Articoli con tag Ingerenza USA

Haiti: Le vergognose cifre della ricostruzione

 Equipo Otramérica

Tre anni dopo il terremoto che causò la morte di circa 217 mila persone poiché vivevano in case precarie, e lasciò senza un tetto circa 1 milione e mezzo di persone, pure povere, le cifre rivelano che una volta di più la comunità internazionale ha giocato sporco con Haiti.

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“La guerra alla droga è un fallimento”, dice Laura Carlsen

di Giorgio Trucchi / Opera Mundi/Alba Sud/LINyM   (2ª parte di “L’America Centrale si rimilitarizza”)

ll modello di lotta contro il traffico di droga e la criminalità organizzata proposto dagli Stati Uniti in America Centrale non solo ha miseramente fallito, ma ha portato ad una intensificazione della violenza contro le popolazioni locali e la rimilitarizzazione del territorio.

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L’America Centrale si rimilitarizza

di Giorgio Trucchi | Opera Mundi/Alba Sud/LINyM   (1ª parte)

Per la “guerra” contro la droga imposta da Washington. Ma i veri obiettivi sarebbero una riposizionamento politico-militare, lo sfruttamento delle risorse naturali e la repressione sociale.

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Le ONG e Álvaro García Linera

Andrés Soliz Rada

Il Vicepresidente Álvaro García Linera (AGL) è, da lontano, la figura più influente del governo di Evo Morales. Il carattere pendolare del regime è dovuto, in grande misura, alla sua personalità, caratterizzata dal suo dinamismo (esercita una specie di tutela su tutti i ministri, è la connessione tra l’Esecutivo e il Legislativo, scrive testi critici e diffonde il suo pensiero in tribune accademiche). Prosegui la lettura »

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Sconfitta dell’impero: il Venezuela è entrato nel Mercosur

Atilio Boron

Ieri a Brasilia è stato ratificato l’ingresso del Venezuela nel Mercosur. In questo modo il blocco commerciale sudamericano si rafforza tanto quantitativamente che qualitativamente. Il primo, perché aggiunge un nuovo socio con un prodotto interno lordo stimato – dal World Economic Outlook del FMI a parità di potere d’acquisto – di 397 miliardi di dollari. Prosegui la lettura »

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L’ingresso “fuori tempo” del Venezuela nel Mercosur

Raúl Zibechi

Quando Dilma Rousseff si avvicinò a José Mujica e Cristina Fernández dicendo: “Ho qualcosa di politico di cui discutere con voi”, era sul punto di trasmettere un messaggio che avrebbe cambiato lo sviluppo della riunione del Mercosur. Da soli, la presidente pretese dall’Uruguay l’appoggio per l’ingresso del Venezuela nel Mercosur che fin dal giorno precedente si rifiutava di approvare per una questione di forma.

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Gli USA investono annualmente miliardi in operazioni di ingerenza USAID/CIA

Jean Guy Allard

Gli USA investono annualmente miliardi di dollari nelle operazioni “umanitarie” in Latinoamerica e nei Caraibi della sua cosiddetta Agenzia per lo Sviluppo Internazionale (USAID), ha rivelato Mark Feierstein, amministratore dell’ente statale nordamericano, denunciando che è una facciata dell’intelligence nordamericana.

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Basi militari straniere in America Latina e nei Caraibi: verifica provvisoria al 10 aprile 2012

MoPaSSol

Come introduzione a questa sintesi informativa vogliamo rendere chiaro che questo è il punto a cui siamo arrivati nell’indagine iniziata due anni fa con il proposito dato dalla necessità di disporre di dati convincenti per sostenere la Campagna contro le basi militari straniere nella regione, il cui lancio ha avuto luogo a gennaio 2010.

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Honduras: Gli yankee mitragliano gli indigeni da un elicottero

Agenti della DEA nordamericana e militari honduregni hanno assassinato, senza esserci pericoli, indigeni miskitos in Honduras.

Nella mattinata di venerdì 12 maggio del corrente anno, degli indigeni miskitos si stavano trasferendo dalla comunità della costa di Barra del Patuca verso le comunità rivierasche di Awás e Paptalaya su di una imbarcazione per passare il giorno della madre con le proprie comunità.

