La domanda di Sala ai gendarmi che la sorvegliano


Dalla sua prigione domiciliaria a El Carmen.

Obbligata a dimostrare ogni mattina che è nella casa dove compie il suo arresto, la dirigente della Túpac Amaru esce in balcone e domanda a coloro che sono nel distaccamento della Gendarmeria, installato illegalmente di fronte al suo domicilio, “Dove è Santiago Maldonado”.

Ogni mattina, quando la dirigente della Túpac Amaru, imprigionata in modo arbitrario dal gennaio del 2016, si affaccia alla porta della sua prigione domiciliaria per avvisare la Gendarmeria che continua a stare lì dentro, domanda agli agenti: “Dove è Santiago Maldonado?”.

Vicino al perimetro della casa di El Carmen, luogo in cui i giudici l’hanno trasferita a partire dalla sentenza della Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) che ordinava l’immediata libertà di Milagro Sala, dal distaccamento installato dalla Gendarmeria, i gendarmi non rispondono alla domanda della dirigente e si limitano solo a constatare la sua presenza.

Ieri, il giudice Guido Otranto, titolare della causa per la scomparsa del giovane tatuatore, ha ordinato una mega operazione nella comunità Pu Lof in Resistenza di Cushamen e ha perquisito le terre mapuche con quasi 400 agenti, elicotteri, droni e cani. Con l’operazione non si è ottenuta nessuna traccia del giovane che continua ad essere scomparso dal 1° agosto, già da quasi 50 giorni e che secondo dei testimoni è stato catturato dalla Gendarmeria.

19 settembre 2017

Página/12

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
La pregunta de Sala a los gendarmes que la vigilan” pubblicato il 19-09-2017 in Página/12su [https://www.pagina12.com.ar/63839-la-pregunta-de-sala-a-los-gendarmes-que-la-vigilan] ultimo accesso 21-09-2017.

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