Articoli con tag Conflitti armati

Medellín dieci anni dopo “l’Operazione Orion”

 Maurice Lemoine

Il 2 dicembre 1993 il famoso e potente capo del cartello di Medellín, Pablo Escobar, cadde crivellato di colpi sul tetto di una casa del quartiere Los Olivos. La lunga caccia all’uomo che portò a questo epilogo fu condotta a termine da una unità militare di elite, “Il gruppo di Ricerca”, appoggiato dai servizi segreti statunitensi e da un gruppo di delinquenti –perseguitati da Pablo Escobar (los pepes)– comandati dai fratelli paramilitari Fidel, Vicente y Carlos Castaño, finanziati a loro volta, dai … narcotrafficanti del cartello di Cali. Prosegui la lettura »

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Il grido silenzioso di 40 mila zapatisti

Hermann Bellinghausen

Un’altra volta gli zapatisti e la loro costruzione di dignità, hanno scosso il mondo.

MESSICO

In 5 municipi del Chiapas si mobilitano più di 40 mila zapatisti. In silenzio, occupano le piazze centrali di Ocosingo, San Cristóbal de Las Casas, Palenque, Altamirano e Las Margaritas. Successivamente in modo ordinato scompaiono.

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Marylén Serna: “Che non si ripeta la storia di negoziati seguiti da repressione contro il popolo”

Sergio Ferrari

Il movimento sociale colombiano “sta facendo importanti passi verso una maggiore unità”, fatto che le permette di guardare al processo di pace con una relativa sicurezza. Nonostante ciò, è fondamentale continuare a limare le differenze e cominciare a chiarire “quali saranno al momento del negoziato i portavoce di suddetto movimento”. Diagnosi e prospettive avanzate durante una recente visita europea da Marylén Serna Salinas, dirigente contadina del Cajibío (Cauca, sudest colombiano), una delle responsabili a livello nazionale del Congresso dei Popoli. Prosegui la lettura »

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Gli scogli della pace

Abbiamo già esposto le difficoltà da superare sulla via della pace e questa settimana gli esempi sono stati abbondanti, non per questo perdiamo la fiducia, al contrario, riaffermiamo il nostro impegno nella monumentale impresa.

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Che cessi la repressione contro il popolo organizzato

José Antonio Gutiérrez D.

In Colombia è stata una costante storica che i momenti di negoziati di pace e di dialogo coincidano con la recrudescenza della guerra sporca. Negli 80 si è assistito al genocidio dell’Unione Patriottica, così come di altre esperienze come A Lottare o il Fronte Popolare. Prosegui la lettura »

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Se il fiume suona… significa pace in vista?

José Antonio Gutiérrez D.

Una analisi di fronte all’annuncio di conversazioni di pace tra Governo e insorti.

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Il governo della Colombia e le FARC firmano un accordo per iniziare colloqui di Pace

Un anno fa il massimo comandante delle FARC annunciò il desiderio della guerriglia di intraprendere colloqui di pace.

Resumen Latinoamericano/Telesur – Il governo del presidente Juan Manuel Santos e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) questo lunedì hanno firmato all’Avana, Cuba, un accordo per iniziare i colloqui di Pace. Il contenuto dell’accordo sarà prossimamente fatto conoscere dal presidente colombiano che informerà anche sull’agenda tematica di questi dialoghi.

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Santos conferma l’inizio di un avvicinamento con le FARC

Il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, lunedì notte ha confermato l’informazione rivelata da teleSUR sull’inizio di un avvicinamento tra il suo Governo e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) per cercare la fine del conflitto armato e la pace nella nazione.

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Mario Roberto Santucho, il suo esempio

La storia ricorderà l’argentino Mario Roberto Santucho come un coraggioso lottatore rivoluzionario. La chiarezza del suo pensiero e la radicale posizione socialista e antimperialista della sua condotta lo pongono tra gli esempi da seguire dalle nuove generazioni.

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La vera pace dei popoli è la libertà dei propri territori

Quando noi indigeni abbiamo dichiarato al paese che vogliamo fuori dal nostro territorio tutti i gruppi e gli eserciti armati intendiamo che questo non sarebbe la fine della guerra nel nostro territorio. Per noi è chiaro che questo è solo un passo verso il ritorno all’armonia della nostra Madre Terra. Per i Nasa come per le altre comunità indigene, afro e contadine, ugualmente calpestate, è del tutto chiaro che la guerra nei nostri territori la hanno portata le multinazionali con l’aiuto del governo. Affinché ci sia la pace debbono andarsene le multinazionali!

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Carta aperta per la pace

Comunicato del comando dell’ELN

Nicolás Rodríguez Bautista

Signora governatrice del Valle, signori governatori del Cauca e del Nariño, signore sindache e sindaci dei suddetti dipartimenti, riuniti a Villa Rica (Cauca) lo scorso 11 maggio a.c.; signore e signori partecipanti alla Minga per la vita, il territorio e la pace, realizzata a Caloto e a Villa Rica, dipartimento del Cauca, nei giorni 9,10 e 11 maggio 2012; compatrioti, lottatrici e lottatori per la pace della Colombia.

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Tomás Borge, i poemi come fucili

Daniela Saidman

Il comandante del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale ha innalzato parole e versi, per cantare la libera terra del Nicaragua.

Gabriela, quella del Cile, la infaticabile poetessa, chiamava gli uomini che lottavano per la libertà del Nicaragua insieme ad Augusto César Sandino, il “piccolo esercito folle di volontà di sacrificio”. Prosegui la lettura »

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Chi c’è dietro l’attentato di Bogotà?

L’autobus-bomba esploso contro il suv corazzato di Fernando Londoño, ex ministro degli interni di Uribe, ha fatto cinque morti e 35 feriti (tra i quali lo stesso Londono). La polizia ha accusato le Farc, ma chi c’è dietro l’attentato compiuto nella capitale colombiana. Ce lo dice un articolo di Semana. Prosegui la lettura »

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Giornalista francese scompare dopo aver fatto un servizio giornalistico su un attacco dell’esercito colombiano contro le FARC

Dick Emanuelsson

Lo scorso sabato pomeriggio il giornalista francese Romeo Langlois e le Forze Militari colombiane hanno commesso una grave violazione delle norme del Diritto Internazionale Umanitario (DIU).

I militari gli hanno messo un elmetto ed un giubbotto antiproiettile ed hanno fatto salire il francese su un elicottero dell’aviazione da guerra colombiana per partecipare con i “Comandi Giungla” a un attacco al Fronte 15 delle FARC, un probabile accampamento delle guerriglie delle FARC-EP.

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L’uomo che fu il cervello della paraeconomia

Raúl Hasbún, lo stratega finanziario dei paramilitari, si confida con SEMANA e rivela i legami di bananieri, allevatori e commercianti con le autodifese.

La grande maggioranza dei colombiani non sa realmente chi sia Raúl Hasbún, conosciuto come Pedro Bonito. A differenza di altri comandanti paramilitari che si sono presentati come grandi signori della guerra quando consegnarono le loro armi nel processo di smobilitazione di Giustizia e Pace, Hasbún passò sotto silenzio perché si smobilitò come uno dei tanti militanti e non come il comandante del Blocco Bananeros delle autodifese.

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