Articoli con tag Neoliberalismo
Il capitale finanziario internazionale si impadronisce delle migliori terre sudamericane
Scritto da ccarlosfonseca in America Latina il 21-12-2012
Si stima che il 25 per cento del territorio uruguayano e paraguayano e almeno il 10 per cento di quello argentino siano nelle mani di impresari stranieri, mentre negli altri paesi della regione i latifondi privati si moltiplicano come funghi. Questa nuova forma di conquista neocoloniale si è intensificata negli ultimi cinque anni e pregiudica soprattutto i paesi dell’America del Sud.
Piñera ha privatizzato i mari
Scritto da ccarlosfonseca in America Indigena, Cile il 13-12-2012
Un grande giorno per la libertà di espressione
Scritto da ccarlosfonseca in America Latina, Argentina il 07-12-2012
Argentina, 7 dicembre 2012.
Questo 7 dicembre in Argentina scade il ricorso giudiziario intrapreso dal gruppo di comunicazione Clarín per impedire che entri in vigore la nuova Legge dei Servizi di Comunicazione Audiovisiva. Una legge che fu approvata nell’anno 2009 con l’obiettivo di mettere fine alla concentrazione imprenditoriale dei mezzi di comunicazione che mantiene l’informazione nelle mani di pochi, impedendo una adeguata pluralità e una democratizzazione della comunicazione in Argentina. Prosegui la lettura »
Honduras: L’incubo delle “Città Modello”
Scritto da ccarlosfonseca in Honduras il 24-10-2012
Durante il primo semestre del 2011, il Congresso Nazionale dell’Honduras ha riformato vari articoli della Costituzione e approvato un regolamento per la creazione delle Regioni Speciali di Sviluppo (RED), popolarmente conosciute come “città modello” (charter cities).
La plurinazionalità in tempi di consultazioni nel TIPNIS
Scritto da ccarlosfonseca in America Indigena, Bolivia il 24-08-2012
Non molto tempo fa, la Bolivia ha sorpreso per la forza con cui indigeni e contadini sono giunti allo stato ed hanno redatto una nuova Costituzione.
Decolonizzazione, Vivere Bene, Autonomia Indigena, Plurinazionalità sono stati concetti che venivano costruiti con le lotte indigene, si costituzionalizzavano ed oggi li ascoltiamo nel dibattito statale. Però anche contro lo stato.
Cile: Gli orizzonti del movimento studentesco
Scritto da ccarlosfonseca in Cile il 23-05-2012
La lotta per una educazione gratuita, democratica e di qualità nel 2012.
Il 2011 segnerà un prima e un dopo nella storia recente del Cile. Lo dice tutto il mondo. Ma riuscire a fare di questo “dopo” che inizia un ciclo effettivamente diverso dal “prima” che si chiude, è una sfida che è aperta. Quanto positivo sarà per le aspirazioni popolari il Cile che incomincia a plasmarsi al calore delle crescenti mobilitazioni, solo lo sviluppo delle lotte sociali lo potrà determinare. È qualcosa che è nelle nostre mani.
Guatemala: Huehuetenango saccheggiato e represso come 5 secoli fa
Scritto da ccarlosfonseca in America Indigena, Guatemala il 17-05-2012
Il Signor Otto Pérez Molina è stato eletto Presidente del Guatemala con la promessa elettorale della “mano dura contro la violenza”. Prima e durante al sua campagna elettorale, le denunce pubbliche contro di lui per violazione dei diritti umani sono state ricorrenti. Ma, nella popolazione votante la psicosi di insicurezza collettiva ha potuto di più della razionalità democratica.
