Tradotto da Silvia Arana per Rebelión
Gli avvoltoi contro l’Argentina.
È stato chiamato “il caso del debito sovrano del secolo”. Un piccolo gruppo di ricchi speculatori ha preso come ostaggio l’economia argentina. Se l’Argentina non cede alle loro richieste prima del 15 dicembre, secondo quanto deciso da una corte di New York, il paese sarà dichiarato in default.
La soluzione di questa crisi non solo danneggia l’Argentina ma tutto il sistema internazionale del debito, soprattutto per quanto riguarda una nazione sovrana se dispone di un qualche tipo di potere per poter difendere il proprio popolo dal più aggressivo comportamento del capitale internazionale. La Grecia, per esempio, dovrà osservare il risultato di questo caso con molta attenzione.
Il caso, al momento, è nella fase più drammatica di una battaglia che i fondi avvoltoio hanno portato avanti contro la Repubblica Argentina, cercando di “esigere” il pagamento dei buoni del debito che hanno comprato durante la crisi economica argentina di dieci anni fa. Il querelante più importante è NML, una sussidiaria della Elliot Associates, specializzata in fondi di “coperture di rischi” (hedge fund), proprietà di Paul Singer, uno dei finanziatori della campagna di Mitt Romney.
NML fa parte di un pugno di “investitori” che in quell’epoca hanno speculato sul debito argentino, e che si sono rifiutati di unirsi alla vasta maggioranza di “creditori” che hanno negoziato una riduzione del “valore nominale” (valore di quotazione nel mercato) del debito (anche quando hanno pagato solo una frazione del valore nominale). Da allora hanno preso di mira l’Argentina affinché paghi, il mese scorso sono arrivati a trattenere la Fregata Libertad, che è ferma in un porto del Ghana.
Questa settimana una corte di New York ha sentenziato che l’Argentina non potrà pagare i suoi creditori se allo stesso tempo non pagherà i fondi avvoltoi, e qualsiasi banca che permetterà all’Argentina di effettuare un pagamento senza pagare i fondi avvoltoio agirà con disprezzo. Il prossimo pagamento deve essere effettuato il 15 dicembre.
Primo, parliamo dei fondi avvoltoio. Non esiste nessuna giustificazione etica per pagarli. Questi fondi mai hanno prestato denaro all’Argentina. Hanno speculato sulla crisi argentina, comprando buoni del debito con la speranza che l’Argentina si dichiarasse in bancarotta, senza che gli importassero le condizioni poverissime che regnavano in quel momento in Argentina.
I buoni del debito su cui hanno speculato sono stati acquistati a pressi bassi, dato indicativo dell’estremo rischio che correvano. Hanno corso il rischio ed hanno perso. Se non gli verranno pagati, un pugno di multimilionari perderanno alcune monete.
Ma la ragione per cui questi fondi avvoltoio hanno un caso legale è che il sistema internazionale del debito è regolamentato da un insieme perverso di leggi, sviluppatosi dal decennio degli anni 70, che considera una nazione come un attore in più nel “mercato”. Uno stato, che ha il dovere di proteggere i diritti umani di milioni di cittadini, è considerato come una compagnia finanziaria, ancor peggio nel senso che in caso di bancarotta manca della protezione che si concede ad autorità locali e ad individui.
Nonostante tutti i trattati internazionali e le convenzioni dell’ONU, i diritti umani dei cittadini sono messi da parte quando si decide se un debito debba essere pagato o no. Il primo dovere di uno stato non è verso il suo popolo ma verso il mercato. Questo è chiaramente dimostrato con la sentenza giudiziaria di New York, che comporta che una legge argentina approvata democraticamente, che proibisce la negoziazione dell’esecutivo sui fondi avvoltoio, sia senza dubbio in contrasto con il mercato.
Certamente il mercato è incapace di funzionare senza lo stato, sono stati gli stati dei paesi potenti, inclusi USA e Gran Bretagna, che hanno creato le leggi che regolamentano questo paradiso favorevole agli investitori. È per questo che banditi del “libero mercato”, come Elliot, governano i tribunali degli USA cercando di trarre profitto dall’Argentina.
Se vogliamo cambiare ciò, la gente deve chiedere che i governi difendano i propri diritti al di sopra dei diritti del mercato. Questo significa difendere il governo dell’Argentina quando questo affronta i fondi avvoltoio.
In Argentina i membri della Campagna Giubileo stanno facendo pressione affinché il governo vada anche più lontano. L’immenso debito argentino da trenta anni raramente è stato riciclato, ma fondamentalmente è basato nell’accumulazione del debito contratto dalla brutale dittatura degli anni settanta. In effetti, parte dell’attuale debito proviene direttamente da quel periodo, come i prestiti che il governo britannico dette all’orribile giunta militare affinché questa comprasse armi britanniche.
Nel luglio del 2000, il giudice federale Jorge Ballester sentenziò che il debito argentino fu il risultato di almeno 477 atti fraudolenti ed arbitrari. Una decisione della corte federale per dichiarare la nullità e l’annullamento del debito è pendente, come varie inchieste giudiziarie che comprendono distinti aspetti del debito. Il Premio Nobel per la Pace Adolfo Pérez Esquivel ha dichiarato che “il debito preteso con questa azione altamente simbolica [dei fondi avvoltoi] è un debito illegittimo”. Si sono aggiunti diversi gruppi che chiedono una revisione del debito argentino al fine di determinare quali parti siano illegittime e siano esenti dal pagamento.
Forse non dovremmo sorprenderci che le leggi che governano il pagamento del debito non conoscano il concetto di debito illegittimo. Un creditore del debito non può sbagliarsi. Questa situazione non cambierà nell’attuale contesto legale, cambierà solo quando paesi come l’Argentina attueranno in modo sovrano. Per poterlo fare, hanno bisogno del nostro appoggio.
Se l’Argentina decidesse di portare fino in fondo la propria decisione di non pagare ai fondi avvoltoio, sarà sottoposta ad una tremenda pressione internazionale e ad una destabilizzazione economica. Se crediamo che il primo dovere di uno stato sia il benessere dei propri cittadini, e che questo sia al di sopra dei mercati internazionali, dobbiamo appoggiare l’Argentina, nonostante la propaganda contraria. I membri della Campagna Giubileo Sud chiedono il nostro appoggio dicendo: “Non piangere per l’Argentina – lotta per lei”.
28-11-2012
The Huffington Post
Nick Dearden, Director de Jubilee Debt Campaign
Fonte:
tratto da Rebelión
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da: |
Nick Dearden, “El caso de la deuda del siglo” pubblicato il 28-11-2012 in Rebelión, su [http://www.rebelion.org/noticia.php?id=159921&titular=el-caso-de-la-deuda-del-siglo-] ultimo accesso 29-11-2012. |