Che succede in Nicaragua?

Rosella Simone

Cosa sta succedendo in Nicaragua? È successo che, di fronte alla tenace resistenza popolare, il regime ha buttato la maschera “socialista, cristiana, solidaria”, lo slogan con cui dal 2006 aveva tappezzato il paese, e si è manifestato per quello che è: una dittatura familiare abbarbicata al potere come cozze allo scoglio. Prosegui la lettura »

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La rivoluzione come problema. I problemi della rivoluzione

Raúl Zibechi

Appartengo alla generazione che è cresciuta influenzata dal clima politico e culturale della rivoluzione cubana. Mi contagiò l’entusiasmo che generava, in particolare, la figura del Che, che non esitò a lasciare le comodità della vita urbana post rivoluzionaria per camminare nelle selve e nelle montagne, Prosegui la lettura »

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Nazione Mapuche: Numerose manifestazioni di omaggio al combattente Pablo Marchant, assassinato dai carabinieri

Dichiarazione della Resistenza Mapuche Lavkenche.

Temuco, dal Servizio Medico Legale è stato consegnato il corpo del combattente Pablo Marchant Gutiérrez, Weichafe (guerriero) assassinato dai bastardi di sempre, guardiani delle imprese forestali e del capitale. Prosegui la lettura »

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Militari colombiani in congedo assassinano il presidente haitiano

José Antonio Gutiérrez D.

L’ex ministro della difesa colombiano, ed ex ambasciatore di questo paese negli USA, Juan Carlos Pinzón, quando recentemente cominciavano i negoziati di pace con le FARC-EP, si faceva vanto dell’esportazione di militari colombiani in tutto il mondo per ruoli di mercenari. Prosegui la lettura »

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Il mapuche morto a Carahue non è Ernesto Llaitul, ma un altro weichafe del CAM

Una repentino ribaltamento ha avuto l’informazione riguardo ai fatti avvenuti questo venerdì a Carahue. Dopo che la Procura e diversi dirigenti mapuche avevano segnalato che il defunto era Ernesto Llaitul Pezoa, suo padre, Hector Llaitul, dopo essere andato a riconoscere la vittima, ha negato che fosse suo figlio. Prosegui la lettura »

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Nazione Mapuche: I carabinieri assassinano il figlio di Héctor Llaitul

Il combattente stava realizzando un’azione di sabotaggio contro l’impresa Forestal Mininco. Si conferma l’identità del Weichafe assassinato dai carabinieri nel Wallmapu, Ernesto Llaitul di 26 anni. Ernesto era figlio di Héctor Llaitul, portavoce del Coordinamento Arauco Malleco (CAM). Prosegui la lettura »

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Haiti: Uccisi quattro presunti membri del commando che ha assassinato Jovenal Moise

Lo ha annunciato il capo della Polizia che ha aggiunto che ci sono due detenuti. Cresce l’incertezza.

“Quattro mercenari sono morti, due messi sotto nostro controllo. Tre poliziotti che erano stati presi come ostaggi sono stati recuperati”, ha detto il direttore generale della polizia haitiana, Leon Charles, in un comunicato televisivo. Prosegui la lettura »

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Ecuador: Un sasso nella scarpa di Lasso

Eloy Osvaldo Proaño

Leonidas Iza, nuovo presidente della Conaie.

Il 27 giugno, Segundo Leonidas Iza Salazar è stato eletto presidente della Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (Conaie) per i prossimi tre anni, Prosegui la lettura »

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Nicaragua: Nora Cortiñas con una sua testimonianza, Chomsky e vari statunitensi che appoggiarono la rivoluzione sandinista esprimono una critica al governo 

Lettera aperta dei solidali statunitensi

Più di 500 statunitensi che appoggiarono la rivoluzione Sandinista in Nicaragua durante il decennio degli ’80 hanno emesso oggi una “lettera aperta” con la quale denunciano il presidente Daniel Ortega e sua moglie, la vicepresidente Rosario Murillo, per la crescente repressione politica e per la violenza del loro governo. Prosegui la lettura »

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Cile: Sospesa per alcune ore la cerimonia inaugurale della Costituente, “Non c’è nulla da celebrare mentre ci sono prigionieri politici”

La Rivolta ha conquistato le strade di tutto il paese. Forte repressione nel centro di Santiago.

L’inizio del primo giorno di funzionamento dell’assemblea composta da 155 costituenti che sono stati eletti lo scorso maggio, è stato segnato dagli appelli alle marce, e alla realizzazione di cerimonie e rituali, convocati dai rappresentanti delle distinte liste e dai popoli originari. Prosegui la lettura »

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Chiesto un intervento urgente delle organizzazioni internazionali per mettere fine alla repressione contro le difensore in Nicaragua

La Redazione

Città del Messico. Circa 300 organizzazioni civili, reti di donne, femministe e difensore dei Diritti Umani, hanno sollecitato l’Alta Commissaria per i Diritti Umani dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, Verónica Michelle Bachelet, la Commissaria e relatrice dei Diritti Umani della Commissione Interamericana dei Diritti Umani, Prosegui la lettura »

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Argentina: Comunità mapuche del Río Negro recupera terre del progetto forestale della Coopetel di El Bolsón

Così una comunità mapuche ha informato con un comunicato fatto conoscere sabato 26 giugno: “dal Territorio di Arroyo Las Minas, Arroyo La Horqueta e Alto Río Chubut, informiamo che oggi abbiamo fatto un recupero del territorio che ci era stato derubato, prima dalla Sede e poi dalla Coopetel, cooperativa telefonica El Bolsón, Prosegui la lettura »

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Colombia: Le pratiche militari e paramilitari contro i giovani nello Sciopero Nazionale

Begonia D.

Sicariato, scomparsa forzata, tortura, tra le varie pratiche militari e paramilitari per silenziare la lotta dei e delle giovani colombiane con la complicità della Procura per occultare la dimensione della repressione e del terrorismo di stato del governo di Iván Duque. Prosegui la lettura »

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I nuovi muri della prigione globale, un saggio di John Berger

John Berger

La straordinaria poetessa statunitense Adrienne Rich ha detto poco tempo fa in una conferenza che: “Un rapporto elaborato quest’anno dall’Ufficio di Statistiche della Giustizia rivela che una persona su 36 che abita nel territorio statunitense sta dietro le sbarre -molte di loro nel carcere, senza condanna”. Prosegui la lettura »

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In Perù, Garabombo non è più invisibile

Marco Consolo

Sono ore di alta tensione in Perù. Dal 6 giugno, data del secondo turno delle elezioni presidenziali sono passate più di 2 settimane e l’autorità elettorale peruviana non ha ancora dichiarato ufficialmente vincitore il maestro Pedro Castillo, candidato della formazione di sinistra “Perù libre”. Prosegui la lettura »

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