La risoluzione si è conosciuta nella notte del 7 febbraio. Jones Huala si trova alloggiato nel carcere Penale N° 14 della località di Esquel. La richiesta di estradizione è stata presentata dalla Procura di Río Bueno, località dove fu condannato a 9 anni di prigione per aver incendiato un’abitazione e per portare armi.

La Corte d’Appello di Valdivia ha deciso a favore della richiesta che aveva presentato la Procura di Río Bueno, affinché completi la condanna a 9 anni di prigione che aveva ricevuto nel 2018.

Il militante mapuche è stato catturato lo scorso 30 gennaio nella località di El Bolsón dalla polizia di Río Negro. Successivamente è stato trasferito nel Penale N° 14 di Esquel dove rimane detenuto in attesa del suo trasferimento nel paese vicino. In realtà, lo stato argentino ha messo “su un vassoio” il lottatore affinché lo stato cileno lo reclamasse per incarcerarlo. Non c’è da meravigliarsi che ciò accada poiché Alberto Fernández e Gabriel Boric coincidono nel soggiogare e reprimere il popolo mapuche.

In questo quadro la Corte di Valdivia ha ordinato al Ministero delle Relazioni Estere del Cile di “chiedere alle autorità giudiziarie della Repubblica Argentina, secondo la sua legislazione, attraverso le autorità competenti di detto paese per via diplomatica o attraverso l’Organizzazione Internazionale di Polizia Criminale (Interpol), che ordini l’arresto preventivo e successivamente la prigione preventiva del condannato, per assicurare la procedura di estradizione”.

Jones Huala ha scontato la condanna nel carcere di Temuco fino al 20 gennaio dell’anno passato quando la Giustizia gli concesse la libertà condizionata. Nonostante ciò, il 15 febbraio di quest’anno la Corte Suprema ha revocato la decisione e ha ordinato la detenzione, ma non ha potuto essere localizzato ed è stata emessa un’allerta azzurra dell’Interpol.

8 febbraio 2023

Resumen Latinoamericano