Articoli con tag Conflitti armati

Biografia di Camilo Torres

Edgar Camilo Rueda Navarro

Nacque a Bogotà il 3 febbraio 1929. I suoi genitori furono Calixto Torres Umaña, noto medico, e Isabel Restrepo Gaviria. Di famiglia agiata, borghese e liberale.

Si diplomò al Liceo Cervantes nel 1946. Dopo aver studiato un semestre diritto nell’Università Nazionale di Colombia, entrò nel Seminario Conciliare di Bogotà, dove rimase sette anni, tempo durante il quale Camilo incominciò ad interessarsi della realtà sociale creando, insieme al suo compagno Gustavo Pérez, un circolo di studi sociali. Come cristiano si sentì attratto dal tema della povertà e della giustizia sociale.

Prosegui la lettura »

,

Nessun commento

Comunicato dell’ELN

Il Comando Centrale dell’Esercito di Liberazione Nazionale esprime il suo profondo sentimento di dolore e solidarietà alla fraterna organizzazione delle FARC, a seguito dei dolorosi fatti accaduti nel mese di marzo nei dipartimenti di Arauca e Meta, dove un alto numero di guerriglieri sono stati selvaggiamente assassinati, bombardando i loro accampamenti sui quali sono state scaricate tonnellate di esplosivi.

Prosegui la lettura »

, ,

Nessun commento

Le FARC liberano gli ultimi prigionieri di guerra in loro potere: i 10 soldati e poliziotti sono già con le loro famiglie

Piedad Córdoba ha rivelato i dettagli dell’operazione con cui sono avvenute le liberazioni ed  ha sottolineato che non si aspettavano che questo stesso lunedì la guerriglia consegnasse tutti gli uomini in divisa. Ha ringraziato vari presidenti della regione.

Prosegui la lettura »

,

Nessun commento

Sono state usate 10 tonnellate di bombe per il secondo grande colpo alle Farc

Ci sarà una ricompensa per l’operazione nel Meta nella quale sono caduti 36 guerriglieri del fronte 27.

Una operazione con 18 aerei ed elicotteri, che sono decollati alle 2.40 della notte di lunedì scorso dalla base di Apiay, diretti verso l’accampamento del fronte 27 delle Farc a Vista Hermosa (Meta), è terminata, poco dopo, provocando il secondo grande colpo contro le Farc in meno di una settimana.

Prosegui la lettura »

,

Nessun commento

Riconoscere l’esistenza dei prigionieri politici, indispensabile per la pace

Nelle carceri del regime colombiano ci sono più di 8 mila prigionieri politici, tra i quali si contano migliaia di guerriglieri insorti, centinaia di dirigenti di movimenti sociali e centinaia di dirigenti dell’opposizione politica.

Tutti loro, come l’insieme della popolazione carceraria, sono sottoposti a disumane situazioni di detenzione.

Ai prigionieri politici vengono negati tutti i diritti umani riconosiuti dalle normative nazionali, così come tutti quelli che sono riconosciuti dal diritto internazionale e propri della loro condizione di prigionieri politici.

In virtù di quanto detto, nelle carceri c’è una profonda crisi umanitaria. Sono numerosi i casi in cui agli insorti non viene riconosciuto il diritto alla salute e lo stato li condanna alla pena di morte negandogli il diritto ad una pronta, adeguata e appropriata assistenza medica.

Prosegui la lettura »

, , ,

Nessun commento

Perù: Humala, padrino del commando “Chavín de Huántar”

Luis Arce Borja

In Perù la realtà è letta al rovescio. Al corrotto gli dicono rispettabile, al ladrone, onorato, al bugiardo onesto e al criminale lo chiamano eroe.

Al parlamentare corrotto gli dicono “padre della patria”, al giudice immondo gli dicono uomo di legge. Al mercenario che scrive gli dicono giornalista e perfino scrittore. Al pagliaccio politico gli dicono uomo serio. Perfino i presidenti corrotti che periodicamente passano per il palazzo di governo si fanno chiamare “dignitari della nazione” e “incarnazione della patria”.

Prosegui la lettura »

Nessun commento

Colombia: Manifesto per la pace, fino all’ultima goccia dei nostri sogni

Nel cuore dell’America esiste un rifugio umano abbracciato a tre cordigliere, cullato da esuberanti valli, frondose selve, e bagnato da due oceani. Sorgenti e grandi fiumi trasformano le terre in prodigi di fertilità, terminando al sud nell’Amazzonia: che trasforma la Colombia in un oggetto di grandi cupidigie. E da lì incomincia il martirio del popolo: dalla cartografia dell’avidità di un pugno di uomini. La Colombia, nonostante abbia tutto per rendere possibile una vita degna alla totalità dei suoi 48 milioni di abitanti, subisce una elite che continua la violenza coloniale e afferrandosi al potere locale offre le ricchezze del paese al potere multinazionale, condannando così il popolo ad una sanguinosa storia di spoliazioni.

