Archivio per la categoria Ecuador

Goleada di Correa

  Eduardo Tamayo G.

Il Presidente Rafael Correa è stato rieletto al primo turno con una votazione superiore al 60%, secondo dei sondaggi fatti all’uscita dalle urne dalle imprese CEDATOS e Opinione Pubblica Ecuador. Secondo questi dati preliminari non ufficiali, Correa ha vinto in tutte le province dell’Ecuador, seguito dal banchiere Guillermo Lasso, che ottiene il 21% dei voti.

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Rafael Correa affronta la sua campagna elettorale più calda

Decio Machado

Bisogna rilevare due elementi della congiuntura politica precedente alle elezioni del prossimo 17 febbraio. Da una parte, l’opposizione conservatrice è stata incapace di formare una alleanza politica che le permettesse di contare su un solo candidato per affrontare il presidente Correa. Per vari mesi i dirigenti conservatori hanno discusso e negoziato al calore “dell’effetto Capriles”, finendo con il mostrare le proprie debolezze interne. Prosegui la lettura »

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Tre voci distinte e sei mani unite in difesa dell’Iniziativa Yasuní-ITT

Decio Machado

Intervista realizzata dal giornalista e analista politico internazionale Decio Machado a tre voci molto differenti sulla praticabilità e sullo stato attuale dell’Iniziativa Yasuní-ITT, promossa in modo contraddittorio dal governo del presidente Rafael Correa in Ecuador.

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Arrivata a Quito la marcia contro i megaprogetti di Correa

La marcia plurinazionale convocata dalla Conaie e da altre organizzazioni è arrivata venerdì nella capitale equadoriana. Dopo aver percorso 700 km il corteo partito l’8 marzo scorso è arrivato a Quito per contestare la politica del presidente Correa, troppo benevolente nei confronti delle multinazionali minerarie. 70.000 persone hanno partecipato al corteo, 7.000 secondo Correa che aveva mobilitato 60.000 sostenitori del suo partito Alianza PAIS per una contromarcia. Prosegui la lettura »

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Messaggio al Popolo Ecuadoriano

CONAIE

Dalla provincia di Chimborazo, Territorio della Nazione Puruhua, culla di Fernando Daquelema. Ho sentito la necessità di rivolgermi agli Ecuadoriani e alle Ecuadoriane per intavolare un dialogo fraterno, non solo per spiegare le nostre ragioni di lotta in questa “Marcia Plurinazionale per l’Acqua, per la Vita e la Dignità dei Popoli dell’Ecuador”, ma anche per favorire il dialogo sociale tra tutti gli abitanti del paese, specialmente tra tutti coloro che lottano per un altro mondo possibile, un altro mondo migliore, un altro mondo più umano e rispettoso della Vita della Pacha Mama, al di là delle frontiere, perché distruggerla con l’estrattivismo capitalista è distruggere noi stessi, e condannare i nostri figli a vivere in un pianeta distrutto dall’avidità di potere e ricchezza di politici insensibili alla vita planetaria.

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Goccia a goccia si va formando un torrente

Decio Machado

Mentre gli indigeni criticano gli impianti minerari su grande scala, il governo disarticola il decreto minerario.

Andiamo a cambiare il mondo

Lo scorso 5 marzo, a Quito è stato firmato tra il governo ecuadoriano e l’ECSA (Ecuacorriente SA) di proprietà del consorzio cinese CRCC-Tongguan il contratto per lo sfruttamento del Progetto Mirador [1].

Un così agognato e celebrato giorno per il governo ecuadoriano è stato trasmesso sul segnale in chiaro del satellite, mentre il presidente Correa di fronte ai mezzi di comunicazione assicurava che questo contratto era una pietra miliare storica per l’America Latina dato che, secondo quanto raccontava, all’Ecuador andava il 52% della partecipazione della rendita mineraria, mentre che l’Argentina o il Perù hanno rispettivamente appena il 35% ed il 33%.

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“Questo Correa non lo riconosco”

Martín Cúneo

Intervista ad Alberto Acosta

Alberto Acosta, ex presidente dell’Assemblea Costituente ed economista ecuadoriano, è stato uno dei redattori del programma di governo del partito di Rafael Correa, Alianza País. Disaccordi con il presidente Correa lo hanno portato ad allontanarsi e a denunciare da fuori la deriva estrattivista e poco partecipativa della “Rivoluzione Cittadina”.

