Dopo 76 morti in 48 ore per mano delle pandillas, viene limitata la libertà di entrata e uscita dal paese, d’espressione e d’associazione. Bukele chiede di lasciar “fare il loro lavoro” a soldati e poliziotti e minaccia i giudici che lo impediranno.
La luna di miele che mantenevano le violente pandillas di El Salvador con Nayib Bukele è saltata in aria nelle ultime ore con l’assassinio di 76 persone soltanto in due giorni. Ai 14 morti di venerdì si aggiungono i 62 di questo sabato che, secondo cifre ufficiali, si presuppone sia il giorno più violento della recente storia del paese dalla fine della guerra civile.
La risposta di Bukele non è tardata a giungere e, nella misura in cui si conosceva la cifra dei morti, questa domenica mattina il Congresso di El Salvador ha decretato un regime d’emergenza con l’intenzione di frenare un “aumento smisurato” degli omicidi, che ha messo sotto scacco la strategia governativa.
Allo stesso tempo, Bukele ha chiesto di “lasciar fare il loro lavoro” ai militari e ai poliziotti per agire con decisione contro i delinquenti. “Dovete lasciare che gli agenti e i soldati facciano il loro lavoro e dovete difenderli dalle accuse di coloro che proteggono i delinquenti”, ha scritto.
Per l’approvazione rapida dei suoi nuovi poteri, il mandatario ha invocato l’articolo 29 della Costituzione che contempla la sospensione delle garanzie costituzionali in caso di “guerra, invasione del territorio, ribellione, sedizione, catastrofe, epidemia o un’altra calamità generale, o di gravi perturbazioni dell’ordine pubblico”.
Lo stato d’emergenza, che inizialmente durerà 30 giorni, permette a Bukele di limitare la libertà di entrata e uscita dal paese, la libertà d’espressione, l’inviolabilità della corrispondenza o la proibizione di intervenire sulle telecomunicazioni senza un ordine giudiziario. È stata sospesa anche la libertà d’associazione e il diritto ad essere informato delle ragioni di un arresto ed è stato prolungato il termine di detenzione a 15 giorni, quando il tempo abituale è di 72 ore.
La misura, approvata da 67 deputati su un totale di 84, è stata solo una formalità per Bukele che già esercita con il pugno di ferro il potere nel Congresso, dove il suo partito ha 64 congressisti. Prima di chiedere lo stato d’emergenza, Bukele ha lanciato una minaccia ai giudici che abbiano la tentazione di seguire possibili violazioni dei diritti umani della forza pubblica: “terremo d’occhio i giudici che favoriscono i delinquenti”, ha scritto in Twitter.
Fino a questo sanguinoso fine settimana, il governo di Bukele e le tre pandillas salvadoregne, MS13, La 18 e 18-R, con un “esercito” di quasi 70.000 persone che si dedicano all’estorsione e all’omicidio in lungo e largo il paese, mantenevano un patto segreto che ha permesso di ridurre a livelli mai visti prima la violenza in El Salvador. L’accordo concedeva privilegi carcerari e di bloccare l’estradizione dei loro capi, tra gli altri benefici, in cambio di mettere fine agli omicidi. Il patto, negato con insistenza da Bukele, ma rivelato dal giornale El Faro e confermato dagli Stati Uniti, gli ha permesso finora di governare con alti tassi di popolarità grazie, tra le altre cose, alla sicurezza raggiunta nelle strade. Ora gli esperti cercano di verificare che cosa sia fallito o che accordi non siano stati rispettati dato che le pandillas hanno reagito in questo modo. Il massacro di questo fine settimana è anche un chiaro messaggio al mandatario dove più duole, giacché uno dei corpi è stato abbandonato a Surf City, un complesso turistico vicino alla capitale con il quale Bukele si esibisce al mondo come il Presidente cool di un paese che opera in Bitcoin.
Nayib Bukele, che è giunto al potere nel giugno del 2019, attribuisce la pacificazione del paese al suo “Piano di controllo territoriale”, un programma di sicurezza che implica il dispiegamento dell’Esercito nelle strade e che è riuscito a ridurre drasticamente il tasso di omicidi passato da dieci morti quotidiane a tre, fatto che ha permesso a El Salvador di uscire dalla lista delle nazioni più violente del mondo. Queste cifre sono saltate in aria questo fine settimana sommando i dieci morti di venerdì e i più di 60 di sabato, alcuni di loro scelti a caso. Secondo una fonte della sicurezza citata da La Prensa Gráfica e che ha preferito parlare in condizioni di anonimato, tra i morti di questo fine settimana “Ci sono vittime scelte a caso. Un signore che stava facendo buchi nella strada e senza una parola lo hanno ucciso. Un venditore di frutta, un panettiere, il cliente di una bottega. È un chiaro messaggio al Governo. Loro, le pandillas, vogliono qualcosa e, sembrerebbe, il Governo non glielo ha dato”, ha detto. Per il momento, le autorità non hanno dato le ragioni che nascondono l’incremento, ma le cifre del fine settimana non lasciano luogo a dubbi che il messaggio è lanciato.
27 marzo 2022
Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“El Salvador. Bukele asume poderes extraordinarios y declara el estado de excepción para enfrentar la ola de asesinatos” pubblicato il 27-03-2022 in Resumen Latinoamericano, su [https://www.resumenlatinoamericano.org/2022/03/27/501039/] ultimo accesso 29-03-2022. |