Archivio per la categoria Ecuador

Movimento indigeno in Ecuador, la resistenza al cruciverba del saccheggio

Flor Goche

Protetto da un falso discorso progressista, di sinistra e di redistribuzione, il governo di Rafael Correa ha smantellato la Costituzione della Repubblica dell’Ecuador –la prima al mondo che fino a poco tempo fa vegliava sui diritti della natura– al servizio di quanto è privato, come dire, di alcuni interessi nazionali e stranieri.

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Perché si sollevano le comunità indigene?

Silvia Arana

Sollevazione indigena in Ecuador.

“Io, anche se mettono la pallottola qui, anche se mettono il fucile qui, devo protestare dove voglio. Devo continuare a lottare. Per vivere, in questa vita almeno la libertà.” – Dolores Cacuango (1881-1971), dirigente indigena.

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La repressione come limite

Raúl Zibechi e Decio Machado

Per le genti di sinistra, in ogni tempo e luogo, la repressione è sempre stata un punto invalicabile, una linea rossa che non si deve attraversare. Prosegui la lettura »

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Ecuador. A Macas indigeni attaccano poliziotti con le lance

Macas ha vissuto una violenta mattina. Almeno 200 persone, armate di lance, hanno cercato di occupare la Direzione Distrettuale dell’Educazione, situata nella capitale del Morona Santiago. La Polizia ha impedito l’azione dei manifestanti, che hanno reagito con le loro lance e sparando.

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La marcia indigena scuote l’Ecuador

Aldo Zanchetta

Mille chilometri attraverso sette province. Le confederazioni indigene rompono gli indugi e avviano oggi, 2 agosto, una grande marcia “per la vita, la dignità e la libertà”. Si concluderà a Quito il 13 agosto, quando i partecipanti – indigeni e non – si uniranno alla mobilitazione creata con lo sciopero nazionale dei sindacati. L’obiettivo è “prendere”, in modo simbolico e pacifico, le strade della capitale. Gli indigeni ecuadoriani hanno cambiato in profondità il volto politico del paese molte volte negli ultimi trent’anni. Prosegui la lettura »

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L’Ecuador esce dall’equivalente latinoamericano della Nato

Redazione Contropiano

Rafforzare il processo d’integrazione sudamericano: con questo obiettivo il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, nei giorni scorsi ha apposto la sua firma a un decreto nel quale il suo paese denuncia il Trattato interamericano di assistenza reciproca (Tiar), un trattato sottoscritto nel lontano 1947 ed equivalente alla Nato nel continente americano. La decisione mira a consentire al paese andino di abbandonare il blocco militare guidato dagli Stati Uniti già nel febbraio del 2017 dopo che già il 5 marzo scorso l’Ecuador aveva annunciato l’uscita dalla Giunta interamericana della difesa (Jid), l’altro pilastro del sistema militare panamericano controllato da Washington.

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Correa dà 15 giorni alla Conaie per abbandonare la sua sede

Equipo Otramérica

Rafael Correa ha fatto un ulteriore passo nel fare pressione sui movimenti che criticano la sua gestione. A meno di un mese dalla partecipazione della Conaie ai cortei di protesta contro la riforma del lavoro e la rielezione presidenziale, il Governo ha comunicato all’organizzazione indigena che le toglie la sua sede.

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Per protesta contro l’invasione e gli attacchi alla Palestina l’Ecuador ritira il proprio ambasciatore in Israele

Allo stesso tempo fa un appello alla Comunità affinché assuma le proprie responsabilità per fermare gli attacchi indiscriminati con lo scopo di salvare la vita di innocenti e di preservare la pace e la sicurezza internazionale.

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Agrocombustibili o i rischi di giocare con il diavolo

Alberto Acosta

“Se vogliamo mettere fine alla fame nel mondo è fondamentale garantire l’accesso universale alla terra, così come all’acqua e ai semi, e proibire di speculare e fare affari con ciò che ci alimenta e di dà da mangiare”. Esther Vivas

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Il governo ecuadoriano perseguita ecologisti e difensori dei diritti

Il Ministro dell’interno ecuadoriano ha ritirato il permesso di svolgere la propria attività alla Fondazione Pachamama dell’Ecuador. La ONG lavora da 16 anni nel paese per i diritti dei popoli indigeni e in difesa della natura. I suoi uffici a Quito sono stati chiusi. Prosegui la lettura »

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L’aborto in Ecuador: “Si è persa una battaglia ma non la guerra”

Leandro Albani e Gerardo Szalkowicz

Il partito di governo in Ecuador ha sanzionato con un mese di inabilitazione le legislatrici che hanno proposto di depenalizzare l’aborto nei casi di violenza. Nel paese è iniziato il dibattito e ha creato una divisione tra il presidente Correa e i movimenti delle donne.

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Necessità del governo ecuadoriano di controllare le organizzazioni sociali

Ivonne Yánez, Acción Ecológica

Rafael Correa comprende che la forza delle organizzazioni sociali può essere un pericolo per il suo progetto. Sa anche che i temi ambientali e le rivendicazioni indigene si contrappongono ai suoi piani di sviluppo.

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Lo Yasuní invita alla vita

Decio Machado

Il processo sociopolitico di modernizzazione accelerata che da sei anni e mezzo sta vivendo l’Ecuador, non solo ha creato cambiamenti nell’ambiente fisico (sviluppo di infrastrutture) e nella riduzione degli indicatori di povertà, ma con maggiore rilevanza anche sul piano degli attori in ambito sociale. Prosegui la lettura »

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La CONFENIAE di fronte all’annuncio dello sfruttamento dello Yasuní ITT

Franco Viteri Gualinga

La Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Amazzonia Ecuadoriana CONFENIAE, che riunisce 21 organizzazioni e federazioni delle 11 nazionalità amazzoniche, di fronte alla decisione governativa di dare per terminata l’iniziativa Yasuní ITT, esprime quanto segue:

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Regimi di centro-sinistra di fronte ai movimenti sociali radicali

  James Petras

Introduzione

Il 17 febbraio 2013 ci saranno le elezioni nazionali in Ecuador, nelle quali, secondo i pronostici, l’attuale presidente del centro-sinistra, Rafael Correa, vincerà con una maggioranza assoluta contro i candidati dell’opposizione di tutto lo spettro politico, da destra a sinistra. Prosegui la lettura »

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