Le FARC liberano gli ultimi prigionieri di guerra in loro potere: i 10 soldati e poliziotti sono già con le loro famiglie


Piedad Córdoba ha rivelato i dettagli dell’operazione con cui sono avvenute le liberazioni ed  ha sottolineato che non si aspettavano che questo stesso lunedì la guerriglia consegnasse tutti gli uomini in divisa. Ha ringraziato vari presidenti della regione.

Nel paese di Mocuare, un lontano gruppo di case sulle sponde del rio Guaviare, è avvenuta la liberazione dei dieci uomini in divisa che le FARC hanno tenuto prigionieri per più di un decennio. Fino a questo lontano luogo, situato nel profondo della zona selvatica del sudest del paese, si è trasferita la commissione costituita dal Governo del Brasile, Colombiane e Colombiani per la Pace e dalla Croce Rossa Internazionale, che hanno avuto l’incarico di riceverli.

In una conferenza stampa concessa lo scorso lunedì notte a Villavicencio, l’ex senatrice Piedad Córdoba ha dato i dettagli dell’operazione di liberazione, e ha precisato che non si aspettavano che la guerriglia consegnasse tutti gli uomini in divisa questo lunedì, era previsto che la consegna avvenisse in due gruppi, tra il Lunedì Santo e il Mercoledì Santo.

“C’è stata molta allegria quando abbiamo visto arrivare in una canoa i dieci, accompagnati solo da un guerrigliero e una guerrigliera”, ha raccontato la dirigente politica. In questo modo, ha detto, sono terminate le quattro ore di tensione tra le 12.00 e le 4.00 del pomeriggio, “nelle quali non sapevamo se li avrebbero consegnati o no”.

Córdoba ha detto che la commissione umanitaria ha aspettato per lungo tempo sul posto, dove alla fine è avvenuta la consegna, e nel frattempo, “abbiamo fatto un pranzo,  di sancocho di gallina ruspante”.

Mocuare, ha detto l’ex senatrice, è un paese materialmente povero, ma ricco per il calore della sua gente e la bellezza dei suoi paesaggi. “Questo sì, i bambini e le bambine che c’erano mi hanno attirato l’attenzione”.

L’ex senatrice ha precisato che “noi siamo venuti con loro (i liberati) in elicottero. Volevano abbracciare la propria famiglia e non sappiamo perché non glielo hanno lasciato fare, né alla stampa”.

D’altra parte, Córdoba ha dichiarato che le liberazioni non sono il trionfo di una sola persona, e ha ribadito che questo è “un atto di pace delle FARC”.

Córdoba ha affermato: “Sono sicura che fin dal 2008 avremmo potuto tirarli fuori da lì, se si fosse voluto. La cosa più importante è che abbiamo fatto ciò che bisognava fare. La storia è quella che giudicherà il nostro lavoro. Il resto sono aneddoti. La cosa più importante è che dieci uomini sono liberi. Lo abbiamo ottenuto”.

L’ex senatrice ha aggiunto che “abbiamo ottenuto ciò senza spargere una sola goccia di sangue, rispettando l’altro, e soprattutto nella convinzione che la Colombia vuole la pace”.

Sull’annuncio del presidente Juan Manuel Santos che “le liberazioni sono solo un passo, ma non sono sufficienti”, Córdoba è stata d’accordo, rilevando che in Colombia “ci sono ancora falsi positivi. Il presidente ha ragione, mancano moltissime cose da fare. Non più scomparsi, non più uccisi, non più poveri in questo paese”.

La dirigente del collettivo per i Diritti Umani ha ringraziato, oltre alle organizzazioni che hanno partecipato all’operazione, “il presidente Chávez, che per questa felicità si è messo completamente in gioco. Molte grazie al presidente Correa, a Evo e a Cristina (Fernández)”.

Córdoba, inoltre, ha insistito di poter visitare i guerriglieri nelle carceri. “Debbo insistere nell’impegno che abbiamo affinché il Governo ci autorizzi ad entrare nelle carceri per verificare l’attuazione dei Diritti Umani”, ha chiarito.

Córdoba ha concluso che dopo il raggiungimento delle liberazioni, ciò che viene dopo è sostenere “una mobilitazione nazionale per la pace” perché “la guerra è una vergogna per questo paese”.

El País (Colombia)

03-04-2012

 

Nota di Rebelión:

Il Governo colombiano ha voluto mettere in sordina le liberazioni delle FARC e i suoi mezzi di comunicazione hanno bloccato l’informazione di questo importante fatto. Avevano paura che fosse messo in risalto il  gesto di pace delle FARC e la grandezza politica e morale dell’insorgenza. Questo blocco mediatico che ha privato i colombiani dell’informazione su un fatto storico, ha contrastato con la copertura speciale che il canale multistatale TeleSUR ha dato della giornata.

Qui si possono vedere le prime immagini della liberazione e una serie di note con quanto di più rilevante del giorno in immagini:

http://www.telesurtv.net/articulos/2012/04/02/retorna-a-la-libertad-primer-grupo-de-liberados-por-las-farc

da Rebelión

http://www.rebelion.org/noticia.php?id=147440&titular=las-farc-liberan-a-los-últimos-presos-de-guerra-en-su-poder:-los-10-soldados-

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da
“Las FARC liberan a los últimos presos de guerra en su poder: los 10 soldados y policías ya están con sus familias” traducido para El País (Colombia) por S., pubblicato il 03-04-2012 su [http://www.elpais.com.co/elpais/judicial/noticias/piedad-cordoba-revelo-detalles-sobre-operativo-donde-dieron-liberaciones], ultimo accesso 03-04-2012.

 

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