La compagnia italiana ENEL è stata duramente criticata questo sabato dal presidente salvadoregno Mauricio Funes per un accordo firmato nel 2002 durante il Governo di Francisco Flores (1999-2004).

“Questa è la più grande truffa del secolo nei confronti dell’interesse nazionale – per non usare altre espressione più forti – perché è realmente un grande atto di corruzione che deve essere indagato”, ha dichiarato Funes, riferendosi alla concessione delle azioni di un’impresa generatrice di energia geotermica, La GEO, alla menzionata compagnia.

Le parole del presidente di El Salvador sono state pronunciate nel corso del programma settimanale “Conversando con il presidente” della Radio Nazionale, dopo che a Parigi un tribunale internazionale ha confermato che l’impresa ENEL Green Power potrà capitalizzare nuovi investimenti in La GEO.

In reazione alla sentenza del tribunale di Parigi secondo la quale El Salvador deve accettare che ENEL investa 127 milioni di dollari in La GEO, il capo di stato salvadoregno ha definito “un attentato contro il patrimonio nazionale” l’intenzione di quest’impresa italiana di entrare in possesso della maggioranza delle azioni di La GEO.

Nel caso che l’attuale Governo di El Salvador accettasse quest’istanza del tribunale, ENEL otterrebbe il 53% delle azioni dell’energia generata dalla geotermia che passerebbe così sotto al suo controllo.

L’energia che produce La GEO rappresenta un quarto del consumo nazionale e procura al Governo quasi 80 milioni di dollari l’anno, e questo aiuta lo Stato a mantenere i prezzi dell’energia a un livello equilibrato.

Dopo la licitazione internazionale convocata dal presidente della locale Comisión Ejecutiva Hidroeléctrica del Río Lempa (CEL, statale), Guillermo Sol, nel 2001, ENEL ottenne la firma di un contratto qualificato da Funes come “illegale”. L’accordo, secondo Mauricio Funes, fu disapprovato dal ex presidente salvadoregno Elías Antonio Saca (2004-2009), che si rifiutò di sottoscriverlo.

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13/01/2013

HispanTV