Archivio per la categoria Brasile

Il Mst continuerà ad essere in mobilitazione fin quando il governo realizzerà la Riforma Agraria

Le proteste realizzate in tutto il Brasile dal Mst hanno fatto pressione al Governo federale che ha chiesto un mese per rispondere alle richieste e presentare misure urgenti per la ripresa della Riforma Agraria. Prosegui la lettura »

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Aumentano le iniziative del Mst brasiliano per la riforma agraria


Dopo le sei occupazioni di Superintendenze dell’Incra di mercoledì, ieri iniziative in tutto il Paese. Corteo a Brasilia nella Esplanada dos Ministérios. Occupazione di strade e della sede dell’Incra nel Mato Grosso. Presidi davanti alle sedi dell’Incra di Curitiba, Stato di Paraná e di Florianópolis, Stato di Santa Catarina. Mercato dei frutti della lotta Sem Terra a Limeira, Stato di São Paulo. Lettera di professori e ricercatori universitari a favore della riforma agraria al Governo di Dilma Roussef. Prosegui la lettura »

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Un altro Sem Terra assassinato in Brasile

Il contadino Sem Terra Pedro Bruno è stato ucciso con colpi di arma da fuoco la mattina di lunedì scorso (2 aprile) nei pressi della fattoria zuccheriera (engenho) di Pereira Grande, municipio di Gameleira, Stato di Pernambuco. Il Movimento dos trabalhadores Sem Terra (Mst, Movimento lavoratori Senza Terra) denuncia il probabile legame con la rioccupazione del engenho Pereira Grande, avvenuta la notte del giorno prima. Sempre nel Pernambuco il 23 marzo scorso era stato assassinato un altro militante Sem Terra. Prosegui la lettura »

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Utilizzare schiavi

Guadalupe Rodríguez

Accedere alla terra come proprietari è praticamente impossibile per molti contadini del Latinoamerica. Da decenni lottano per i propri diritti e per la propria dignità contro i politici e i latifondisti delle piantagioni destinate a produrre combustibile. Contestano la politica della bioenergia e denunciano le violazioni dei diritti umani legate alla sua produzione ed espansione. Il caso estremo è l’esistenza di lavoro schiavizzato in piantagioni di canna da zucchero ed etanolo, in Brasile e Haiti. Due esempi che ci fanno arrossire.

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L’OIL denuncia che il Brasile ha violato a Xingú l’Accordo 169

Mauricio Becerra

Massicci sgomberi di popolazioni e gravi minacce alle comunità delle zone ed alla fauna, è quanto accaduto nello stato di Parà.

Un recente rapporto della OIL chiede al governo brasiliano di consultare gli indigeni che risiedono lungo le rive del rio Xingú per quanto riguarda la costruzione di Belo Monte, la terza diga idroelettrica più grande progettata nel nord del Brasile. Il governo ha risposto che “ha fatto degli errori”, ma non ha il “complesso di colpa”.

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Acqua per la Vita

Il MAB del Brasile sulla giornata mondiale di lotta contro le dighe.

Il 14 marzo si celebrerà il Giorno Internazionale di Lotta contro le Dighe, per i fiumi, l’acqua e la vita. Uno dei referenti di questa lotta, il brasiliano Movimento dei Danneggiati dalle Dighe (MAB, per la sua sigla portoghese), ha pianificato dal 12 al 16 marzo azioni in vari stati del paese.

Il suo obiettivo è dire NO alle dighe per i loro impatti ambientali, sociali e culturali, tra gli altri, rifiutare la privatizzazione del settore elettrico e denunciare l’alto prezzo fatto pagare al popolo brasiliano per le tariffe dell’energia.

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Brasile: la resistenza di Pinheirinho

All’alba di questa mattina le squadre antisommossa della polizia militare di San Paolo sono entrate in azione per sgomberare la favela di Pinheirinho a San Jose dos Campos. Almeno 7 i morti negli scontri ancora in corso tra abitanti e polizia. Lo sgombero è avvenuto dopo che il giudice federale Carlos Alberto Antonio si era pronunciato favorevole a prendere possesso dell’area occupata dalla favela, respingendo i ricorsi, ma rimandando la decisione definitiva ad altre cariche del sistema giudiziario brasiliano. D’altronde con il fallimento dell’impresa immobiliare Selecta le autorità dello stato federale di San Paolo non si erano mostrate inclini ad evitare lo sgombero e a continuare il percorso di riqualificazione urbana partecipato e avviato da un pezzo con la comunità degli abitanti. Per qualcuno dopo l’uscita di scena degli speculatori di Selecta il territorio di Pinheirinho deve aver assunto la forma del dollaro!

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Perú, al centro di una disputa per l’egemonia regionale

Raúl Zibechi

I ministri della Difesa del Brasile e del Perù hanno firmato un accordo di cooperazione militare che fa diventare “soci strategici” le forze armate di ambedue i paesi.

Da quando Ollanta Humala ha indossato la fascia presidenziale la posizione strategica del Perù, come porta di ingresso e di uscita del commercio tra la Cina ed il Brasile, ma anche come uno dei più importanti paesi minerari della regione sudamericana, è salita di varie posizioni.

