Articoli con tag Repressione

Messico: Organismi internazionali, popoli e decine di organizzazioni condannano l’assassinio di padre Marcelo in Chiapas

Redazione Desinformémonos

Città del Messico / Decine di organizzazioni del Messico e del mondo hanno condannato l’assassinio del parroco tsotsil Marcelo Pérez Pérez, perpetrato la scorsa domenica mattina a San Cristóbal de las Casas, Chiapas. La Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH), l’Agenzia dell’ONU per i Rifugiati in Messico (Acnur), l’Ufficio in Messico dell’Alto Commissariato dell’ONU per i Diritti Umani (ONU-DH) e Amnesty International sono alcune delle organizzazioni che si sono unite nella denuncia dell’assassinio e nella richiesta di giustizia. Prosegui la lettura »

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Cile: A 5 anni dalla rivolta, l’unità ribelle e anticapitalista fa i suoi primi passi

Andrés Figueroa Cornejo

Al termine di questo articolo, in alto e a destra, continuavano le risse di palazzo tra la presente amministrazione de La Moneda e del suo complemento od opposizione sistemica, dovute alla corruzione istituzionalizza, ai casi legati al lobbista e delinquente dei ricchi Luis Hermosilla e compagnia, e alla recente destituzione del secondo individuo del Ministero dell’Interno, Manuel Monsalve, per aver commesso eventuali violenze sessuali. Prosegui la lettura »

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Messico: Assassinio di migranti nel Chiapas è una “conseguenza delle politiche migratorie” dello stato messicano

Redazione Desinformémonos

Città del Messico / L’assassinio di sei migranti per mano di militari a Villa Comaltitlán, nella costa del Chiapas, è una “conseguenza diretta di aver ordinato il dispiegamento militare per il contenimento dei flussi migratori con una logica di persecuzione e non di protezione verso le persone in movimento, violentando e disumanizzando le persone, mettendo a rischio la loro integrità fisica, emotiva e la loro vita”, ha denunciato il Collettivo di Monitoraggio-Frontiera Sud, dopo che il 1 ottobre sei persone sono state crivellate dai soldati e altre 12 sono rimaste ferite. Prosegui la lettura »

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Colombia: Tre massacri affliggono il Santander e il Norte de Santander

Tre massacri sono avvenuti nei dipartimenti del Santander e del Norte de Santander. Secondo Indepaz, finora nel 2024, in Colombia ci sono stati 53 massacri. Prosegui la lettura »

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Esplosione popolare. Terrorismo di stato in Colombia

Felipe Martínez

Da quattro mesi questa colonna di “Entre la luz y la sombra” (Tra la luce e l’ombra), sta condividendo paragrafi o capitoli del libro “Desborde popular. La rebelión caleña en el paro de abril de 2021 en Colombia” (Esplosione popolare. La ribellione calegna nello sciopero dell’aprile del 2021 in Colombia). Prosegui la lettura »

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Nicaragua: Umiliazione e tortura politica, un colpo diretto al cuore

Mónica Baltodano

La morte di Humberto Ortega

Giorni prima che fosse sottoposto a “casa per carcere” dalla dittatura Ortega Murillo, Humberto ci chiamò e sostenne una lunga conversazione telefonica con Julio López, il mio compagno, e con me. Come si sa, lui fu catturato per un’intervista concessa a Fabián Medina per INFOBAE nel maggio di quest’anno. Prosegui la lettura »

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La privatizzazione dello stato

Raúl Zibechi

Il “monopolio della violenza legittima” è per Max Weber la sintesi dello Stato moderno, una definizione accettata e poco contestata. Credo che non sia più così da quando lo stato è stato privatizzato dal grande capitale. Un buon esempio è la proliferazione di forze di polizia private in tutto il mondo, che non sono regolamentate seriamente e stanno espandendo i loro spazi d’intervento. Prosegui la lettura »

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Messico: L’EZLN dice che non c’è “nemmeno la minima empatia da parte di chi detiene il Potere” con Ayotzinapa

Città del Messico / Non c’è stata nemmeno la minima empatia da parte di chi detiene il Potere solo per vantarsi e presumere, ancor meno per servire e risolvere. L’aguzzino vuole presentarsi come vittima”, ha denunciato il Subcomandante Moisés, dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), nel decimo anniversario della scomparsa dei 43 studenti normalisti di Ayotzinapa. Prosegui la lettura »

