Articoli con tag Neoliberalismo

Perù: Dopo il massacro, la dittatura impone tre giorni di coprifuoco a Puno

Sono 17 gli abitanti assassinati ed è morto anche un poliziotto. Luis Otárola, presidente del Consiglio dei Ministri, ha annunciato la misura durante la sua presentazione nel Congresso della Repubblica. Prosegui la lettura »

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Brasile: Trumpismo ‘made in’ Brasile? L’assalto del bolsonarismo che ha provocato un intervento federale a Brasilia

Nazareth Balbás

Ad una settimana dall’aver assunto il potere, Lula affronta una delle prime crisi politiche del suo terzo mandato. Prosegui la lettura »

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Brasile: Simpatizzanti di Jair Bolsonaro invadono tre edifici pubblici a Brasilia

Questa domenica il ministro della Giustizia del Brasile, Flávio Dino, ha affermato che “non prevarrà” la volontà dei bolsonaristi radicali che hanno invaso il Congresso Nazionale. L’ex mandatario mantiene il silenzio. Prosegui la lettura »

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Cile: Gabriel Boric e Carolina Tohá sul sentiero di Dina Boluarte

Redazione Desinformémonos

Manifesto per Mijael Carbone Queipul e tutti i prigionieri politici Prosegui la lettura »

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Perù: L’usurpatrice Dina Boluarte vuole uscire dal paese lasciando al suo posto il presidente del Congresso José Williams Zapata, un militare di destra 

Sembrerebbe che l’usurpatrice Dina Boluarte stia tentando di uscire dal paese e propone al Congresso mafioso un progetto di legge per dare l’incarico al presidente del Congresso, non essendoci vicepresidenti. Come già si stava rumoreggiando da quando la Boluarte si è convertita in una marionetta del Congresso, c’era una grande possibilità che questa facesse una mossa di arroccamento con il militare, con precedenti nella destra più accanita del Perù, José Williams Zapata. Prosegui la lettura »

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Perù, le proteste si radicalizzano: “che se ne vadano tutti!”

Olivier Turquet

Abbiamo intervistato Raphael Hoetmer, analista politico e membro del Grupo de Trabajo sobre Alternativas al Desarrollo de América Latina y Caribe, sulla complicata situazione in Perù. Prosegui la lettura »

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Perù: Per Lucha Indígena “Lo stato è il problema”

Condividiamo l’ultima edizione di dicembre della rivista mensile virtuale “Lucha Indígena” diretta dallo storico dirigente Hugo Blanco Galdós.

“La mobilitazione sociale in Perù è contro il potere economico che ha occupato lo stato. Per questo chiediamo la chiusura del congresso e l’inizio di un Governo Provvisorio delle organizzazioni popolari oggi in lotta di resistenza contro il neofascismo”. Prosegui la lettura »

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Nazione Mapuche: “I nostri prigionieri non hanno commesso delitti, c’è una chiara persecuzione politica”

Carlos Aznárez e María Torrellas

Per comprendere lo sciopero della fame di cui sono protagonisti i prigionieri politici mapuche del Coordinamento Arauco Malleco, parliamo con il portavoce del CAM, Rafael Pichún Collonao, che ci ha dichiarato che nonostante la criminalizzazione che subiscono da parte dello stato cileno, “loro sono decisi e in lotta”. Prosegui la lettura »

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Argentina: Il costo sociale e ambientale dell’attività mega mineraria del litio

Darío Aranda

Comunità indigene, contadini e assemblee socioambientali rifiutano l’attività mega mineraria del litio. Affermano che distrugge ecosistemi vitali contro il cambiamento climatico, viola diritti umani, mette a rischio l’acqua e smentiscono che si tratti di un minerale necessario per la “transizione energetica”, come di solito si pubblicizza. Prosegui la lettura »

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Perù: Ribellione militare, ufficiali e sottufficiali del VRAEM non riconoscono Dina Boluarte

Gli ufficiali subalterni, tecnici, sottufficiali e la truppa acquartierati nella Valle dei fiumi Apurímac, Ene e Mantaro (VRAEM) e alle frontiere non obbediranno a qualunque atto contrario alla vita umana, ci dichiariamo in ribellione di fronte all’usurpatrice Dina Arcelia Baluarte Zegarra. Allo stesso tempo, siamo contro questo sistema sfruttatore, corrotto avallato dalla costituzione politica del Perù del 1993. Prosegui la lettura »

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Cile: L’accordo dell’infamia

Miguel Lawner

Ieri, 12 dicembre 2022, si è consumata la massima cucina mai realizzata nella storia del Parlamento cileno. Per 92 giorni, rinchiusi nel vecchio Congresso, alle spalle del popolo, deputati e senatori di governo e opposizione, hanno finito con il partorire un marchingegno destinato a incatenare la sovranità popolare, perpetuando, nei fatti, il modello economico sociale neoliberale, concepito da Jaime Guzmán e un pugno di “esperti”, come li si chiama ora. Prosegui la lettura »

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Perù: I militari tornano ad uccidere nelle Ande

Raúl Zibechi

È esattamente la medesima geografia della guerra che il Perù visse nel decennio del 1980: le Ande contro la Costa, le comunità e i popoli aymara e quechua che si battono con uno stato genocida. Ma sono anche i medesimi attori: i poveri della sierra di fronte all’oppressione di cinque secoli, come successe in tutte le rivolte andine, dal Taki Onqoy nel XVI secolo, decenni dopo la conquista, fino alla rivoluzione di Tupa Amaru II nel 1780. Prosegui la lettura »

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Perù: Sono già nove le persone assassinate dal governo peruviano

Il governo golpista schiera l’esercito per reprimere le proteste per la destituzione di Castillo.

Questo mercoledì il governo peruviano ha deciso di estendere a tutto il paese lo stato d’emergenza per 30 giorni in risposta alle proteste a sostegno dell’ex presidente Pedro Castillo. Prosegui la lettura »

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Brasile: Lettera del Movimento dei Senza Terra al popolo brasiliano

Il Brasile vive la peggiore crisi della sua storia, che si manifesta nell’economia, nella società, nell’aumento della disuguaglianza sociale, nei crimini ambientali, la fame, la disperazione e la mancanza di prospettiva che affligge più di 70 milioni di lavoratori. Tutto questo si è acuito negli ultimi sei anni, dopo il colpo di stato contro il governo di Dilma e nei quattro anni di un governo neoliberale con pratiche fasciste e autoritarie. Prosegui la lettura »

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Perù ribelle: il popolo chiede che se ne vadano tutti

Mariana Álvarez Orellana

Dopo la destituzione e la carcerazione di Pedro Castillo, il passato 7 dicembre, il Perù è stato coinvolto in un aggravamento della crisi politica quasi permanente in cui da anni ha vissuto e in crescenti proteste cittadine nelle città e nelle regioni, che includono blocchi stradali e occupazioni di aeroporti e università, con una dura repressione che ha fatto almeno otto morti. Prosegui la lettura »

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