Il governo della Colombia e le FARC firmano un accordo per iniziare colloqui di Pace


Un anno fa il massimo comandante delle FARC annunciò il desiderio della guerriglia di intraprendere colloqui di pace.

Resumen Latinoamericano/Telesur – Il governo del presidente Juan Manuel Santos e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) questo lunedì hanno firmato all’Avana, Cuba, un accordo per iniziare i colloqui di Pace. Il contenuto dell’accordo sarà prossimamente fatto conoscere dal presidente colombiano che informerà anche sull’agenda tematica di questi dialoghi.

Il Direttore dell’informazione di Telesur, Jorge Enrique Botero, ha precisato che il mezzo di comunicazione ha potuto stabilire “da una fonte di piena fiducia che il Governo di Juan Manuel Santos e le FARC hanno terminato di sottoscrivere un accordo per iniziare colloqui formali di Pace”.

L’inizio formale dei colloqui è previsto per il mese di ottobre nella città di Oslo (capitale della Norvegia). “Da lì i delegati del Governo e della guerriglia si dirigeranno nuovamente all’Avana per sedersi a negoziare con il desiderio di non alzarsi dal tavolo fino a che non sia sottoscritto un patto di pace che metta fine a più di 50 anni di conflitto”, ha informato.

Botero ha precisato che questo processo di pace è cominciato a venire alla luce a maggio quando all’Avana sono iniziate delle conversazioni segrete, che hanno contato sull’accompagnamento dei governi di Venezuela, Cuba e Norvegia.

Secondo le fonti consultate da Telesur, gli architetti di questo processo da parte delle FARC sono stati il comandante guerrigliero Mauricio, più conosciuto come El Médico, che è succeduto all’assassinato Jorge Briceño, “Mono Jojoy”. Hanno partecipato anche i ribelli Rodrigo Granda, Marcos Calarcá e Andrés París.

Da parte del Governo colombiano hanno partecipato al processo l’attuale consigliere per la Sicurezza, Sergio Jaramillo, il ministro dell’Ambiente, Frank Pearl e Enrique Santos Calderón, fratello del presidente.

Il primo passo verso la pace

Ad agosto del 2011, l’allora massimo comandante delle FARC, Alfonso Cano, annunciò il desiderio della guerriglia di intraprendere colloqui di pace che mettessero fine alla guerra che la Colombia vive da quasi mezzo secolo.

In un video divulgato da Anncol e inviato a tutti i mezzi di comunicazione, Cano ricordò a Santos che “nel suo discorso di investitura, promise di lasciare dietro gli odi che avevano caratterizzato gli otto anni del precedente Governo”.

Cano affermava che “oggi le FARC-EP ancora una volta vogliono ripetere di credere nella soluzione politica, di credere nel dialogo, di credere praticabile la parola d’ordine di questo evento, la consideriamo giusta, il dialogo è la rotta”.

In un comunicato emesso lo scorso 19 aprile, le FARC ripeterono la loro disponibilità ad iniziare un processo di dialogo con il Governo presieduto da Juan Manuel Santos ed sottolinearono che le conversazioni non punteranno su nessun tipo di resa e di consegna.

Sottolinearono che la reintroduzione nella vita civile implica ed esige una Colombia diversa, per cui confidano “sul fatto che questa sia la volontà governativa. Così, senza dubbio, potremo tra tutti dissotterrare la Pace. Senza altri assi sotto la manica, Santos”.

Il presidente colombiano da parte sua aveva affermato lo scorso mese che “la Colombia ne ha bisogno e se lo merita dopo tanto sangue che è stato versato. Si immagina il nostro paese in pace?”.

Secondo una inchiesta pubblicata lo scorso giovedì, il 74,2 per cento dei colombiani appoggerebbe un dialogo con le FARC. Il sondaggio ha consultato telefonicamente 600 persone di Bogotá, Medellín, Cali, Barranquilla e Bucaramanga.

L’uscita non è attraverso la via delle armi

Questo stesso lunedì il procuratore generale della Colombia, Eduardo Montealegre, ha affermato che “l’uscita dal conflitto colombiano non è attraverso la via delle armi”.

Attraverso vari mezzi di comunicazione radiofonici, Montealegre ha ripetuto che “il superamento di questo conflitto di tanti decenni è attraverso un processo di pace” e ha ribattuto che “la pace è un dovere ed un diritto costituzionale”.

“Non possiamo dimenticare l’esigenza del Presidente della Repubblica di mantenere l’ordine pubblico nel paese, inoltre ha alcuni doveri come quello di conseguire e conservare la pace”, ha affermato.

28 agosto 2012

Resumen Latinoamericano

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da:
“Gobierno de Colombia y las FARC firman acuerdo para iniciar diálogos de Pazpubblicato il 28-08-2012 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/index.php?option=com_content&task=view&id=3228&Itemid=1&lang=es], ultimo accesso 28-08-2012.

 

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