Se il ministro non fissa una data per dialogare continuerà il piano di lotta.
Dopo 48 ore di mobilitazione e accampamento di fronte al Ministero dello Sviluppo Sociale della Nazione, con repliche in 15 province e 122 città del paese, è terminato l’accampamento piquetero contro gli aggiustamenti del governo e del FMI. I piqueteri hanno annunciato di continuare il piano di lotta.
Il governo ha cercato di bloccare l’accampamento non appena era cominciata la giornata di lotta, mercoledì alle ore 14.00, con una mega operazione di polizia coordinata dalla città di Buenos Aires, che ha cercato di requisire le tende e di impedire l’installazione delle famiglie operaie di fronte al ministero.
Nonostante la forte mobilitazione di decine di migliaia di lavoratori disoccupati, che si sono organizzati in vari turni per mantenere l’accampamento per due notti, affrontando l’inclemenza del tempo e il freddo, il governo è tornato a dare le spalle alle richieste popolari, rivendicando l’accordo sugli aggiustamenti sottoscritto con il FMI, che implica più disoccupazione e la chiusura dei programmi sociali, aggiustamenti sugli alimenti e la regolamentazione dei programmi sociali esistenti.
La lotta piquetera è andata sommando adesioni durante tutto il suo svolgimento. Le testimonianze di decine di compagne e compagni che hanno parlato davanti ai mezzi di comunicazione nazionali hanno riflesso la situazione che si vive nei quartieri operai e popolari, spiegando che sono le lavoratrici e i lavoratori con un mestiere che chiedono lavoro e denunciando la miseria che si vive nel paese, con un Potenziare Lavoro di $16.500 che non raggiunge nemmeno la metà del paniere alimentare.
Eduardo Belliboni, dirigente del Polo Obrero, ha dichiarato che questa misura straordinaria non ha precedenti negli ultimi 50 anni, per la sua estensione nazionale, portata, di massa e di autogestione. “Votiamo due cose: assemblee nei quartieri per discutere la continuità del piano di lotta e continuità immediatamente se non c’è risposta, perché ci saranno accampamenti, blocchi stradali e mobilitazione, se non c’è una risposta”, ha esortato i manifestanti, che in un atto-assemblea hanno votato positivamente.
I piqueteri hanno richiesto, durante i due giorni, una riunione con il ministro Zabaleta, dopo un fallito incontro lunedì 28, dove non hanno ricevuto risposte soddisfacenti. Da parte del ministero si è affermato che non sarebbe stata accolta nessuna richiesta con una mobilitazione e un blocco in vigore, per poi cercare di confondere la popolazione segnalando di aver offerto 2 o 3 punti delle 4 richieste dei disoccupati, fatto che è stato fortemente smentito dalle organizzazioni piquetere.
Da parte dell’Unità Piquetera è stata richiesta una riunione con il governo, mentre venivano effettuati i preparativi della prossima misura di lotta, che sarebbe stata fissata dalla Plenaria Piquetera Nazionale per il 13 aprile prossimo.
Percosse e arresti
Un momento dopo lo scioglimento della folla che si è accampata per 48 ore, la polizia metropolitana ha voluto sequestrare un camion di alimenti del Polo Piquetero e ha represso violentemente vari militanti, per poi arrestarli. Poche ore dopo tutti i detenuti sono stati liberati. Un’altra provocazione del macrismo contro i e le lottatrici popolari.
1 aprile 2022
Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Argentina. Culminó con la misma masividad que comenzó el acampe piquetero frente al Ministerio de Desarrollo Social /Si el ministro no pone fecha para dialogar continuará el plan de lucha” pubblicato il 01-04-2022 in Resumen Latinoamericano, su [https://www.resumenlatinoamericano.org/2022/04/01/argentina-culmino-con-la-misma-masividad-que-comenzo-el-acampe-piquetero-frente-al-ministerio-de-desarrollo-social-si-el-ministro-no-pone-fecha-para-dialogar-continuara-el-plan-de-lucha/] ultimo accesso 03-04-2022. |