Quello di Humala sarà un governo di centro-sinistra ma senza grandi trasformazioni


James Petras

Le indicazioni sono che non esproprierà nessuna grande impresa. Nel migliore dei casi ciò che farà, è aumentare i controlli, aumentare forse le tasse.

Commenti da New York (Stati Uniti) del sociologo nordamericano, prof. James Petras, per CX36 Radio Centenario. Lunedì 6 giugno 2001. www.radio36.com.uy

Chury: Abbiamo molti argomenti. Ollanta Humala presidente del Perù, però ci sono molte cose importantissime nel mondo.

Petras: Sì, ci sono molte cose importanti. Perù e Portogallo. Incominciamo con il Perù, dove Ollanta Humala ha vinto le elezioni. Deve essere analizzata a fondo poiché questa vittoria viene dal contesto di un paese che negli ultimi cinque anni è cresciuto tra l’ 8 ed il 10 per cento. Che possiamo dire, che il modello neoliberale di esportazione dei minerali non ha avuto successo perché la maggioranza della gente rifiuta la crescita dinamica che concentra la ricchezza.

Ollanta vince in un paese dove il capitalismo aveva dal punto di vista dei suoi interessi un grande successo. Però il successo del capitalismo è fatto sulle spalle del popolo. Le grandi imprese minerarie stanno distruggendo l’ambiente, pregiudicando i piccoli agricoltori, le comunità indigene. Sta concentrando la ricchezza, concentra il potere con l’ostentazione della ricchezza. Questo provoca un tremendo risentimento e ostilità e allo stesso tempo polarizzazione. E la polarizzazione è molto evidente.

I grandi capitali stranieri hanno i loro principali alleati a Lima, dove c’è tutta una serie di professionisti, commercianti, classe media agiata, che attua come una cinghia di trasmissione nella politica economica del grande capitale straniero.

Per questa ragione Humala perde a Lima, specialmente nei quartieri della classe media, della classe medio bassa, ma guadagna l’enorme maggioranza all’interno del paese, nelle capitali provinciali: Arequipa, Trujillo. E in ciò dobbiamo notare che la crescita dinamica non necessariamente favorisce la continuazione del modello delle classi dominanti. La stessa cosa dobbiamo notare in Uruguay ed in altri paesi che mostrano una grande crescita, ma che lascia indietro la grande maggioranza: i lavoratori, i braccianti, gli impiegati, tutti quelli che non sono legati a questi settori del grande capitale esportatore.

Allora, in questo caso Humala ha un compito, come va ad opporsi a questa politica? Le indicazioni sono che non esproprierà nessuna grande impresa. Nel migliore dei casi, ciò che farà è aumentare i controlli, aumentare forse le tasse e indirizzare maggiori risorse verso i poveri. Nessuna trasformazione economica ma sì una maggiore ripartizione della ricchezza ed un maggiore ruolo dello Stato circa i problemi ambientali che stanno distruggendo le terre e le acque dell’interno.

Credo che questo dobbiamo aspettarci. Un governo di centro-sinistra ma senza grandi trasformazioni. Alcune misure sociali, lotta alla povertà, alcuni investimenti per creare lavoro. Ora, tra le forze che appoggiano Humala ci sono due cose che dobbiamo osservare: le basi elettorali che in gran parte sono la gente più povera, contadini, popolazione urbana, lavoratori, sindacalisti, ma nella cupola ci sono consiglieri più vicini ai capitali nazionali come nel caso di Lula, e Humala ha anche consiglieri che vengono dal Brasile e ne ha altri che sono legati ai settori finanziari del Perù. Allora bisogna vedere la lotta tra la cupola di Humala e le basi di Humala, che risultato produrranno.

Chury: Petras, in ogni modo quello di Keiko Fujimori era già il neoliberismo e il capitalismo esplicito.

Petras: Sì, è una continauzione di Alan García ed ha tutto il personale di suo padre, l’assassino e repressore. Lei aveva l’appoggio della borghesia limegna, aveva l’appoggio dell’ambasciatore nordamericano, l’appoggio finanziario. Però la visione politica è molto chiara, una polarizzazione di massa verso l’oligarchia. Ma voglio complicare l’analisi dicendo che tra le forze di Humala non c’è solo un movimento di massa; è una alleanza di classe che include settori potenti  della classe imprenditrice. Le cose debbono migliorare poiché  Alan García era così arrendevole, era così servile nei confronti degli interessi nordamericani, che per lo meno potremo vedere un governo più indipendente, sulla linea del Brasile e dell’Argentina, senza nessuna trasformazione di stile venezuelano dove sono state espropriate alcune imprese, altre sono state nazionalizzate. È una politica in linea con quella del centro-sinistra brasiliano e argentino.  …

8/6/2011

Estratto da La Haine

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da
James Petras, “El de Humala será un gobierno de centro izquierda pero sin grandes transformacionestraducido para La Haine por S., pubblicato l’ 08-06-2011 su [http://www.lahaine.org/index.php?p=54243], ultimo accesso 09-06-2011.

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