Sergio Catrilaf entra in clandestinità e chiarisce che non obbedirà a ciò che impone il sistema di giustizia


Wallmapu/ Informiamo che da un qualche luogo del territorio mapuche il peñi (fratello) Sergio Catrilaf del territorio Wenteche ha degnamente scelto la clandestinità, il nostro fratello non accetterà l’ordine del tribunale winka (nuovo inca, straniero) straniero e non tornerà nel carcere dello stato cileno per il caso Luchsinger Mackay.

Attraverso un video, parlato in mapudungun e diffuso da El Desconcierto, il comunero mapuche ha detto di aver deciso di non tornare in carcere. “Giacché storicamente i winka ci hanno aggrediti e incarcerati, e così continuano costantemente a farlo”, ha dichiarato.

“Non possiamo più continuare ad obbedire a tutto ciò che ci impone il loro sistema di giustizia, che ci mette in difficoltà quando difendiamo il nostro territorio”.

Di fronte a ciò: “Mi sono visto obbligato a non obbedire alle decisioni della Corte d’Appello di Temuco perché non possiamo tollerare tanta ingiustizia”. In questo contesto, ha affermato che nel caso, che indaga la morte della coppia di agricoltori dell’Araucanía, la giustizia cilena non avrebbe prove rilevanti.

Ha terminato dicendo: “Ciò che vogliamo è che sia chiuso questo capitolo e dopo sia effettivamente fatto il processo. In quel momento io mi presenterò. Siamo veramente fiduciosi che vinceremo questa causa e dimostreremo la nostra innocenza”.

25 marzo 2017

Werken Noticias

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Sergio Catrilaf entra en clandestinidad y aclara en un vídeo que no acatara lo que impone el sistema de justicia” pubblicato il 25-03-2017 in Werken Noticiassu [http://werken.cl/sergio-catrilaf-se-declara-en-clandestinidad-y-delara-en-un-video-que-no-acatara-lo-que-impone-el-sistema-de-justicia/] ultimo accesso 27-03-2017.

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