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Il fallimento della VI Conferenza delle Americhe

Raúl Zibechi

Dilma Rousseff ha interrotto il discorso di Barack Obama. Il presidente degli Stati Uniti perorava i progressi di vari paesi dell’America Latina dicendo che ora esiste “una prospera classe media” che è una opportunità di affari per le imprese del suo paese. “Improvvisamente sono interessati a comprare iPad, interessati a comprare aerei della Boeing”, “O Embraer”, ha interrotto Dilma raccogliendo applausi.

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Cartagena, al di là dello scandalo del Servizio Segreto

Noam Chomsky

Anche se accompagnata dallo scandalo del Servizio Segreto, la Conferenza delle Americhe dello scorso mese a Cartagena, Colombia, è stata un avvenimento di grande importanza. Sono tre le ragioni principali: Cuba, la guerra contro il narcotraffico e l’isolamento degli Stati Uniti.

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Il fallimento della guerra contro le droghe

Dopo più di 3 decenni di guerra controinsurrezionale, dove abilmente e con doppia morale l’oligarchia colombiana ha usato il narcotraffico per arricchirsi e come pretesto criminale contro i suoi nemici, sta riconoscendo che detta guerra ha fracassato e prospetta di discutere altre alternative a questo complesso problema che colpisce tutti i paesi del mondo.

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Quando Bush e Aznar si unirono al colpo di Stato in Venezuela

10 anni fa una coalizione di imprenditori, gruppi mediatici e militari destituiva con un colpo di Stato il presidente eletto Hugo Chávez. Il presidente della confcommercio venezuelana diventava presidente con il sostegno dei governi degli Stati Uniti e della Spagna, ma l’assedio della popolazione di Caracas al palazzo presidenziale, e la fedeltà di alcuni reparti dell’esercito, consentivano a Chávez di tornare a capo del governo dopo 3 giorni, costringendo i golpisti più compromessi alla fuga. Ecco qui le prove delle responsabilità dei “governi democratici” statunitense e spagnolo.

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Agli USA conviene la guerra in Messico?

Rafael de la Garza Talavera

Già da quasi sei anni si vanno discutendo le ragioni che hanno favorito la guerra in Messico, proponendo che queste generalmente si basano sui benefici che producono all’economia e alla società statunitense. Questi benefici si potrebbero essenzialmente raggruppare in tre componenti: il lavaggio di denaro effettuato dalle grandi banche e lo stimolo che rappresenta per la speculazione e il mantenimento di alti profitti; lo stimolo all’industria delle armi, potente gruppo di interessi che controlla buona parte dell’apparato dello stato; e lo stimolo che rappresenta il discorso bellicista che continua a basarsi sul destino manifesto di essere l’ago della bilancia nel mondo e il sostenitore della democrazia.

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La seconda guerra fredda e l’America del Sud

Raúl Zibechi

La “guerra contro il terrore” inaugurata da George W. Bush dopo gli attentati dell’ 11 S, viene sostituita dalla “contenzione” della Cina, la nuova strategia delineata dal Pentagono per accerchiare ed, eventualmente, soffocare la potenza asiatica, con l’obiettivo di mantenere la supremazia globale. L’ultima svolta dell’impero coinvolge in pieno il Sudamerica.

Novembre è stato il mese in cui si è concretizzato il cambiamento di percorso. “Per il futuro nei nostri piani e bilanci, assegneremo le risorse in modo di mantenere una nostra forte presenza militare in questa regione”, ha detto Barack Obana il 17 novembre di fronte al parlamento australiano. Nell’edizione di novembre del Foreing Policy, il segretario di stato Hillary Clinton ha fatto alcune precisazioni. “Durante gli ultimi dieci anni abbiamo attribuito ingenti quantità di risorse all’Irak e all’Afganistan. Nei prossimi dieci anni, dobbiamo essere intelligenti su dove investire il nostro tempo e la nostra energia, in modo di ottenere la migliore posizione possibile, per mantenere la nostra leadership”.

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