Cile: gli studenti tornano alla carica
Scritto da ccarlosfonseca in Cile il 06-04-2012
Bilanci, autocritiche, proposte, mobilitazioni, contatti e ricerca di nuove alleanze. La calda estate del 2012 è servita ai giovani riuniti nella Confederazione degli Studenti del Cile (Confech) per fare una verifica di quanto accaduto nel movimento per l’educazione e per proiettarsi verso il futuro. I dirigenti hanno concluso che uno degli errori commessi è stato l’insufficiente collegamento tra gli universitari e gli studenti delle secondarie, e il non coordinamento tra il movimento studentesco e gli altri attori sociali. Considerano una grande debolezza la loro mancanza di relazioni con i loro pari delle università private, degli istituti professionali e dei centri di formazione tecnica, e con le diverse organizzazioni che riuniscono quelli delle secondarie.
La Bolivia si oppone al Foro Mondiale dell’Acqua
Scritto da ccarlosfonseca in Bolivia il 15-03-2012
J. Marcos y Mª Ángeles Fernández
“L’equità e la giustizia nell’accesso all’acqua sono fondamentali ma sfortunatamente non sono state considerate”. Delle più di 130 delegazioni partecipanti al Foro Mondiale dell’Acqua, la Bolivia è stato l’unico paese che si è opposto in modo ufficiale e pubblico alla dichiarazione ministeriale, il risultato più importante di questa riunione che si celebra a Marsiglia (Francia), da lunedì 12 marzo fino a sabato 17.
Due continenti contro il neoliberismo
Scritto da ccarlosfonseca in America Latina, Europa il 07-03-2012
Dall’America Latina osserviamo con preoccupazione la rotta che sta prendendo la crisi economica e politica europea, e siamo speranzosi riguardo alle risposte che stanno dando, e sicuramente daranno, i diversi popoli, con la convinzione che il futuro dei “los de abajo” di entrambi i continenti avrà molto in comune.
In differenti periodi storici (durante la decade del 1990 in America del Sud, poi nel 2008 in Europa), il capitale finanziario ha lanciato brutali e miserabili offensive per strappare a “los de abajo” conquiste storiche, portando i settori popolari ad una situazione di sopravvivenza in condizioni di dominio. È necessario tener presente che tutto ciò non è una deviazione né un errore del sistema, bensì il modo, che sta diventando abituale, in cui il capitale si comporta in questa fase di decadenza, che si prolungherà, perché cerca di trascinarci tutti nella rovina per allungare la sua agonia.
Il dilemma kirchnerista
Scritto da ccarlosfonseca in Argentina il 06-03-2012
La cosiddetta “Tragedia di Once” potrebbe essere un prima e un dopo del kirchnerismo. “Potrebbe” perché in politica tutto dipende dalle strategie degli uni e degli altri che vanno determinando il modo in cui vengono interpretati i fatti e le responsabilità, e vengono incolpati o assolti i governanti. Senza dubbio ci sono tutte le condizioni obbiettive per cui il governo paghi un alto costo, si vedrà se le soggettive si allineano, e come gioca l’assenza di opposizione. Al di là delle ragioni puntuali per cui un treno con circa 1500 passeggeri non ha frenato in tempo e si è schiantato contro i marciapiedi della stazione di Once, c’è tutto un substrato che parla del modo di far politica del peronismo kirchnerista, e mette in evidenza che le rotture con la “lunga notte neoliberista” degli anni 90 non sono tante né così profonde come ci dice la narrazione nazionale e popolare.
Il popolo boliviano vive la più grande rivoluzione sociale
Scritto da ccarlosfonseca in America Indigena, Bolivia il 14-02-2012
Intervista al vicepresidente della Bolivia, Álvaro García Linera
“Gli indigeni, che erano predestinati ad essere contadini, operai, portieri o camerieri, oggi sono ministri, legislatori, direttori di imprese pubbliche, magistrati, governatori o presidente”.
Álvaro García Linera, oltre ad essere il vicepresidente della Bolivia, è uno degli intellettuali latinoamericani di sinistra più importanti del continente. Anche se la sua professione iniziale è quella di matematico (la studiò nell’Università Nazionale Autonoma del Messico), si è formato come sociologo nel carcere e nella pratica.