Prosegui la lettura »

,

Nessun commento

Enti di controllo verificheranno il progetto del Quimbo

La Procura Amministrativa e la Procura colombiane verificheranno il progetto dell’impresa idroelettrica del  Quimbo, nel sud del paese, che viene costruita dal gruppo spagnolo Endesa e che è stata l’epicentro di polemiche da parte di contadini della regione e ambientalisti,  e che ha provocato manifestazioni.

Domenica, il procuratore generale colombiano, Alejandro Ordóñez, ha comunicato ai giornalisti che ha affidato ad una commissione speciale dell’ente la revisione del progetto nel dipartimento del Huila.

Prosegui la lettura »

, ,

Nessun commento

ELN “Sì alla tregua se si aprono dei negoziati”

COLOMBIA. L’Esercito di Liberazione Nazionale ha dichiarato che accetterà la tregua bilaterale proposta dal gruppo Colombiani per la Pace, sempre che si decida “nel quadro di un tavolo di dialogo e all’interno di un’agenda di Risoluzione Politica del conflitto”. Prosegui la lettura »

,

Nessun commento

Falklands-Malvinas, la posta in gioco è il petrolio

A trent’anni dalla guerra che condannò la dittatura militare argentina, i paesi dell’America Latina sostengono le rivendicazioni di Cristina Fernandez all’Onu. La lotta per queste piccole isole strappate dalla Gran Bretagna nel 1830, rimpiazzando i vecchi abitanti con coloni anglosassoni, nasconde quella per il petrolio che si trova sotto le sue acque territoriali. Prosegui la lettura »

Nessun commento

L’ELN ha messo le carte sul tavolo

ELN

Il presidente Santos e i grandi mezzi di informazione, non hanno smesso di ripetere che la guerriglia ha ingannato l’opinione quando ha proposto un dialogo tra le parti per cercare la pace in Colombia.

L’ELN ha sempre messo le carte sul tavolo.

L’ELN non ha fatto parte degli insorti che negli anni 80 parteciparono ai primi dialoghi con il governo di Belisario Betancur.

Prosegui la lettura »

,

Nessun commento

È caduto in combattimento il comandante delle FARC, Alfonso Cano

Hanno ucciso uno di coloro che maggiormente prospettava la pace. Alfonso Cano, comandante delle FARC, cade assassinato dall’Esercito in un attacco aereo e terrestre nel Cauca.

Jhon Jairo Salinas

In operazioni effettuate a López de Micay, Cauca, le Forze Militari della Colombia, con la complicità della CIA e della DEA, hanno assassinato il comandante supremo delle FARC, Alfonso Cano.

Prosegui la lettura »

,

Nessun commento

Ucciso il comandante delle Farc Alfonso Cano

Il massimo dirigente dell’organizzazione guerrigliera colombiana è morto in un bombardamento del suo accampamento da parte dell’esercito. Assieme a lui sono caduti altri due guerriglieri e altri quattro sono stati arrestati. Prosegui la lettura »

,

Nessun commento

Non diciamoci bugie

Alfredo Molano Bravo

 

Di tanto in tanto nelle Forze Armate avvengono di routine degli scossoni. Si cambiano le fotografie dei comandanti nei posti di guardia delle caserme, si aumentano gli stanziamenti militari e si fissano scadenze definitive per la conclusione del conflitto armato: 18 mesi, 36 mesi, la fine del governo, in poco tempo, già quasi, la fine della fine. Il cambiamento della cupola della scorsa settimana è stato accompagnato da nuove dichiarazioni: verrà dato alla guerriglia il “colpo finale”. La strategia consiste nel debilitare i gruppi ai margini della legge affinché si accordino su negoziati a buon mercato.

 

Prosegui la lettura »

, ,

Nessun commento

Come uscire dalla sconfitta

Luis Mattini

Indubbiamente, sarebbe molto pretenzioso da parte mia dare una risposta a questa preposizione. In cambio propongo di mettere sul tavolo alcuni fatti e riflessioni che potrebbero contribuire all’uscita. Iniziamo a ridefinire la sconfitta. Non si tratta più dell’evidente sconfitta militare subita a partire dall’instaurazione del terrorismo di stato, piuttosto delle conseguenze di quel processo, il quale, quando si ritirarono i militari, più sconfitti dagli inglesi che dal nostro popolo, si aprì a ciò che viene chiamato democrazia, ed in effetti si instaurò un sistema democratico che si mantiene stabile già da decenni ma che, con tutto il buono che c’è rispetto alle dittature, ha governato una delle epoche di maggior oscurità della storia nazionale. La maggiore oscurità è quando si riescono a sconfiggere i sogni.

Prosegui la lettura »

,

Nessun commento