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“Correa non ha imparato a vivere in una democrazia”

Lenin Artieda

Intervista ad Alberto Acosta

Alberto Acosta Espinosa, fondatore ed ideologo del movimento PAIS e sostenitore della candidatura di Rafael Correa alla Presidenza nel 2006. Allora Vistazo lo chiamò “L’alter ego di Correa”. Cinque anni dopo dice che cerca di riprendere la tesi originale di sinistra per far rivivere le speranze del paese.

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Ecuador: la costruzione di un nuovo modello di dominazione

Raúl Zibechi

Gli stessi dirigenti indigeni e sindacali che hanno lottato affinché Rafael Correa giungesse alla presidenza, subiscono la prigione e sono posti sotto processo

La politica ecuatoriana mostra chiari segni di schizzofrenia. Il governo utilizza un linguaggio rivoluzionario, in tutti i discorsi fa appello alla “Rivoluzione Cittadina”, ma gli artefici di questo processo, coloro che con le loro lotte fin dalla sollevazione di Inti Raymi del 1990 delegittimarono il neoliberismo e fecero cadere tre presidenti, sono accusati di essere “infantili” e “terroristi”.

Gli stessi dirigenti indigeni e sindacali che hanno lottato affinché Rafael Correa giungesse alla presidenza, subiscono la prigione e sono posti sotto processo. Più di 180 dirigenti indigeni sono stati accusati di “terrorismo e sabotaggio”, tra loro il presidente della CONAIE, Marlon Santi, e quello di Ecuarunari, Delfín Tenesaca, che dirigono le due più importanti organizzazioni sociali del paese.

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Coca Codo Sinclair: megaprogetti contro diritti della natura

La diga Coca Codo Sinclair progettata dal governo dell’Equador con il finanziamento di una Banca d’investimenti cinese dovrebbe dare un grande contributo energetico al Paese, ma presenta grandi dubbi dovuti all’impatto ambientale.

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Nuovi sfide per il movimento indigeno

Luis Ángel Saavedra

Il Congresso indigeno rinnova i dirigenti ma mette in evidenza divergenze interne

Nuove sfide e moniti ha lasciato il IV Congresso della Confederazione delle Organizzazioni Indigene dell’Ecuador (CONAIE), la principale organizzazione indigena del paese, realizzato il 1 e 2 aprile nella città amazzonica di Puyo.

L’evento ha avuto lo scopo di rinnovare la dirigenza e di analizzare la posizione di questa organizzazione indigena di fronte ai programmi governativi, specialmente la convocazione della consultazione popolare e del referendum per modificare la Costituzione riguardo la giustizia, i mezzi di comunicazione, il carcere preventivo ed altri temi generali, come la proibizione di corride di tori od il funzionamento delle case di tolleranza. Questa consultazione, nella quale il movimento indigeno ha anticipato che opterebbe per il No, è stata convocata dal presidente Rafael Correa per il prossimo 7 maggio.

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L’uso indebito del reato di terrorismo per criminalizzare dirigenti indigeni e sociali

 

La Federazione Internazionale per i Diritti Umani (FIDH), la Commissione Ecumenica per i Diritti Umani (CEDHU), la Fondazione Regionale di Consulenza sui Diritti Umani (INREDH) ed il Centro per i Diritti Economici e Sociali (CDES) esprimono la propria preoccupazione per la crescente criminalizzazione della protesta sociale delle comunità indigene dell’Ecuador mobilitate nella rivendicazione dei propri diritti di fronte allo sfruttamento minerario su grande scala nei loro territori.

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L’Iniziativa Yasuni-ITT raccontata da Alberto Acosta

Basta allo sfruttamento del petrolio nell’Amazzonia!
Prologo del libro
ITT-Yasuní. Entre el petróleo y la vida di Albero Acosta1Oleodotto nella foresta

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Ecuador

L’Ecuador è un paese la cui economia è fortemente condizionata dagli Stati Uniti con il quale ha firmato un TLC e del quale adotta la moneta, il dollaro, dopo il crollo della sua valuta nazionale. La metà del valore delle sue esportazioni è costituita dal petrolio. Dal 2007 il presidente è Rafael Correa che ha avvicinato il paese al Venezuela. Prosegui la lettura »

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Il Fonseca partecipa al compleanno dell’Ex 51

manifesto

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