Ha teorizzato l’esperienza boliviana di cambiamento come nessuno lo ha fatto, come dire, con originalità, profondità e freschezza. E l’esperienza boliviana oggi è un riferimento obbligato e sempre più di maggior influenza sul movimento popolare latinoamericano. García Linera conosce e domina a fondo il marxismo classico, ma è molto lontano dall’essere dottrinario. Il suo pensiero è molto influenzato dall’opera di Pierre Bordieu.
Politiche sociali, governi progressisti e movimenti antisistema
Scritto da ccarlosfonseca in America Latina il 31-01-2012
Raúl Zibechi
Ondate di attivismo sociale hanno in America Latina modificato la relazione di forze ed hanno avuto come conseguenza indiretta l’insediamento nella maggior parte dei paesi del Sudamerica di un insieme di governi progressisti e di sinistra. L’azione collettiva ha cancellato il periodo neoliberale caratterizzato dalle privatizzazioni, dalla deregolamentazione e dall’apertura delle economie, ed ha aperto una fase più complessa nella quale convivono linee di uno stesso modello con la ricerca di percorsi basati su un maggiore protagonismo degli stati e la costruzione dell’integrazione regionale. Riguardo le politiche sociali il protagonismo dei movimenti sociali è stato decisivo nel configurare situazioni di crisi dove l’influenza dei soggetti popolari è risultata determinante al momento di chiudere una fase. A sua volta, le risposte date dagli stati nelle situazioni di maggior emergenza sociale, hanno permesso la nascita di una seconda generazione di politiche sociali che in qualche modo sostituiscono le politiche centrate e compensatorie del periodo neoliberale (Clemente; Girolami, 2006). Questa nuova gamma di politiche non solo estende ma aumenta anche le diverse prestazioni già esistenti, stabilendo nuovi modi di relazione società-stato che influiscono sul tipo di governabilità che i governi della regione, chiamati progressisti, in qualche modo inaugurano. Le nuove forme di governo, nelle quali le politiche sociali giocano un ruolo rilevante, si confrontano e si ripercuotono, allo stesso tempo, sulle caratteristiche dei movimenti nati in questa fase che si differenziano da quelli del periodo precedente in cui i sindacati avevano un ruolo centrale. I movimenti che sono stati protagonisti nel decennio del 1990 sono su base territoriale, rappresentano gli esclusi dal neoliberismo, i disoccupati, i senza tetto, i senza terra e senza diritti, insomma quelli che abitano la cantina delle società, hanno una forte impronta culturale e identitaria, ed un ruolo protagonista delle donne e delle famiglie (Zibechi, 2003).
Cile: La rivoluzione dei pinguini
Scritto da ccarlosfonseca in Cile il 18-01-2012
Gli studenti cileni non solo mettono in questione l’educazione che ricevono perché è mercantile ed elitaria, e perché riproduce e approfondisce le disuguaglianze, ma nelle scuole occupate mettono in pratica l’educazione che sognano e per la quale lottano da anni.
“Se i lavoratori possono autogestire una fabbrica, noi siamo in grado di gestire in autonomia il liceo”, butta lì con un sorriso stampato in faccia Christopher, 17 anni, studente del liceo “Luis Corvera Galecio A-90″, nel municipio di San Miguel de Santiago. Il liceo è stato occupato come altri 200 in città, ma il 26 settembre ha deciso di seguire l’esempio dei lavoratori della fabbrica di ceramica Zanon di Neuquén (Argentina), occupata dai lavoratori e rimessa in funzione già da dieci anni.
Le sinistre nell’occhio del ciclone
Scritto da ccarlosfonseca in America Latina, Europa il 22-11-2011
Nell’edizione di novembre di Le Monde Diplomatique, Serge Halimi svolge un lungo articolo sul panorama dei problemi che la sinistra europea attraversa. Sulla Sinistra che non vogliamo più, apre una forte critica ai governi che si proclamano socialisti per la loro gestione della crisi, giacché non trova molte grandi differenze tra ciò che fanno i conservatori ed i progressisti una volta che dirigono la cosa pubblica.














