “fine giustifica i mezzi”.

Il Plan Colombia e la guerra contro le droghe

Il presidente colombiano Andrés Pastrana ha lasciato, affinché fosse sviluppato dal suo successore Álvaro Uribe, il cosiddetto Plan Colombia, progettato negli uffici del pentagono, e inizialmente per quello ebbe la somma di 1,3 miliardi di dollari.

È un piano controinsurrezionale mascherato da “guerra contro il narcotraffico” che ha elevato il conflitto armato al più lato livello e alla sua esplosione.

Suddetto piano ha fatto fare un salto all’intervento gringo in Colombia con un’alta presenza di consiglieri militari, travestiti da agenti della DEA e direttamente come consiglieri militari che oltre a consigliare le truppe, dirigono il complesso militare, fin da allora acquisito e considerato il più grande del continente in proporzione alla popolazione e all’estensione del territorio.

Grazie a questo piano la Colombia è un teatro di guerra e sul suo territorio sono state scaricate tonnellate e tonnellate di glifosato sulle coltivazioni di uso illecito e sulle cotivazioni lecite, nelle zone di produzione della Coca e del Papavero da oppio, dando luogo allo sfollamento, non solo dalle zone cocalere ma anche dalle sue periferie, di migliaia di famiglie che vengono accusate di un doppio delitto: dedicarsi a lavorare nelle coltivazioni illecite e di appoggiare le guerriglie.

Questa guerra discriminatoria e senza quartiere che attacca solo la scala della produzione e del commercio che circola fuori dai controlli dell’oligarchia e dell’imperialismo e protegge gli oscuri capitali e il grande commercio, accellerando in questo modo la creazione di migliaia di vasi comunicanti illegali, prodotti dal commercio, che deve nutrire il flusso dei grandi capitali, distruggendo così la vita delle comunità, spingendole nell’illegalità e rompendo le loro tradizioni ancestrali. Questa è una manifestazione della crisi sociale che soffre la Colombia, prodotto di una politica controinsurrezionale sotto le vesti di “guerra contro il narcotraffico”.

Questo piano controinsurrezionale degli strateghi della guerra, dal Vietnam fino alla Colombia, viene applicato per “togliere l’acqua al pesce” e per questo è necessario colpire quelle che considerano le basi sociali dell’insorgenza, nello stesso momento in cui vogliono deligittimare la loro lotta con il motto di narcoterrorista a cui si prestano i grandi mezzi di informazione.

Attraverso questa lente pubblicitaria, viene condannato il contadino per il taglio del bosco per far posto alle coltivazioni di foglia di coca ma non viene condannato il grande commercio che finanzia il contadino che non ha altro modo di sopravvivenza poiché gli sono precluse altre possibilità economiche.

Il gravissimo danno causato dalle aspersioni di glifosato, agente tossico non permesso negli USA nè in Europa, non viene denunciato perché l’impero lo impone come un redditizio affare, né viene denunciata la catastrofe causata alla biodiversità e alla vita delle comunità per il danno alla salute, per la loro rovina ed il loro sfollamento.

Chi sono i responsabili degli abitanti assassinati, scomparsi, e dei territori spopolati in questa guerra estranea a loro?

Quale è la responsabilità dello stato verso i suoi cittadini? Incolpare della tragedia l’insorgenza è un modo irresponsabile di lavarsi le mani.

No alla criminalizzazione e alla penalizzazione

L’ELN ha dichiarato pubblicamente che si oppone alla criminalizzazione e alla penalizzazione del fenomeno e che solo attraverso l’uso regolato e lecito del prodotto derivato dalla foglia di coca e da prodotti simili, sarà possibile affrontare il problema in modo certo, così come è stato fatto in altri tempi con il tabacco e le bevande alcoliche.

Non c’è dubbio che questa uscita ha come nemici naturali coloro che si arricchiscono con il narcotraffico guidati dall’imperialismo e dai cartelli delle borghesie che lo usano anche per fare la guerra alle popolazioni; rompere quelle resistenze, inerenti al capitalismo, è la sfida dei popoli e dei governi del mondo interessati in modo sincero a che questo gravissimo problema sia superato per il bene dell’umanintà e del pianeta.

L’ELN si aggiunge a questa corrente di lottatori per un futuro senza narcotraffico e per il bene di tutta l’umanità e si dispone ad apportare i propri sforzi in tal senso.

16 aprile 2012

Voces de Colombia – ELN

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca
“El fracaso de la guerra contra las drogasin Voces de Colombia – ELN, pubblicato il 16-04-2012 su [http://www.eln-voces.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1231:el-fracaso-de-la-guerra-contra-las-drogas&catid=26:artculos&Itemid=69], ultimo accesso 24-04-2012.

 

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