Posts Tagged Cultura

I Nessuno perdono il loro miglior cronista

Raúl Zibechi

Ha giocato con l’incanto e la semplicità delle parole come forse nessuno negli ultimi anni del secolo scorso era stato capace di fare. Siamo fatti di atomi e di storie, diceva Eduardo Galeano. Adesso di lui restano le storie e quel libero e meraviglioso modo di raccontarle con le parole, la voce ma soprattutto con il cuore. Read the rest of this entry »

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Un trionfo finale

Osvaldo Bayer

Sì, novantadue anni dopo i fatti, nel teatro di San Julián è stato rappresentato, così come avvenne, l’episodio delle puttane. Fantasie della realtà. L’inusitato fatto per cui passarono alla storia queste cinque prostitute. Quando con scope e bastoni queste povere donne non lasciarono entrare nel postribolo i soldati fucilatori dei braccianti rurali protagonisti degli scioperi degli anni venti. Queste donne furono gli unici esseri che reagirono contro un crimine così indegno.

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40 anni di “La Patagonia ribelle”: Il film perseguitato

Osvaldo Bayer

La pellicola sull’assassinio di operai anarchici nel 1921 costò l’esilio ai principali attori e all’autore del libro e del copione.

Ha già compiuto 40 anni il film “La Patagonia ribelle”, che potremmo definire come “Il film perseguitato”. Poche volte è successo di proibire con tanta insistenza e aggressività un’opera storica. Ricordo quel 1973, quando il regista Héctor Olivera mi chiamò al telefono e mi disse: “Questa notte sono rimasto a leggere il primo volume del suo libro sugli scioperi patagonici e oggi ho deciso che sarà il mio prossimo film”. Read the rest of this entry »

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Lettera a Rodolfo Walsh

Osvaldo Bayer

17 anni fa, Osvaldo Bayer pubblicò una lettera a chi considerava il suo maestro, nonostante i due fossero nati lo stesso anno: Rodolfo Walsh. Ieri si è realizzato un atto di solidarietà con una scuola di Junín in cui una maestra era stata minacciata da militari per aver insegnato ai loro figli con testi dell’autore di “Operación Masacre”, “¿Quién mató a Rosendo?” o “Esa mujer”. Bayer e Walsh, due punti di riferimento non eludibili del giornalismo argentino. Il testo fu pubblicato su Página 12, il 1 aprile 1995.

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Tomás Borge, i poemi come fucili

Daniela Saidman

Il comandante del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale ha innalzato parole e versi, per cantare la libera terra del Nicaragua.

Gabriela, quella del Cile, la infaticabile poetessa, chiamava gli uomini che lottavano per la libertà del Nicaragua insieme ad Augusto César Sandino, il “piccolo esercito folle di volontà di sacrificio”. Read the rest of this entry »

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La riforma agraria, scuola alternativa ed educazione popolare nel movimento senza terra

Luis Guiovanni Herrera Hurtado

 “Se accetti che non esista una speranza, allora garantirai che non ci sia speranza. Se accetti che esista un istinto di libertà, allora esistono possibilità di cambiare le cose”, Noam Chomsky

Contesto in cui sorge la proposta educativa

L’America Latina ha condiviso 500 anni di lotta per una società dove l’ingiustizia sociale sia solo un ricordo, e in questa la costante di come debba essere ripartita la terra ha scosso gli interessi del potere.

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Contro la scrittura letteraria di Vargas Llosa

Non credo che il Premio Nobel per la letteratura o i premi letterari in generale abbiano qualche legittimità. Non mi interessa tanto discutere se il premio Nobel per la letteratura a Vargas Llosa sia giusto o ingiusto, è solo così arbitrario come tutti in generale. Ciò che mi interessa indagare è il modo in cui sembra che ampi settori della sinistra accettino esplicitamente o implicitamente che Vargas Llosa sia un intellettuale organico dell’internazionale neoliberale conservatrice, uno sbirro dell’impero e, allo stesso tempo, l’autore di alcuni romanzi di indiscutibile valore letterario. Articolo di Luis Martín-Cabrera

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