Archivio per la categoria Messico

Un giorno come oggi di 32 anni fa…

Subcomandante Marcos

“La notte è venuta avanti sotto i grandi alberi e, aiutati da torce a mano, questi uomini e donne fanno un tetto con un telo di plastica su una corda come traversa, legano le loro amache, cercano legna secca e, dando fuoco ad una busta di plastica, accendono il fuoco. Prosegui la lettura »

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Quelli in Basso

Gloria Muñoz Ramírez

La persecuzione, l’arresto, le bastonate e le vessazioni contro i normalisti di Ayotzinapa dello scorso 11 novembre non devono essere letti come un caso isolato di repressione contro studenti che hanno sequestrato degli autobus e un camion, ma come l’inizio di un’offensiva finalizzata al discredito, alla criminalizzazione e all’annichilimento di un movimento guidato dai familiari e compagni dei 43 normalisti scomparsi più di 13 mesi fa a Iguala.

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Dopo l’aggressione a Tixtla riappaiono tutti i normalisti: 13 liberati e 7 feriti

I 20 normalisti che a mezzanotte ancora non si erano presentati nella scuola normale rurale Raúl Isidro Burgos di Ayotzinapa, dopo l’attacco poliziesco dei granatieri nel distretto Tixtla-Chilpancingo, sono già riapparsi secondo quanto informa il portavoce degli studenti, Omar García. Anche l’avvocato nel caso di Iguala, Vidulfo Rosales, ha confermato il dato e il ritorno dei giovani.

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Venti studenti non sono ancora ricomparsi dopo l’attacco dei granatieri

Fran Richart/Eliana Gilet

Sono ancora 20 gli studenti di Ayotzinapa di cui non si conosce la dimora, dopo l’attacco subito nel pomeriggio da parte dei granatieri statali e federali, nella strada della località di Tixtla del Guerrero, vicino alla scuola normale rurale Raúl Isidro Burgos. Verso le otto della notte erano 54 i normalisti di cui non si conosceva dove fossero, ma nelle ultime tre ore trenta di loro sono riusciti ad avvicinarsi alla Normale.

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Il governo dell’Oaxaca cancella un murale dei Lapiztola ispirato a Bety Cariño

“Oggi ci rendiamo conto che c’è poca tolleranza verso questo tipo di opere… ed è un peccato”, con queste parole i membri del collettivo di arte urbana Lapiztola ha manifestato la propria indignazione dopo che, secondo quanto informa Noticiasnet, il murale “Seminiamo sogni e raccogliamo speranze” è stato eliminato dal Museo Belber Jiménez.

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Il CRAC, 20 anni, la polizia comunitaria che nasce e cresce con la crisi

Florencia Mercado Vivanco

Non c’è dubbio che la popolazione che si è organizzata nei municipi di San Luis Acatlán, Azoyú, Acatepec e Malinaltepec come Polizia Comunitaria, in Messico anticipava la risposta dei popoli indigeni alla politica economica, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza.

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Firmato il Tpp. Mezzo Pacifico in mano agli Usa

Claudio Conti

Finita l’epoca del Wto e della globalizzazione, è l’ora dei trattati transoceanici che tentano di cementificare blocchi economico-commerciali. Inevitabilmente, da subito o in prospettiva, in “competizione” feroce con tutti gli altri.

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Oaxaca: 40 degli arrestati nel corteo del 2 ottobre sono scomparsi

Ieri, una delle manifestazioni del 2 ottobre, composta da studenti, è stata duramente colpita dai poliziotti municipali e statali dell’Oaxaca, attraverso un bollettino l’ufficio di Comunicazione sociale del governo dell’Oaxaca ha riconosciuto 52 detenuti, tra loro 10 donne e minori, nonostante ciò solo 12 sono stati presentati di fronte al pubblico ministero.

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Ayotzinapa, un anno dopo

 

Fabrizio Lorusso

La manifestazione del 26 settembre 2015, a un anno dalla strage di Iguala e dalla desaparicion dei 43 studenti di Ayotzinapa, è stata un successo. Nonostante la pioggia oltre 100.000 persone hanno riempito le piazze e le strade del centro storico di Città del Messico e di decine di altre città per tutto il pomeriggio. Il corteo, lunghissimo e animato da bande musicali improvvisate, cori, performance teatrali e striscioni di centinaia di collettivi, facoltà, associazioni e gruppi organizzati, con in testa i genitori dei ragazzi di Ayotzinapa, ha raggiunto la piazza centrale della capitale verso le cinque del pomeriggio, dopo cinque ore di marcia. Prosegui la lettura »

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Messico, inchiesta riapre il caso sul destino dei 43 normalistas di Ayotzinapa

Un gruppo internazionale di esperti convocato dalla Commissione Inter-Americana per i Diritti Umani ha confutato il rapporto ufficiale delle autorità messicane sulle circostanze riguardanti i 43 studenti scomparsi ad Ayotzinapa, il cui fato è al centro da mesi di una campagna di solidarietà che mira a sottolineare la complicità di governo e narcotrafficanti nel tragico destino di queste giovani vite.

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La militarizzazione dell’Oaxaca e i maestri

Luis Hernández Navarro

Nell’Oaxaca, migliaia di gendarmi hanno scambiato fucili con pennelli. Al posto di combattere il crimine organizzato sono stati inviati a dipingere scuole, aggiustare tubi e tagliare l’erba; invece di proteggere la popolazione dalla delinquenza, gli è stato ordinato di ristrutturare scuole.

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Perché sono finita in questa schifosa vita? Lavoratrici sessuali della Brigada Callejera condividono le loro testimonianze con Raúl Zibechi

Fran Richart

“Quale è il suo scopo in questa conversazione?”, chiede con enfasi Betty a Zibechi che giunto da poco parla, taccuino in mano, della sua esperienza sulla lotta delle lavoratrici sessuali in Uruguay. “Far volare la vostra parola in altri luoghi”, risponde.

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EZLN: mai dall’alto arriverà giustizia

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE

MESSICO

16 Agosto 2015

Alla Sexta Nazionale e Internazionale:

Al Congresso Nazionale Indigeno:

A quelle e quelli di sotto nel mondo:

A chi di dovere:

Una volta di più si sottolinea che, da sopra, non arriveranno la verità e la giustizia.

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Oaxaca: militarizzazione e provocazione

Ieri, si è conosciuto un documento emesso dal governatore dell’Oaxaca, Gabino Cué Monteagudo, con il quale sollecita ai poteri dell’Unione l’intervento delle forze armate in questo stato per evitare una risposta aggressiva che la sezione 22 del Coordinamento Nazionale dei Lavoratori dell’Educazione CNTE) potrebbe intraprendere, a seguito del decreto che ha eliminato con una semplice firma l’Istituto Statale dell’Educazione Pubblica dell’Oaxaca.

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Il Messico duole

Rubén Espinosa aveva 31 anni e molta paura. Era fotografo, attivista ed era impegnato nel denunciare l’assassinio dei giornalisti a Veracruz, Messico, dove governa un terrore che lui definiva così: “È triste pensare a Veracruz, non ci sono parole per raccontare quanto male stia questo stato, questo governo, la stampa, e quanto bene stia la corruzione. La morte ha scelto Veracruz, la morte ha deciso di vivere lì”.

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