Un anno dopo, noi sessantamila donne e diversità sessuali ci siamo riunite per fare una battaglia culturale contro il patriarcato, per informarci dei terribili livelli di violenza nei nostri territori, della povertà, dei licenziamenti, della contaminazione della nostra terra a causa di miniere e glifosato, tra le varie piaghe. Inoltre, ci siamo assorellate e ci siamo abbracciate tra di noi consolidando legami, ma soprattutto, abbiamo dibattuto in 70 seminari su tutti i temi che colpiscono le nostre vite.
Quest’anno si è ribadito quello che già era stato chiesto nel Chaco, niente meno che cambiare il nome dell’Incontro: Che sia Plurinazionale. Nella manifestazione di inaugurazione le sorelle mapuche e di altre nazionalità originarie sono salite sul palco, senza che fosse stata programmata la loro presenza, per rendere visibile questa richiesta. Questo si deve al fatto che ancora non si è raggiunto il consenso dentro la Commissione organizzatrice dell’Incontro.
Durante i giorni dell’evento i seminari di Autodeterminazione dei Popoli, di Cultura e varie attività dell’Incontro (come il Tavolo di Abya Yala e la nostra pellicola “Cubanas. Mujeres en Revolución”) non hanno smesso di trattare questa tematica, e l’accettazione e la presenza a questi seminari è stata affollata. È così, il dibattito è stato posto. Non è facile trasformare la colonialità, è tanto complicato come lottare contro il patriarcato. Ma nel corteo si è fatta sentire anche la presenza delle compagne di distinte nazioni originarie, che sono state omaggiate al loro passaggio, accompagnate nei loro canti, abbracciate e in nessun momento abbiamo sentito l’indifferenza o il rifiuto nelle persone del popolo che osservavano il corteo dai marciapiedi e dalle finestre. Quest’anno, il percorso del corteo è passato giustamente attraverso i quartieri operai e poveri della città e possiamo vedere delle donne anziane che sventolavano i fazzoletti verdi dai balconi. Alla chiusura anche le sorelle mapuche, del territorio ancestrale di Chubut, sono state presenti e hanno chiesto la plurinazionalità dell’Incontro. Per il momento, la battaglia culturale è al suo culmine. Per ora, i media alternativi e noi femministe anticoloniali chiameremo l’Incontro Plurinazionale fino a quando sarà accettato da tutte.
Un altro tema riguardante il nome dell’Incontro è stato di aggiungere Donne, Lesbiche, Trans e Travestiti. Nemmeno questo è stato ancora accettato dalla Commissione Organizzatrice, ma i seminari sono stati affollati e per la prima volta c’è stato un massiccio corteo contro i transfemminicidi. Un’altra battaglia culturale che si vincerà passo dopo passo.
Repressione: più o meno lo stesso
La repressione in questa occasione non è stata assente. Da tre Incontri sembra che sia una specie di castigo verso le donne per la nostra lotta. Molte compagne hanno dovuto andarsene perché sono stati rubati i loro oggetti personali e domenica scorsa sono state bastonato e arrestate delle ragazze che stavano tranquillamente nel centro della città dopo un affollato corteo. La Commissione si è immediatamente presentata con le sue avvocate e sono state scarcerate, ma senza dubbio bisognerà lavorare molto duro affinché questi machirulos (uomini macisti), poliziotti in borghese, siano imprigionati come è avvenuto a Mar del Plata.
Quello che dobbiamo recuperare è che il bilancio continua ad essere positivo, nonostante le contraddizioni, le difficoltà, la repressione di un Comune che non ha mai volto le donne a Trelew, e le incomprensioni sulla plurinazionalità da parte della Commissione.
“Gli abbiamo fatto l’Incontro!”, come tutti gli anni si grida, e il popolo di Trelew ha vissuto un fatto storico: assorellare le donne di lì che sono diventate forti, con le migliaia che siamo giunte ad appoggiare le loro richieste in una terra che soffre una grave crisi sociale. Abbiamo anche potuto conoscere da vicino la sofferenza delle sorelle mapuche minacciate di sgombero dai propri territori e messe sotto processo. Nonostante la campagna di odio da parte dei media egemonici, gran parte del popolo ha ammirato le nostre lotte e le ha rese visibili. Ci sarà un prossimo Incontro a La Plata e torneremo ad insistere sulla battaglia culturale che è la base di tutte le lotte.
Foto di oggi alla chiusura dell’incontro.
Altri visi dell’inizio dell’incontro, allegria di stare insieme, denunciare, emozionarci per le gravi situazioni e la potente presenza delle sorelle originarie: è già plurinazionale e lo sarà!
Testo e foto: María Torrellas
15 ottobre 2018
Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
María Torrellas, “Argentina / Trelew: Encuentro que fue plurinacional a fuerza de dar la batalla cultural” pubblicato il 15/10/2018 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/2018/10/15/argentina-trelew-encuentro-que-fue-plurinacional-a-fuerza-de-dar-la-batalla-cultural/] ultimo accesso 03-11-2018. |