Archivio per la categoria Bolivia

Numerosi militari congedati, molti altri di ruolo arrivano a La Paz e il conflitto si acutizza

La Forza Aerea Boliviana ha disposto il “ritiro obbligatorio” di nove sottufficiali e sergenti di questa istituzione per i delitti di sedizione, ammutinamento e mancato rispetto. Prosegui la lettura »

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Crisi militare e colonialismo

Raúl Prada Alcoreza

Nell’Assemblea Costituente non è stato toccato il regime delle Forze Armate e della Polizia, è stato mantenuto, per ordine del Presidente, tale e quale come nella precedente Costituzione. La richiesta dei sottoufficiali è legittima interpretando la Costituzione nella sua totalità. Prosegui la lettura »

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Perché continua a vincere Evo Morales?

Pablo Stefanoni

Un’inchiesta pubblicata in questi giorni dà ad Evo Morales, per le elezioni di fine anno, più del 45% delle intenzioni di voto e 32 punti di differenza con il suo più vicino avversario, il politico ed imprenditore Samuel Doria Medina. Siccome le popolazioni rurali non sono incluse in questo tipo di sondaggi, si stima che potrebbe ampliare la percentuale e superare il 50%. Prosegui la lettura »

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L’aguzzino in agguato: epilogo della violenza statale

Raúl Prada Alcoreza

L’Assalto alla forza morale del CONAMAQ.

Dopo aver perso la legittimità, al governo non rimane altro che la violenza fuori dal comune, una volta che ci sono state le crisi del gasolinazo (tumulti per la benzina, ndt), quando ha affrontato il suo popolo, e la crisi del conflitto del TIPNIS, quando ha affrontato le nazioni e i popoli indigeni. Prosegui la lettura »

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La nazionalizzazione della lotta contro il narcotraffico

Alfredo Rada

Quando Evo Morales nel 2006 assunse la presidenza, molti pensarono che sarebbe stata autorizzata la libera coltivazione della foglia di coca. Ma la decisione del nuovo governo fu di razionalizzare e diminuire la produzione della foglia di coca, differenziando la produzione nelle aree tradizionali permesse dalla legge, e la produzione eccedente e illegale che vuole espandersi verso zone non permesse.

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Ordine di arresto contro dirigenti indigeni

Alex Contreras Baspineiro

I principali dirigenti indigeni della Bolivia: Adolfo Chávez, presidente della Confederazione Indigena dell’Oriente Boliviano (CIDOB), Fernando Vargas, presidente della Sub Centrale del Territorio Indigeno del Parco Nazionale Isiboro Sécure (TIPNIS) e Pedro Nuni, responsabile della Segreteria dei Popoli Indigeni, hanno un ordine di cattura.

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Nicaragua condanna superbia, arroganza e prepotenza imperiale europea contro Evo Morales

Giorgio Trucchi

Italia, Francia, Portogallo e Spagna vietano spazio aereo al presidente boliviano che è costretto a un atterraggio d’emergenza in Austria. Dietro l’assurdo divieto la pressione degli Stati Uniti e la bufala della presenza di Edward Snowden sull’aereo presidenziale. Immediata reazione dei presidenti latinoamericani che convocano d’urgenza Unasur. Forte condanna dell’Alba.

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I due agenti degli USA sotto copertura che sono entrati in Bolivia

Jaime Salvatierra

La scoperta dell’operazione causa agitazione a Washington.

Salvador Leyva e Edgar Fernando Fritz sono i due agenti della Drug Enforcement Administration (DEA) che l’ 11 maggio scorso sono entrati, come turisti, in territorio boliviano per effettuare una operazione segreta, sotto la facciata di un corso antidroghe organizzata dalla FELCN e dalla NAS, per coinvolgere il viceministro Felipe Cáceres nelle attività del narcotraffico e colpire politicamente il presidente Evo Morales.

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Evo Morales, un indigeno modernizzatore

Pablo Stefanoni

Evo Morales vuole ristabilire la cultura e la civiltà pre-colombiana? Almeno è questo ciò che afferma l’articolo pubblicato da Miguel Angel Bastenier nel El País il 25 maggio scorso. A differenza di Chávez e Correa, il presidente della Bolivia avrebbe un progetto più radicale. “Più che un mandato sta compiendo una missione dato che aspira a ristabilire una cultura e una civiltà pre-colombiane, alle quali trova tutte le grazie, in contrasto con ciò che giudica come un capitalismo disumanizzante, prodotto dalla conquista europea”. Ma sono diretti lì gli obiettivi del processo boliviano iniziato sette anni fa?

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Ieri gli indigeni, oggi gli operai

Alex Contreras Baspineiro

Il processo di cambio che si vuole costruire in Bolivia dovrebbe essere sinonimo di una intransigente difesa della cultura della pace, del dialogo, della concertazione sociale e dei diritti umani; nonostante ciò, in questi giorni succede tutto il contrario: lo sciopero generale indefinito con il blocco delle strade, di cui sono protagonisti differenti settori della Centrale Operaia Boliviana (COB), è stato duramente represso dai membri della polizia.

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Bolivia: Espellono l’USAID

Alex Contreras Baspineiro

Accusata di cospirare contro il governo, di dividere le organizzazioni sociali, di cooptare i dirigenti dei sindacati contadini e di stornare milioni di risorse economiche con l’obiettivo di coprire i propri interessi strategici, l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID) è stata espulsa dal territorio nazionale.

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Il potere cocalero: La “falsa guerra”, la resistenza e la violazione dei diritti umani

Alex Contreras Baspineiro

TERZA PARTE

Il Piano Triennale, l’Opzione Zero, il Piano Quinquennale, gli Annessi I, II e III, il Piano Dignità e le altre politiche governative destinate a sradicare le coltivazioni di coca negli insediamenti del Tropico di Cochabamba sono stati il sinonimo di morti, feriti e di una flagrante violazione dei diritti umani, ma non hanno raggiunto il loro obiettivo. Sono fracassati.

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Bolivia – Cochabamba: intervista a Oscar Olivera della Fundacion Abril

L’eredità della guerra dell’acqua tra la critica al governo Morales, le lotte dei movimenti sociali e la costruzione di alternative.

Ci troviamo a Cochabamba in Bolivia con Oscar Olivera della Fundacion Abril: innanzitutto, per cominciare, uno sguardo generale sull’attuale situazione politica in Bolivia?

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Il potere cocalero: La rilocalizzazione, il sindacalismo e le nuove forme di organizzazione

Alex Contreras Baspineiro

SECONDA PARTE

Ivirgarzama, Eterazama, Padrezama, Isarzama, Cesarzama e altri centri abitati attuali del Tropico di Cochabamba portano nomi indigeni, in lingua yuracaré. Ma, assurdamente in questi paesi non vivono più indigeni, poiché furono allontanati da immigrati, soprattutto da produttori di coca.

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Il potere cocalero: L’espansione politica e territoriale e la distruzione dei valori indigeni

Alex Contreras Baspineiro

PRIMA PARTE

Il Tropico di Cochabamba: la trasformazione dei territori indigeni in una caotica colonizzazione

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