Argentina: Più di 400 mila maestre e maestri hanno sfidato Macri


Da tutto il paese a Plaza de Mayo per la paritaria nazionale dei docenti (tavolo di relazioni sindacali).

Un corteo di massa di maestri ha riempito Plaza de Mayo e i suoi dintorni al termine del Corteo Federale dell’Educazione, per chiedere la realizzazione della paritaria nazionale dei docenti, che il Governo si rifiuta di convocare. “Vengono per l’educazione, vengono per la mercificazione”, ha sintetizzato Sonia Alesso, dirigente del CTERA, rifiutando le politiche del macrismo.

I vari sindacati dell’educazione hanno riunito più di 300 mila persone che hanno chiesto al governo di Mauricio Macri di rispettare la scuola pubblica e di non lasciarla nell’abbandono, di rispettare la legge sul finanziamento dell’educazione e di smettere di diminuire i loro diritti.

“Vengono per l’educazione, vengono per la mercificazione”, ha sintetizzato Sonia Alesso, segretaria generale della Confederazione dei Lavoratori dell’Educazione (CTERA). “Il presidente Macri, il ministro Bullrich, convochino la paritaria, se no il piano di lotta continuerà”, ha affermato la Alesso al comizio di chiusura del Corteo Federale dell’Educazione che ha percorso tutto il paese. Ha insistito sul fatto che il Governo “sta sostenendo che l’educazione pubblica non serve” e che “noi maestri non studiamo” perché il suo obiettivo è “la privatizzazione e la mercificazione”.

“Il governo nazionale sta sostenendo un attacco contro l’educazione pubblica, disprezza gli scienziati e gli universitari. Se non ascolta queste migliaia di docenti, questo conflitto non avrà soluzioni. La chiave per dipanare il conflitto dei docenti le ha il governo e non i lavoratori”, ha dichiarato la Alesso.

Dopo aver evocato la storia delle lotte dei docenti, con il corteo dell’88 e la “Carpa Blanca” (Tenda Bianca) del 90, la dirigente del CTERA ha ribadito: “Abbiamo pazienza, la stessa che abbiamo quando insegniamo a sommare, a sottrarre, quando lavoriamo su un poema e quando parliamo di storia o di musica, è l’identità del movimento dei docenti”.

Prima hanno parlato i dirigenti di altri sindacati di maestri e professori. Anche Sara García, titolare del sindacato AMET, che riunisce i docenti tecnici, ha chiesto l’immediata convocazione delle paritarie federali e ha detto che “è semplice capire che chiediamo di rispettare la legge”.

Il capo dell’UDA, Sergio Romero, ha avvertito che “questo Governo va contro la scuola pubblica” e ha ricordato che “dovremmo stare nelle paritarie a discutere del salario”. Ha sostenuto che “il governo mente” e ha criticato le valutazioni Aprender (dispositivo di valutazione del sistema educativo, ndt), dichiarando che “aveva molte possibilità di avere questi risultati” poiché “non ha tenuto contro di numerosi fattori”.

Nel frattempo, per il sindacato universitario Conadu Histórica, Luis Tiscornia ha accusato il Governo di Macri di cercare di “piegare i docenti” per imporre un tetto agli aumenti salariali. “Al Governo non interessa l’educazione”, ha affermato.

22 marzo 2017 

Resumen Latinoamericano

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Argentina: Más de 400 mil maestras y maestros exigieron Paritaria Nacional docente y le plantaron cara a Macri” pubblicato il 22-03-2017 in Resumen Latinoamericanosu [http://www.resumenlatinoamericano.org/2017/03/22/argentina-mas-de-400-mil-maestras-y-maestros-exigieron-paritaria-nacional-docente-y-le-plantaron-cara-a-macri/] ultimo accesso 25-03-2017.

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