Da quando Lobo, dopo aver vinto elezioni contestate ma riconosciute dagli USA, è entrato in carica sono già 10 i giornalisti assassinati.

Martedì scorso (24 agosto) il cadavere di Israel Zelaya Díaz è stato trovato nelle vicinanze di San Pedro Sula con tre ferite di arma da fuoco. Poco tempo prima la sua casa era stata crivellata di ci proiettili da sconosciuti, ed il giornalista aveva potuto mettersi in salvo in tempo avendo sentito un cane abbaiare.

Dal 27 gennaio, da quando il golpista Micheletti ha ceduto il posto a Porifirio Lobo Sosa, sono già 10 i giornalisti assassinati. Sebbene secondo i governi di molti paesi, tra questi USA, Spagna, Italia, Giappone, in Honduras sia stato ristabilita una libera democrazia, continua la repressione dell’opposizione al golpe.

Queste le vittime dell’attacco alla libera informazione
18 febbraio. Nicolás Asfura (42 anni), trovato nella vasca da bagno di casa sua legato mani e piedi.
1 marzo. Joseph Hernández Ochoa (26 anni), assassinato mentre guidava.
11 marzo. David Meza (51 anni), corrispondente di canale 10.
14 marzo. Nahum Palacios Arteaga (34 anni), raggiunto dagli spari dei suoi assalitori mentre si trovava in macchina.
26 marzo. Ballardo Mairena e Manuel Juárez (leggi Altri due giornalisti assassinati in Honduras)
11 aprile. Luis Chévez Hernández (22 anni), redattore  di Radio W105 a San Pedro Sula
20 aprile. Georgino Orellana, colpito mentre usciva dagli studi del canale privato Television de Honduras dove conduceva il programma En vivo con Georgino, era professore di giornalismo all’Università Autonoma d’Honduras.
14 giugno. Luis Arturo Mondragón, ucciso mentre usciva dalla sede di Canale 19, di cui era direttore, ad El Paraiso.