Colombia: Documenti degli USA confermano la “simbiosi” tra Esercito e paramilitari


Una volta di più sono confermati i nessi tra l’Esercito Nazionale della Colombia e i gruppi paramilitari. In questa occasione, gli Stati Uniti hanno dato dei dettagli sulla relazione tra ambedue i gruppi armati.

I dettagli sono stati presentati attraverso documenti declassificati del Dipartimento di Stato e dell’Agenzia Centrale di Intelligenza (CIA). Queste carte sono state presentate durante il processo contro Carlos Mario Jiménez, più conosciuto con lo pseudonimo di “Macaco”, un ex capo paramilitare.

Il processo contro Macaco è di fatto il primo processo giudiziario che gli USA portano avanti contro un colombiano e che non è relativo al narcotraffico o ad un danno contro uno o una cittadina statunitense. Il passato 27 settembre, la Corte del Distretto Sud della Florida, ha condannato per la prima volta un paramilitare per i delitti di tortura e per la sua partecipazione alle esecuzioni extragiudiziarie perpetrate in Colombia.

Estradizione di Macaco, 7 maggio 2008. Foto Policía Nacional.

Uno dei casi per cui Macaco è indagato dal 2010 dalla giustizia nordamericana, è l’omicidio del dirigente sociale e giornalista, Eduardo Estrada Gutiérrez, che aveva 53 anni quando fu assassinato il 16 luglio 2001 a San Pablo, Sur de Bolívar.

“Questa decisione è il risultato dell’instancabile lotta delle vittime per loro diritto alla verità e alla giustizia, quando furono quasi privati di questo diritto essendo stato Macaco estradato esclusivamente per le accuse di narcotraffico (…) La sentenza ha dimostrato quello che Macaco per molti anni ha negato nei tribunali colombiani, la sua partecipazione e responsabilità nell’assassinio di Eduardo Estrada, giacché diceva di non trovarsi nella regione del Magdalena Medio all’epoca di questi fatti”, ha dichiarato Gustavo Gallón, direttore della Commissione Colombiana di Giuristi (CCJ) che ha seguito il caso insieme al Center for Justice and Accountability (CJA) per un media spagnolo.

Eduardo Estrada. Foto Centro de Memoria Histórica.

Paramilitari, fondale della violenza in Colombia

Nei documenti rivelati dal sito del National Security Archive (NSA), si rende conto della situazione dei DD.UU. in Colombia durante i mandati presidenziali di Ernesto Samper e Álvaro Uribe Vélez. In uno di questi si legge che preoccupa il tasso di assassinii nel paese e la violenza esercitata da gruppi armati legali e illegali.

Nelle pagine del rapporto, si afferma anche che lo stato colombiano era incapace di portare a termine processi di pace, dato che non sapeva dare soluzione al conflitto a meno di non utilizzare attacchi armati, ed esprime anche che c’era, come ora, una grande assenza statale nelle regioni più vulnerabili del paese.

L’indagine, dice che i gruppi paramilitari furono creati nel 1980 con l’appoggio dell’Esercito Nazionale, che si trovava frustrato per non poter controllare le guerriglie delle FARC e dell’ELN. Nel documento è stata dettagliata l’espansione paramilitare, i “para” giungevano in una determinata regione, assassinavano un numero considerevole di “simpatizzanti” degli insorti, “pulivano” il territorio e istituivano nuovi blocchi con la consapevolezza dei governi nazionali e degli stessi Stati Uniti.

In un altro dei documenti si riaffermano i legami tra l’Esercito e il paramilitarismo, “le Forze Armate della Colombia non hanno perseguitato attivamente i membri dei gruppi paramilitari perché li vedono come alleati nella lotta contro la guerriglia”.

Nel caso particolare di alias Macaco, gli USA attraverso il giudice federale Edwin Torres, si dice che c’è “una grande quantità di prove che il gruppo paramilitare di ‘Macaco’, il Blocco Centrale Bolívar (BCB), infrangeva le leggi in relazione simbiotica con attori statali colombiani”, una delle tante conferme di quanto detto precedentemente è l’appoggio che i militari fornivano per la creazione e il rafforzamento del BCB.

