Archivio per la categoria Messico

Messico: 5 mesi dopo ancora in piazza per Ayotzinapa. Scontri e arresti nella capitale

A 5 mesi esatti dalla scomparsa dei 43 normalistas della Scuola Normale Raul Isidro Burgos, si è svolta ieri la “nona giornata di azione globale per Ayotzinapa”, che ha visto mobilitarsi decine di città messicane e oltre 20 città in tutto il mondo.

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Chiapas: Bachajón non si arrende e non si compra

Marco Cavinato

Tra le montagne della zona nord del Chiapas, in Messico, si snoda la tortuosa strada che da Ocosingo porta a Palenque, all’interno di un enorme polmone verde dove si nascondono tante delle bellezze naturali della selva del sud-est messicano. Prosegui la lettura »

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Messico, mattanza della polizia contro insegnanti in lotta per Ayotzinapa

50 feriti e 106 arresti.

A due giorni dal compimento del quinto mese dalla tragedia di Iguala, in cui 43 studenti della Scuola Normale Rurale Raúl Isidro Burgos di Ayotzinapa furono rapiti dalla polizia locale e risultano tuttora scomparsi, il Governo messicano dimostra ancora una volta che l’unico terrorismo nel paese è quello perpetrato dallo stato nei confronti dei suoi cittadini.

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Violento attacco della polizia di Acapulco contro i maestri in lotta

Nel Porto di Acapulco, alle 19.30 circa, i maestri del Coordinamento Statale dei Lavoratori dell’Educazione dello stato del Guerrero (CETEG) sono stati violentemente sgombrati dalla Polizia Federale.

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Sul boicottaggio delle elezioni nel Guerrero

Guillermo Almeyra

Tutto ciò che possa aiutare gli oppressi ad auto-organizzarsi e a rendersi indipendenti dallo stato e dagli organismi di mediazione di questo e tutto ciò che possa riaffermare la loro coscienza critica e aiutarli nella loro lotta contro il sistema di oppressione è valido. Prosegui la lettura »

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Gentrificazione: urbanizzazione selvaggia contro il proletariato

Sfollamento forzato nella città.

Abbiamo sicuramente visto annunci e spot del governo che parlano, o piuttosto promettono, il “miglioramento” o il “riscatto” di certe zone o quartieri di Città del Messico. Il governo locale li annuncia come i grandi progetti che, assicurano, conserveranno l’identità dei quartieri migliorando servizi, abitazioni, infrastrutture ecc. Prosegui la lettura »

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Messico, insegnanti bloccano il centro di Città del Messico e l’aeroporto di Acapulco

Nella giornata di lunedì 9 febbraio circa 5000 insegnanti e professori della Coordinadora Nacional de Trabajadores de la Educación (CNTE) dello stato di Oaxaca hanno occupato un lungo tratto di Avenida Reforma a Città del Messico, dopo una grande marcia di protesta che si sarebbe dovuta concludere allo Zócalo (Piazza della Costituzione). L’occupazione ha colto di sorpresa la polizia della capitale, che ha più volte tentato di impedire alla CNTE di raggiungere la piazza e ha successivamente bloccato tutte le vie intorno allo Zócalo, chiedendo l’identificazione dei presenti.

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Messico: decapitato militante del Fpr che lottava per Ayotzinapa

Il corpo di Gustavo Alejandro Salgado Delgado, militante messicano di 32 anni del Frente Popu­lar Revo­lu­cio­na­rio, in prima fila in questi mesi nelle mobilitazioni per Ayotzinapa, è stato ritrovato decapitato nei pressi di un villaggio dello stato di Morelos, nella parte centro-meridionale del paese.

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“Che non ci mentano più … che sia fatta giustizia”

Sergio Ferrari

Dei familiari dei 43 scomparsi di Iguala alle Nazioni Unite.

Dei familiari di due dei 43 studenti scomparsi della Scuola Normale di Ayotzinapa, accompagnati da una decina di organizzazioni messicane dei diritti umani, sono giunti a Ginevra in rappresentanza di tutti i loro pari. Prosegui la lettura »

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Gli impresari messicani e Ayotzinapa

Rafael de la Garza Talavera

Se risulta evidente l’enorme spaccatura che c’è tra gli obiettivi del cartello partitico-governativo e un importante settore della società civile messicana, che continua a fare pressione per ritrovare i 43 studenti scomparsi ad Iguala, la posizione degli impresari non è da meno. Al di là delle sistematiche dimostrazioni di disprezzo verso i lavoratori da parte dei creoli del XXI secolo –risultato di una lunga tradizione razzista incubata nei miasmi dell’eurocentrismo– il caso Ayotzinapa rivela il modo di concepire il mondo da parte dei padroni del denaro in Messico.

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Ayotzinapa: 4 mesi dopo

Questo lunedì, al grido di “Non sono soli”, migliaia di messicani hanno sfilato per protestare affinché riappaiano i 43 studenti che continuano ad essere scomparsi.

Circolano molte versioni. Il Governo Federale e i grandi mezzi di comunicazione indicano come colpevole il narcotraffico. Ma i genitori non credono a nessuna versione ufficiale: l’ex Sindaco è il loro principale sospetto, in mezzo a complicità del governo municipale e dei gruppi di narco.

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Iguala, la città dell’inferno

Luis Hernández Navarro

Nei dintorni di Iguala, i sicari che avevano privato della sua libertà e tenevano in loro potere l’ingegnere Arturo Hernández Cardona e altri tre suoi compagni, gli dettero una nuova raffica di bastonate, frustate e colpi con il filo dei machete. Era circa la mezzanotte del 31 maggio 2013 e minacciava di piovere.

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Una lettura zapatista

Pablo González Casanova

All’apertura del Festival, in un primo comunicato, il subcomandante Moisés legge un messaggio nel quale enumera uno a uno i popoli originari lì presenti. Li menziona uno a uno dal Yaqui fino all’Ikoot senza ordine alfabetico. Sono trentacinque. Quelli menzionati sentono che gli altri sanno che loro sono lì.

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“Le sparizioni forzate in Messico sono una politica di Stato”

Giorgio Trucchi

Ayotzinapa è soltanto la punta di un gigantesco iceberg.

In Messico non si placano le proteste per esigere che ricompaiano, vivi, i 43 studenti della Scuola normale rurale di Ayotzinapa, scomparsi ad Iguala. Migliaia di persone, in preda alla rabbia, scendono in strada, riempiono le piazze, concordano parole d’ordine e indicano lo Stato come diretto responsabile di quanto successo. Accompagnano la lotta tenace delle famiglie di quei giovani, di cui si sono perdute le tracce il 26 settembre scorso.

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“Non vogliamo un dialogo con il governo, solo che se ne vadano dalle nostre terre”: San Sebastián Bachajon, Chiapas

Redazione Desinformémonos

Foto: Radio Zapote

Città del Messico, 13 gennaio 2015. Gli ejidatari di San Sebastián Bachajón nel Chiapas, mantengono la posizione di continuare con le loro azioni, dopo che lo scorso nove gennaio almeno 900 agenti della polizia federale e statale li hanno sgomberati dalle terre recuperate il passato 21 dicembre. Prosegui la lettura »

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