Articoli con tag ELN

Riconoscere l’esistenza dei prigionieri politici, indispensabile per la pace

Nelle carceri del regime colombiano ci sono più di 8 mila prigionieri politici, tra i quali si contano migliaia di guerriglieri insorti, centinaia di dirigenti di movimenti sociali e centinaia di dirigenti dell’opposizione politica.

Tutti loro, come l’insieme della popolazione carceraria, sono sottoposti a disumane situazioni di detenzione.

Ai prigionieri politici vengono negati tutti i diritti umani riconosiuti dalle normative nazionali, così come tutti quelli che sono riconosciuti dal diritto internazionale e propri della loro condizione di prigionieri politici.

In virtù di quanto detto, nelle carceri c’è una profonda crisi umanitaria. Sono numerosi i casi in cui agli insorti non viene riconosciuto il diritto alla salute e lo stato li condanna alla pena di morte negandogli il diritto ad una pronta, adeguata e appropriata assistenza medica.

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Emergenti e tradizionalisti in lotta

ELN

Le piroette dell’ex-commissario di Pace, Luís Carlos Restrepo, che si considera un perseguitato politico, è il riflesso della lotta tra le frazioni oligarchiche della classe emergente, che ha governato la Colombia per 8 anni sotto la mano di ferro del presidente Uribe, con i voti ottenuti con il piombo e le motoseghe, e la frazione oligarchica tradizionalista che ora il presidente Santos rappresenta.

Però sia Restrepo, che María del Pilar Hurtado, non sono altro che i capi di livello medio dell’oligarchia mafiosa, perché il loro capo ieri come oggi continua ad essere l’ex-presidente Uribe, che continua a tirar fuori la testa, per mettersi di traverso alla giustizia con la quale ha avuto infiammate battaglie durante i suoi due mandati presidenziali, quando i suoi funzionari non furono docili alle sue illegalità.

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ELN “Sì alla tregua se si aprono dei negoziati”

COLOMBIA. L’Esercito di Liberazione Nazionale ha dichiarato che accetterà la tregua bilaterale proposta dal gruppo Colombiani per la Pace, sempre che si decida “nel quadro di un tavolo di dialogo e all’interno di un’agenda di Risoluzione Politica del conflitto”. Prosegui la lettura »

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L’ELN ha messo le carte sul tavolo

ELN

Il presidente Santos e i grandi mezzi di informazione, non hanno smesso di ripetere che la guerriglia ha ingannato l’opinione quando ha proposto un dialogo tra le parti per cercare la pace in Colombia.

L’ELN ha sempre messo le carte sul tavolo.

L’ELN non ha fatto parte degli insorti che negli anni 80 parteciparono ai primi dialoghi con il governo di Belisario Betancur.

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Comunicato dell’ELN per la morte del Comandante Alfonso Cano

L’Esercito di Liberazione Nazionale della Colombia esprime il suo profondo senso di solidarietà a tutte le donne e gli uomini dell’Organizzazione fraterna delle FARC, così come alla famiglia del Comandante Alfonso Cano, caduto il 4 novembre scorso in un combattimento diseguale.

Non c’è nulla di strano nel cadere in combattimento, o che la nostra esistenza finisca durante il cammino, nelle più diverse circostanze; questa eventualità la assumiamo interamente e niente fermerà la nostra lotta per gli ideali di pace, di benessere, di felicità del nostro popolo e di sovranità della Nazione.

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Non diciamoci bugie

Alfredo Molano Bravo

 

Di tanto in tanto nelle Forze Armate avvengono di routine degli scossoni. Si cambiano le fotografie dei comandanti nei posti di guardia delle caserme, si aumentano gli stanziamenti militari e si fissano scadenze definitive per la conclusione del conflitto armato: 18 mesi, 36 mesi, la fine del governo, in poco tempo, già quasi, la fine della fine. Il cambiamento della cupola della scorsa settimana è stato accompagnato da nuove dichiarazioni: verrà dato alla guerriglia il “colpo finale”. La strategia consiste nel debilitare i gruppi ai margini della legge affinché si accordino su negoziati a buon mercato.

