José Elías
Vittoria per gli USA e i difensori, che erano stati del tutto sovrastati dall’evidenza dei testimoni e dei periti proposti dalla Procura.
Questo giovedì un tribunale di Mayor Riesgo ha ordinato l’annullamento del processo per genocidio e per i delitti di lesa umanità contro l’ex dittatore Efraín Ríos Montt, e anche contro il generale José Mauricio Rodríguez, che fu a capo dei servizi segreti militari (G-2) durante il mandato di Ríos tra il 1982 e il 1983. Il tribunale ha anche chiesto che il processo sia iniziato di nuovo.
La decisione, presa dalla giudice Carol Patricia Flores, ha causato un profondo scontento tra la Procura e gli avvocati dell’accusa, che hanno qualificato la decisione come “un oltraggio per le vittime” e hanno chiesto a Flores di “rivedere la sentenza”, che costituisce una vittoria per i difensori, che durante il processo erano stati del tutto sovrastati dall’evidenza dei testimoni e dei periti proposti dalla Procura.
Alcune ore prima, i difensori di ambedue i militari avevano abbandonato improvvisamente la sala del dibattimento dichiarandosi in “resistenza pacifica” di fronte a ciò che consideravano “un giudizio illegale”.
La Procura e gli avvocati dell’accusa hanno specificato l’incidente come un espediente della difesa per sospendere il dibattito, e hanno chiesto alla giudice, Jazmín Barrios, di nominare degli avvocati d’ufficio per gli imputati. In questo momento, Barrios ha deciso di rinviare il dibattito a venerdì prossimo e dare, in questo modo, un lasso di tempo a Ríos e Rodríguez per “convincere” gli avvocati a riprendere la difesa. Quattro ore più tardi, quanto detto prima è storia.
In qualche modo, quanto avvenuto era prevedibile. Quando la presentazione di prove e i testimoni avevano sconfitto del tutto la difesa, i più importanti rappresentanti dell’ultraconservatrice società guatemalteca, che “avevano incominciato a sentire i passi di un grande animale”, hanno serrato le file intorno a Ríos Montt, timorosi che dopo l’imminente sentenza, potessero venire infangati e obbligati a rispondere di crimini di guerra.
Questo è diventato particolarmente evidente dopo che uno dei testimoni, un vecchio soldato destinato al corpo del genio, aveva identificato l’attuale presidente, Otto Pérez Molina, come uno degli ufficiali responsabili di aver ordinato massacri contro la popolazione civile.
La pressione mediatica non si è fatta attendere. Organizzazioni come l’ultraconservatrice Associazione dei Veterani Militari del Guatemala (Avemilgua) ha spezzato le lance in difesa di Ríos, “il cui unico delitto fu di difendere il Guatemala dall’aggressione comunista”, mentre altri gruppi affini presentavano alla Suprema Corte di Giustizia un documento sottoscritto da 10.200 firme, con il quale si denunciava la comunità internazionale di esercitare una influenza “negativa” sul verdetto del tribunale.
[Come contropartita,] “Quando l’ambasciatore degli Stati Uniti assiste al processo, esercita [in senso contrario] una forte pressione sul tribunale”, ha detto al quotidiano locale ‘el Periódico’ Marco Antonio Cornejo, dell’Associazione dei Familiari e Amici dei Militari.
Mentre si approssimava la fine del processo, questa pressione si era allargata al punto che importanti rappresentanti della destra imprenditoriale hanno firmato un documento intitolato “Tradire la pace e dividere il Guatemala” che hanno pagato per pubblicarlo sui principali quotidiani del paese. Lì comunicavano che questo giudizio “senza necessità divide” il Guatemala e su questo arrivavano ad avvertire che una eventuale condanna di Ríos Montt potrebbe far tornare il paese all’epoca della violenza politica. “Questa accusa di genocidio (…) implica – compiendosi -, l’imminente pericolo che la violenza politica riappaia, venendo così tradito l’obiettivo e la conquista della pace”, si legge nel comunicato.
Come frutto di tutto ciò, il processo è stato sospeso. Bisogna vedere se la nuova giudice, Carol Patricia Flores, può resistere all’immensa pressione di una delle parti, e condurre il processo dentro i parametri della giustizia.
El País. Estratto da La Haine
19/4/2013
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da: |
José Elías, “Un tribunal guatemalteco anula el juicio contra el exdictador Ríos Montt” pubblicato il 19-04-2013 in La Haine, su [http://www.lahaine.org/index.php?p=68664] ultimo accesso 23-04-2013. |