La Gendarmeria ha represso con proiettili di gomma e gas lacrimogeni, sgombrando la manifestazione che bloccava la strada 40 di fronte allo 35° Squadrone della forza pubblica. Ci sono feriti da pallettoni e denunciano che c’era odore di polvere da sparo.

Nel pomeriggio, un corteo per chiedere giustizia per Santiago Maldonado ha deciso di dirigersi verso il 35° Squadrone della Gendarmeria, che si trova di fronte alla strada 40 di El Bolsón.

In detto luogo, verso le 19.30, la gendarmeria ha cominciato a sparare pallottole di gomma, gas lacrimogeni e gas al peperoncino. Il corrispondente della FM Alas sul luogo dei fatti denuncia che sono state sparate “più di 100 cartucce” e che subito si è sentito un odore di polvere da sparo. Ha anche raccontato di varie persone ferite da pallettoni.

Dopo vari minuti che i manifestanti colpivano il guardrail facendosi ascoltare, hanno cominciato a piovere pietre sugli uomini in divisa che erano appostati all’ingresso dello squadrone, in risposta una pioggia di colpi di fucile, presumibilmente proiettili di gomma, ha cominciato a cadere sui manifestanti.

Il racconto riportato dal nostro collega di Canal 4 evidenzia l’utilizzo del camion idrante che ha disperso a forza di acqua a pressione i manifestanti appostati sulla strada nazionale 40 mentre piovevano anche gas lacrimogeni sulle persone.

Questa situazione è perdurata fino a dopo le ore 20.30. I manifestanti hanno resistito più di un’ora fino a quando la gendarmeria alla fine ha sgomberato la strada e la mobilitazione, in questi momenti, si ripiega verso Piazza Pagano. Chiedono che la Gendarmeria e le decine di agenti che pattugliano i quartieri a cavallo, si ritirino dal El Bolsón.

18 ottobre 2017

tratto da Resumen Latinoamericano