 

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Leggi di impunità

Santos concede l’indulto a più di 30.000 paramilitari

 

Infatti si concede l’indulto a più di 30.000 paramilitari, mediante la regolamentazione della Legge 1424, che è stata approvata il 29 dicembre 2010.

Dopo molte smentite e dichiarazioni, alla fine il Vicepresidente ha vinto nella diatriba con il prepotente ministro degli Interni, impegnato a nascondere o mascherare questa vergognosa decisione giudiziaria. Sì, era un compromesso, anche se il ministro lo chiama come vuole.

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Per l’ELN, il continente è “rosso e nero”

Siamo nati segnati dal Sud, avvinghiati al cammino emanicipatore, scolpiti nei sogni libertari, attingendo dagli orizzonti multietnici e pluriculturali. Anche se siamo stati plasmati dalle gesta cubane, la nostra origine era quella popolare e contadina, operaia e studentesca, indigena e afrodiscendente della nostra patria.

Siamo sorti influenzati da Guevara e Fidel. Rossi e Neri come i cubani del Movimento 26 Luglio, i Nica sandinisti, i miristi cileni e quelli dell’ELN della Bolivia e del Perù, tra gli altri. Noi accettammo di essere parte di uno scontro continentale contro l’Imperialismo yankee. Siamo il Distaccamento di combattenti che credono che la Patria è l’America e ancor di più, che la Patria è l’Umanità.

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L’ELN riafferma la soluzione politica per il conflitto armato

In una lettera inviata a Colombiani e Colombiane per la Pace

In una lettera inviata all’ex senatrice Piedad Córdoba e al collettivo Colombiani e Colombiane per la Pace, il comandante dell’ELN, Nicolás Rodríguez Bautista soprannominato Gabino, assicura che c’è una risoluta decisione nel conseguire la pace e che questa è una sfida enorme ed è indispensabile persistere fino alla fine.

Nella sua missiva all’ex senatrice Piedad Córdoba l’ELN afferma che “nei conflitti le forze contendenti hanno due maniere per dirigere i propri sforzi verso il raggiungimento della pace; una, attraverso l’imposizione della forza di una parte, obbligando l’altra a capitolare, imponendole le condizioni ed ottenendo la pace attraverso la logica di vinti e vincitori. La lettera il cui testo integrale di seguito riproduciamo termina dicendo che la seconda opzione nel cercare la pace è la Soluzione Politica, dove il popolo e la nazione, con il contributo della comunità internazionale, siano protagonisti, questa è l’opzione su cui punta l’ELN:

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L’ELN propone a Santos un Accordo Nazionale di Pace

Soldato ELNIn un video messo su Internet, Nicolás Rodríguez Bautista, con lo pseudonimo di Gabino, primo comandante dell’ELN, annuncia di voler riprendere nuovi cammini di pace con la partecipazione di tutti gli attori sociali, attraverso lo svolgimento di un incontro nazionale, e non scartando la creazione di una Assemblea Costituente Nazionale.

In questo processo di ricerca della pace in Colombia Gabino chiede l’accompagnamento dell’Unasur, si trova d’accordo sul sostegno di Governi come Cuba, Venezuela, Svezia e Svizzera, e apprezza gli sforzi della Chiesa Cattolica nei suoi dialoghi pastorali.

Al termine di un video di 15 minuti, accetta il dialogo con organizzazioni sociali come Latinoamericane e Latinoamericani per la Pace.

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FARC ed ELN raggiungono un accordo per porre termine ai reciproci scontri

Le due principali organizzazioni ribelli della Colombia hanno annunciato in un comunicato di aver raggiunto un accordo per porre termine nel dipartimento colombiano di Arauca agli scontri interni reciproci ed hanno riconosciuto, facendo autocritica, i danni causati alla popolazione.

Guerriglieri delle FARCGuerriglieri dell'ELN

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