Articoli con tag Elezioni

Il giorno in cui lo zapatismo è tornato a proporre di cambiare il mondo

Dopo la dichiarazione conclusiva “assurda” e spiazzante del Congresso Nazionale Indigeno in cui si propone la possibilità di aprire un processo elettorale verso la tornata presidenziale messicana del 2018, pubblichiamo un interessante articolo che prova a fare luce e chiarezza su quale sia lo spirito e l’obbiettivo di questa scelta. Il CNI con accanto l’EZLN sono tornate a sorprendere il mondo come è già successo più volte negli ultimi 22 anni.

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Di elezioni e autonomia: appunti sparsi, e parziali, sulla scelta di EZLN e CNI di candidare una donna indigena alle elezioni messicane del 2018

Andrea Cegna

Il quinto Congresso Nazionale Indigeno ha deciso di “nominare un consiglio indigeno di governo la cui parola sia incarnata da una donna indigena, delegata del CNI come candidata indipendente che partecipi a nome del Congresso Nazionale Indigeno Prosegui la lettura »

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L’EZLN ha annunciato che parteciperà alle elezioni del 2018

“È il tempo della dignità ribelle, di costruire una nuova nazione”.

Il Congresso Nazionale Indigeno (CNI) messicano ha deciso che “è giunto il momento di attaccare, di passare all’offensiva” e ha annunciato che alla elezioni presidenziali del 2018 parteciperanno facendosi rappresentare da una donna indigena. Prosegui la lettura »

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Riforma politica, Subito!

Joao Pedro Stedile

Dopo l’ubriacatura elettorale,  circolano molte valutazioni, analisi e commenti. Ciascuno ha tutto il diritto, a partire dalla sua posizione di classe o dai suoi interessi ideologici, di tirare le conclusioni  che  meglio gli servano, per gli obiettivi che sostiene.

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Brasile: sconfitta elettorale del PT alle comunali

Redazione Contropiano

Pesante sconfitta del Partito dei lavoratori al primo turno delle elezioni amministrative che si sono tenute ieri in Brasile, considerate un test importanti dopo la destituzione della presidente petista Dilma Rousseff e la formazione di un governo liberista.

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Che cosa succederà in Brasile dopo il 16 agosto?

Achille Lollo

L’ultima speranza del PT lulista (1) rimane aggrappata alla coscienza di sei senatori, che unendosi ai ventidue contrari al procedimento di Impeachment, sancirebbero la fine del governo interino di Michael Temer. Prosegui la lettura »

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Presidenziali in Perù: in testa la figlia del dittatore Fujimori

Marco Santopadre

Ancora un brutto segnale, dall’America Latina. E’ quello proveniente dal Perù dove ieri il primo turno delle elezioni presidenziali – ma si è votato anche per il rinnovo dei 130 seggi del parlamento – ha sancito la vittoria di Keiko Fujimori, figlia del contestatissimo ex capo dello stato Alberto ed esponente della destra liberista e filo statunitense.

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Sconfitte e vittorie

Álvaro García Linera

Riflessioni del vicepresidente della Bolivia, Álvaro García Linera, sulla società boliviana e sull’esito negativo del referendum per una ulteriore rielezione del Presidente della Repubblica.

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Bolivia, l’impronunciabile tramonto del patriarca

Raùl Zibechi

“Qui la gente non ha paura”, sorride il tassista mentre si apre la strada, troppo con lentezza esasperante, per le impossibili strade di El Alto, in direzione del centro di La Paz. “Non hanno paura”, ripete stringendo le spalle. Prosegui la lettura »

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Tutto quanto è solido svanisce nelle urne

Raúl Zibechi

Quattro decenni fa, l’intellettuale e militante peruviano Alberto Flores Galindo snocciolava la sua opinione sulle elezioni, in un breve commento a proposito dei risultati delle votazioni per l’Assemblea Costituente, nel giugno del 1978, nelle quali il dirigente contadino-indigeno Hugo Blanco ottenne il 30 per cento dei suffragi.

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In Venezuela va in scena El Picure

Geraldina Colotti

Caracas. Oggi il nuovo parlamento, le destre eleggono il presidente.

«Maduro, attento, se tocchi la nuova Assemblea, la proteggerò io. Annuncio la presa di Caracas. Presto vedrete a cosa mi riferisco. Sto celebrando la vittoria. La Cnn mi chiede un’intervista, ci sto riflettendo». Prosegui la lettura »

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Una primizia straordinaria

Horacio Verbitsky

Il quotidiano La Nación ha salutato l’elezione di Maurizio Macrì con un editoriale da cavernicoli dal contenuto paradossale. Intitolato “Mai più Vendetta”, ordina al nuovo governo di mettere fine ai processi per i crimini di lesa umanità, che attribuisce al kirchnerismo. Mette anche sul conto dell’odioso governo uscente la definizione di gioventù meravigliosa per i militanti rivoluzionari del secolo passato, che il quotidiano equipara ai terroristi che hanno assassinato un centinaio di spettatori e commensali nei teatri e bar di Parigi. Qualifica, inoltre, come vergogna nazionale che siano morti in prigione più di 300 detenuti per queste cause.

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Venezuela, l’assoluto Capriles

Geraldina Colotti

Elezioni. In Venezuela il chavismo fa i conti con la dura sconfitta elettorale, dopo 17 anni di governo e 19 elezioni: non tanto per i voti complessivi (5,5 milioni) ma per il numero di deputati persi anche nei tradizionali bastioni. Il parlamento, in funzione per 5 anni dal prossimo 5 gennaio, ha 167 deputati. Prosegui la lettura »

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Canto del cigno del chavismo?

Juan Agulló e Rafel Rico Ríos

Chiave di una sconfitta annunciata.

17 anni fa, il 6 dicembre 1998, Hugo Chávez, vinse le elezioni presidenziali in Venezuela con una imbarazzante maggioranza (56,20%). Il paese sudamericano seppellì il bipartitismo e chiuse un ciclo da incubo che la successione di crisi e aggiustamenti strutturali sembrava non avere fine.

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Maduro riconosce la vittoria della destra: “Ha trionfato la guerra economica… No è tempo di piangere”

Dopo i risultati delle elezioni parlamentari che danno la maggioranza all’opposizione nell’Assemblea Nazionale (AN), il presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, domenica ha fatto un appello alle forze rivoluzionarie a “uscire dallo stato di difficoltà della guerra economica verso il rinnovamento della speranza”.

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