Colombia: Cambio di ministri, luna di miele o di fiele?


Alberto Pinzón Sánchez

L’attuale cambio di ministri dentro al cosiddetto “governance” della Colombia, riflette una delle molteplici contraddizioni antagonistiche che muovono la realtà sociopolitica colombiana: Precedenti, contraddizioni, personaggi e conseguenze. L’attuale crisi è scaturita nello stesso momento in cui il presidente Petro nominò i suoi primi collaboratori e gli assegnò compiti nelle differenti “riforme” sociali ed economiche che aveva promesso di realizzare durante la campagna presidenziale, insieme alle diverse forze politiche che sarebbero state dietro a questi rappresentanti ministeriali nell’alta burocrazia istituzionale dello stato colombiano, così come gli impegni concreti che queste forze politiche avrebbero contratto in Parlamento per fare maggioranza e approvare le riforme promesse, in cambio della sostanziosa burocrazia e dei milionari contratti statali.

Presto cominciarono i dissapori in questo matrimonio. I ministri con vecchi legami istituzionali di partito con il grande capitale, specialmente il capitale Finanziario, immediatamente furono applauditi dalla grande stampa fedele: “Danno tranquillità ai mercati. È la voce dell’esperienza nel gabinetto. Trasmettono la quiete degli anni che non vengono da soli”, ecc. Sono state alcune delle adulazioni con cui festeggiarono la nomina di Ocampo, di Cecilita López, di Alejandro Gaviria e perfino dell’intoccabile Jorge Iván González. I tre, coordinati dall’ambizioso ex ministro della salute di Santos, l’ex candidato presidenziale Alejandro Gaviria (messo in quel gabinetto come un cuneo dello stesso albero date le sue ampie conoscenze del sistema sanitario neoliberale e privatizzatore che fu messo su in Colombia a partire dalla legge 100/ del 93 da Uribe Vélez), sono riusciti a mettersi d’accordo che le due minacce (2) più importanti al capitale Finanziario, contenute nel “pacchettaccio Petro”, messo dal presidente sul tavolo ministeriale erano: Primo di tutto, la riforma della salute elaborata dalla ministra Corcho, che come punto centrale prendeva in considerazione l’eliminazione delle EPS, o enti finanziari assicuratori della salute, e in secondo luogo, la riforma pensionistica che riorganizza i fondi privati di pensione, entrambe vere istituzioni colombiane “cavalletta”, filiali esportatrici dell’implacabile capitale finanziario transnazionale o “cavalletta” Globale. L’argomento di fondo è stato molto semplice: Questa riforma della salute NON può essere finanziata dal tesoro (?) colombiano, dato che non ha per niente fondi. Le altre riforme (politica, lavorativa, educativa, ecc.) vedremo poi come ingarbugliarle, come in effetti sta succedendo.

Nella scaramuccia iniziale o prima crisi ministeriale, Gaviria se ne è uscito dichiarando di aver fatto trapelare (alla grande stampa che lo sostiene) gli screzi con la ministra Corcho, con l’illusoria idea che così sarebbe stato interrotto il cammino all’abrogazione dell’EPS proposto dalla ministra. Ma come nei romanzi di Rubem Fonseca, è successo tutto il contrario: Gaviria elevato dalla grande stampa che lo sostiene, e con l’ambiziosa pretesa di essere il prossimo presidente dei colombiani, ha aumentato la sua campagna contro la ministra, giungendo a motivare lo stesso artefice del governo, la quinta colonna di JM Santos, Barreras, che ha semplicemente esautorato la ministra in modo subdolo, certamente molto Santista: “La ministra Corcho rompe il dialogo, impone le sue decisioni, non ascolta neppure i suoi pari nel gabinetto, non ascolta le associazioni e le denigra e alimenta una specie di riforma revanchista contro ciò che chiamano oligarchia”. 18.02.2023 (https://www.infobae.com › colombia › 2023/02/18 › roy). Con questa demonizzazione, i capi dei tre partiti “tradizionali”, Liberale, Conservatore e La U, coinvolti nel governo pattuito, hanno avuto la possibilità di aumentare il ricatto burocratico al bilancio nazionale con più posti e contratti, nel gioco perverso di cui è maestra l’oligarchia (che menziona Barreras) attraverso la casta politica parlamentare, fino a sfociare nell’attuale situazione.

Nella quale, il capitale Finanziario creolo fa cadere la principale minaccia all’alto governo, la signora Corcho, e il governo risponde rompendo la governance tradita, facendo cadere o estromettendo i ministri inopportuni e, nominando altri nove ministri del circolo ristretto del presidente con l’idea di elaborare o costruire una nuova “possibile” governance; aprendo così, uno scenario contraddittorio e aperto: 1- O il patto storico si radicalizza nella sua proposta riformista e cerca appoggi in tutta la Mobilitazione Sociale Etnica e Popolare, finora la grande assente di questa “nuova scaramuccia di palazzo”. 2- O i nuovi ministri riescono a truccare i testi originali delle riforme, per ottenere un’altra governance che continui lo sforzo nella “battuta d’arresto” data da Washington attraverso l’editoriale del quotidiano El Tiempo del 23 aprile /23 (vedere il mio articolo https://rebelion.org/es-la-pequena-burguesia-la-clase-social-que-hara-la-paz-en-colombia/).

Ma la terra si muove, diceva Galileo davanti all’inquisizione. Inoltre, ha cominciato a sorgere con forza la possibilità della convocazione di una nuova Costituente Democratica e Popolare, smentendo quei pretesi analisti dalla “borghesia nazionale” che nei giorni scorsi consideravano questa idea non folle (offesa lieve a cui sono abituato) ma “di non sapere dove stare, né di avere idea di ciò che si propone”. Nonostante ciò, se il Movimento Sociale Etnico e Popolare (in tutte le forme in cui si esprime), approfittando dell’impasse che ha aperto la contraddizione che stiamo commentando, ed entra in scena con forza facendo sua questa proposta costituente, è molto probabile che si apra, ora sì definitivamente, un’opportunità Storica di giungere fino alle basi strutturali che soggiaciono o dinamizzano il cosiddetto conflitto colombiano, per aprire i grandi viali di una vera pace con Giustizia sociale, Democrazia vera e Sovranità patria nella tormentata attuale Colombia.

28/04/2023

Rebelión

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Alberto Pinzón Sánchez, Cambio de ministros ¿Luna de miel o de hiel?pubblicato il 28-04-2023 in Rebeliónsu [https://rebelion.org/cambio-de-ministros-luna-de-miel-o-de-hiel/] ultimo accesso 03-05-2023.

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