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La “pacificazione” delle favelas e il Mondiale

Forze di polizia collegate al governo dello stato di Rio de Janeiro ancora una volta hanno fatto una occupazione militare nella capitale della provincia, questa volta le favelas Rocinha, Vidigal e Chácara do Chapéu. La giustificazione per l’azione è l’attivazione di un’altra Unità di Polizia di Pacificazione (UPP)

La Rocinha ha 70 mila abitanti ed è considerata la favela più grande dell’America Latina. L’occupazione ha avuto inizio il 13 novembre e proseguirà fino al consolidamento dell’UPP. Nella città  sarà la numero 19. La prima esperienza avvenne nella favela Santa Marta, il 20 novembre 2008. Le UPP sono un progetto della Segreteria per la Sicurezza Pubblica della provincia di Rio de Janeiro, sviluppate durante il governo di Sergio Cabral, ed hanno come obiettivo, in teoria, di espellere le bande di narcotrafficanti dalle favelas e istituire sistemi di sicurezza comunitari.

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“Il più abile presidente nel danneggiare i piccoli paesi dell’America Latina è stato Lula, ti puntava il pugnale mentre ti sorrideva”

Martín Cúneo

Per comprendere perché le multinazionali continuano a controllare in Bolivia il settore degli idrocarburi bisogna ricordarsi i primi mesi del Governo di Evo Morales, quando fu decretata la nazionalizzazione. E alcuni mesi dopo, quando furono firmati i contratti di sfruttamento delle imprese multinazionali. Per questo, niente di meglio che parlare con Andrés Soliz Rada, il ministro degli Idrocarburi che firmò il decreto di nazionalizzazione. E che dopo poco tempo rinunciò, quando dichiarò che la nazionalizzazione aveva perso il suo significato originale per le pressioni delle multinazionali.

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Brasile-Colombia: Una alleanza imprevista

Raúl Zibechi

La Colombia era nella regione il migliore alleato di Washington. Ora si avvicina al Brasile con il quale comincia a tessere una solida rete di relazioni commerciali, finanziarie e politiche. Washington sta rimanendo senza alleati a causa del nuovo progetto geopolitico globale e regionale in corso.

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I movimenti sociali si muovono molto lentamente (Brasile alla retroguardia dell’America latina)

L’articolo di Elaine Tavares ci fa una sintesi esauriente delle scelte neoliberali del governo socialdemocratico del PT che i movimenti non sono riusciti a bloccare. Dalla riforma delle pensioni alla mancata riforma agraria Lula ha saputo dividere i movimenti di protesta, cooptandone una parte o concedendogli vantaggi di categoria, e reprimendo o isolando l’altra. Una strategia che ha indebolito le organizzazioni sociali e sindacali brasiliane, oggi non in grado di rappresentare una forte opposizione di sinistra al governo Roussef. Prosegui la lettura »

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L’intervento latinoamericano in Haiti

Raúl Zibechi

Il 25 marzo, nei locali del sindacato dei lavoratori del CASMU –AFCASMU- a Montevideo, il Coordinamento per il ritiro delle truppe da Haiti ha realizzato un dibattito sull’attuale situazione nella sorella repubblica di Haiti e la presenza di truppe uruguayane lì. La relazione centrale è stata di Raúl Zibechi, giornalista del settimanale Brecha. Qui facciamo conoscere il suo intervento  –  che introduce nuovi temi nel dibattito – affinché sia diffuso tra tutti.

L’intervento della MINUSTAH in Haiti, ossia l’invasione militare dell’isola, è uno spartiacque nella recente storia del continente. Da cinque secoli, era abituale l’intervento delle potenze del Nord, prima l’Europa, dopo gli Stati Uniti, che erano soliti invadere, colonizzare e dominare i territori che oggi conosciamo come America Latina. Si contano a decine, a volte centinaia, le occupazioni, le aggressioni e gli attacchi che hanno sofferto i più diversi paesi del nostro continente. È la storia del colonialismo e dell’imperialismo.

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Il governo di Dilma e il Brasile reale

articolo di Frei Betto

Passate le elezioni e vincitrice Dilma Rousseff, è ora di scendere dal palcoscenico e di affrontare il Brasile reale. C’è molto da fare. I seguenti dati sono tutti ufficiali.
Nonostante i progressi sociali del governo di Lula, secondo l’Indagine Nazionale per il Campionamento a Domicilio – PNAD 2009 -, IBGE, diffusa l’ 8 settembre, il reddito medio del brasiliano, calcolato in 650 dollari per l’anno 2009, è stato un 2,2% inferiore a quello del 2008.
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Dilma Rousseff sarà il prossimo presidente del Brasile, lanciato verso il tetto del mondo con enormi contraddizioni sociali

Rousseff e LulaLa candidata del Partido dos Trabalhadores alla successione di Lula ha battuto al ballottaggio con il 56% dei voti il candidato del centro-destra José Serra, l’astensione è stata solo del 21%.
Prima ministro dell’Energia e poi della
Casa Civil (coordinazione tra i ministeri) durante gli otto anni di governo Lula in cui il Brasile ha vissuto un impressionante crescita economica basata su un modello agroesportatore che ha approfondito le contraddizioni sociali. Rousseff sarà la prima presidente donna a guidare il più grande paese latinoamericano (190 milioni di abitanti), che stà emergendo come nuova potenza della regione. Prosegui la lettura »

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