L’Esercito Nazionale e il suo “buon trattamento” verso i paramilitari

I documenti presentati al processo contro Macaco, affermano che i militari arrestavano i para, nonostante ciò li lasciavano liberi con le “loro armi”. Una delle ragioni per cui l’Esercito decideva di catturare o no gli uomini armati può essere una delle dichiarazioni del generale Néstor Ramírez, “questi erano delinquenti apolitici e pertanto non hanno minacciato l’ordine costituzionale attraverso attività sovversive”.

Media nazionali e internazionali hanno messo in risalto anche le precisazioni conosciute sul Massacro del Salado in detti atti. Secondo le fonti degli USA, l’assassinio di 60 persone nel Sur de Bolivar per mano di circa 450 paramilitari, era a conoscenza dell’Esercito colombiano, anche se detta istituzione doveva stare a difendere e proteggere i civili innocenti, al contrario dette via libera agli uomini armati per perpetrare il crudele fatto.

Massacro del Salado. Foto Jesús Abad Colorado.

“L’Esercito sapeva attraverso l’intelligence che i paramilitari erano nell’area, ma se ne andò prima del massacro”, dice un altro degli scritti. Nonostante ciò il Massacro del Salado non è l’unico fatto di lesione dei diritti in cui ci fu il “buon trattamento” di militari verso i responsabili dei fatti che portano il lutto nel paese. L’intelligence degli Stati Uniti, ha potuto avere anche delle testimonianze della stretta relazione tra il generale Rito Alejo del Río e i gruppi armati illegali. Il militare a riposo, oltre ad essere stato condannato a 25 anni di carcere per l’assassinio del dirigente Marino López, avrebbe dato anche armi deviando “nel 1985 un aereo caricato di armi e munizioni ai paramilitari nella Regione del Magdalena Medio”.

Macaco deve pagare 12 milioni di dollari per l’assassinio di Eduardo Estrada

Anche se non sono state stabilite le modalità con cui Macaco rimboserà il pagamento che la giustizia statunitense gli ha imposto di versare come responsabile dell’assassinio del dirigente contadino, Eduardo Estrada, per la difesa delle vittime questa sentenza è un esempio di quello che ci si aspetta dalla giustizia colombiana.

L’avvocato di Macaco, che negli archivi esposti affermò nelle sue dichiarazioni di Giustizia e Pace, da dove fu espulso, che il paramilitare non aveva una relazione con i militari e mai visitò gli USA, né Disney World, ha anche chiesto la preclusione del suo difeso, secondo lui per il tempo che è passato dall’assassinio.

Con più di 250 vittime, Macaco, sconta una condanna di 33 anni unicamente per il delitto di narcotraffico, di cui 11 furono pagati negli USA. Dal 2019 il comandante paramilitare è ancora in custodia nel nostro paese. E si spera che vada avanti il processo per le violenze sessuali, assassinii, torture, scomparse forzate e sfollamenti forzati dei quali è responsabile e che abbracciano una parte di tutti i crimini effettuati dal paramilitarismo in Colombia. 

Che implicazioni ha questo giudizio per i processi contro i paramilitari per crimini in Colombia? Se si sa dalla giustizia degli USA che i militari facilitarono il massacro del Salado, che potrebbe succedere con i processi per questo fatto? Due domande tra le molte altre che suscita questa decisione della giustizia degli USA e che rappresentano un altro fronte di ricerca di giustizia per le vittime in Colombia.

*Foto in alto: Paramilitari colombiani. Fotografía AFP.

11 ottobre 2021

Resumen Latinoamericano

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Colombia. Documentos de EEUU confirman «simbiosis» entre Ejército y paramilitares pubblicato il 11-10-2021 in Resumen Latinoamericano, su [https://www.resumenlatinamericano.org/2021/10/11/colombia-documentos-de-eeuu-confirman-simbiosis-entre-ejercito-y-paramilitares/] ultimo accesso 14-10-2021.

, , , ,

I commenti sono stati disattivati.