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Messico: Gli studenti della normale di Oaxaca vengono repressi, presi a calci e bastonati

Redazione Desinformémonos

Città del Messico / I poliziotti di Oaxaca hanno represso con gas lacrimogeni, manganellate e calci gli studenti della Scuola Normale di Educazione Speciale che avevano bloccato diverse strade della capitale per chiedere che fosse dato inizio ai corsi di diploma che aspettano fin da giugno di quest’anno e che erano stati promessi fin dal dicembre del 2022 dalla Direzione Generale dell’Educazione Superiore per l’Insegnamento (Dgesum), dipendente dalla Segreteria dell’Educazione Pubblica. Prosegui la lettura »

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Messico: Il sessennio “si chiude con repressione, sangue e sequestro dei popoli da parte dello stato”

Redazione Desinformémonos

Città del Messico / “Il sessennio di Andrés Manuel López Obrador si chiude con repressione, sangue e sequestro da parte dello stato dei popoli che difendono il proprio territorio ed esercitano i propri diritti all’autodeterminazione, alla protesta, alla libertà d’espressione e ad un ambiente sano”, ha denunciato l’Assemblea Nazionale per l’Acqua e la Vita (Anavi) di fronte agli ultimi casi di violenza contro i difensori e le comunità nel Veracruz, Puebla, Chiapas, Michoacán e a Città del Messico. Prosegui la lettura »

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Messico: Due contadini morti e centinaia di feriti per la repressione sui difensori dell’acqua nel Veracruz

Redazione Desinformémonos

Città del Messico / Almeno due contadini sono stati assassinati e centinaia di persone colpite dai poliziotti del Veracruz durante un’operazione per sgombrare il picchetto indefinito che il Movimento in Difesa dell’Acqua della Conca Libres-Oriental aveva installato da mercoledì notte di fronte all’impresa Granjas Carroll, che viene accusata di saccheggiare, sovrasfruttare e contaminare l’acqua e di creare nella regione un “inferno ambientale”. Prosegui la lettura »

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Argentina: Senza acqua né cibo e in “condizioni inumane”, così sono stati i giorni in prigione per aver marciato contro la Legge Basi

“La mia salute mentale sta male, non sono una terrorista”

Sofía Ottogalli è stata arrestata mercoledì pomeriggio mentre al Senato si dibatteva la Legge Basi. È stata liberata tre giorni più tardi e in un’intervista alla 750 descrive l’incubo che ha vissuto dopo essere stata detenuta in una caccia poliziesca nelle vicinanze del Congresso dopo la protesta contro il governo. Prosegui la lettura »

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Argentina: Il pubblico ministero accusa gli arrestati di “possibile sedizione contro l’ordine istituzionale” e sollecita la “prigione preventiva”

Il procuratore federale Carlos Stornelli, titolare dell’indagine che coinvolge gli arrestati durante la manifestazione di mercoledì contro la Legge sulle Basi, ha chiesto di imputare i detenuti nel processo di sua competenza per “aver perturbato e/o impedito, anche se temporaneamente, il libero esercizio delle facoltà costituzionali dei rappresentanti” e ha sollecitato per loro la “prigione preventiva”. Red Eco Alternativo Prosegui la lettura »

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Argentina: Manifestazione di massa di fronte al Congresso, 400 mila contro la Legge sulle Basi, nonostante la repressione poliziesca

Questo mercoledì la dittatura di Milei-Villarruel-Bullrich ha avuto un momento di “splendore”: mentre nel Congresso un gruppo di senatori si rigirava come un calzino, previa accettazione di prebende di ogni tipo, per sostenere la nefasta Legge Basi, in strada una moltitudine calcolata in circa 400 mila persone rifiutava detta legge e a proposito dedicava al presidente fascista i due versi di moda: “Milei spazzatura, tu sei la dittatura”. Prosegui la lettura »

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Ecuador: Dittatura civico-militare

Raúl Zibechi

Dal trionfo della sollevazione indigena e popolare dell’ottobre 2019, le classi dominanti stavano cercando il modo di isolare, delegittimare e sconfiggere i movimenti dal basso. Prima fu il governo di Guillermo Lasso (2021-2023) quello che cercò di fare i primi passi, dopo che Lenin Moreno (2017-2021) avevo promosso un forte riarmo della forza pubblica. Dichiarando la lotta indigena come “terrorismo”, Lasso volle andare più in là ma inciampò sulle sue stesse corruzioni. Prosegui la lettura »

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