In questa selezione di immagini si mostrano dalle devastatrici conseguenze ambientali della deforestazione, l’estrattivismo e gli incendi, fino alle iniziative fiduciose a favore degli ecosistemi e delle specie selvatiche.
Quali sono quelle immagini che, in futuro, identificheranno l’anno 2022 quando si parla di temi ambientali? In Mongabay Latam abbiamo realizzato una selezione di dieci fotografie che sono state pubblicate durante quest’anno. Queste immagini mostrano alcune delle sfide che ha di fronte la regione in questo tempo di emergenze ambientali, ma sono anche un avvertimento che in diverse zone del Latinoamerica ci sono iniziative che costruiscono cammini per proteggere e conservare la biodiversità che caratterizza queste terre.
In questo percorso visivo sono presenti dai devastatori impatti che hanno subito i boschi, i fiumi e i mari, fino ai grandi progetti dove sono presenti le conoscenze ancestrali dei popoli indigeni e la scienza per salvare diverse specie dall’estinzione e conservare gli ecosistemi.
Questo è il nostro riassunto dell’anno in dieci fotografie.
10. Loa: il fiume che agoniza nel deserto
In Cile ogni volta piove meno. Sono più di 10 anni di una siccità che sferza gran parte del territorio e, come se non fosse sufficiente, sono stati concessi numerosi diritti di acqua al di là della capacità disponibile della risorsa. Nel deserto di Atacama, la più importante fonte d’acqua è il Loa, un fiume che si sta seccando. La situazione è disastrosa: gli abitanti della zona hanno scarsa acqua per irrigare i loro campi di semina e hanno visto anche morire i propri paesi. Molti non hanno più acqua neppure da bere. Questa fotografia aerea mostra il fiume Salado, affluente che si incontra con il Loa e che, in onore del suo nome, ha alte concentrazioni di sale, ma anche di arsenico e di boro. Siccome la portata del Loa diminuisce ogni volta di più, l’acqua che ricevono gli abitanti vicini ha una maggiore concentrazione di sale.
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9. La scuola per le giovani dirigenti che cerca di rompere le barriere per le donne yanesha in Perù
Cecilia Martínez ha chiaro che le sfide per le donne indigene, dentro i loro territori, sono diverse e complicate. Sa anche che partecipare attivamente a prendere decisioni e guadagnare spazi nelle strutture organizzative sono mete che possono essere raggiunte quando si lavora collettivamente. Per questo ha creato una scuola di dirigenti. In lei, le giovani yanesha che studiano negli ultimi anni di secondaria ricevano gli strumenti per continuare nella loro preparazione accademica fuori dalle loro comunità e dopo ritornare a lavorare con quelle. Questa scuola conta anche su banche di germoplasma e vivai -che mostriamo in questa fotografia- per recuperare le risorse non di legno che utilizzano nell’elaborazione del loro artigianato yanesha.
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8. I Becerra, ex pescatori che oggi monitorano e liberano tartarughe marine in Messico
Prima che la legge messicana lo proibisse nel 1990, le tartarughe marine che Cosme Becerra pescava in modo accidentale significavano un’entrata extra che, in più di una occasione, lo aveva aiutato ad affrontare un’emergenza economica, come quando uno dei suoi figli fu ospedalizzato. Becerra volle restituire il favore ai cheloni: nel 2010 decise che si sarebbe dedicato formalmente alla loro conservazione nella Baia di Kino, una piccola comunità peschereccia situata nello stato di Sonora, nel nordest del Messico. Il pescatore convinse i propri familiari che il futuro era nella conservazione delle specie e ora circa quindici parenti -tra sposi, padri, fratelli, cugine, figlie e nipoti- praticano la pesca in modo sostenibile, la combinano con altri lavori e dedicano il loro tempo ai compiti di monitoraggio e conservazione delle tartarughe marine.
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7. Più di 140 mila allerte di deforestazione nel Guaviare, Colombia
L’ampliamento di una strada nell’Amazzonia colombiana è stata inarrestabile quest’anno. Più di 59 chilometri di strada sono stati costruiti in solo quattro anni. La deforestazione avviene in estate -l’epoca solita-, ma anche in inverno e nei periodi di piogge intense.
Questa immagine aerea permette di osservare la gravità della deforestazione e l’incendio dei boschi con cui si sta colonizzando la selva più profonda del dipartimento del Guaviare, espandendo l’accaparramento delle terre, la frontiera agricola e l’allevamento illegale.
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6. Paraba barba azzurra: la speranza di salvare l’uccello endemico della Bolivia
La paraba barba azzurra (Ara glaucogularis) è una specie in Pericolo Critico d’Estinzione. Fino al 1992 si credeva che questo uccello facesse già parte della storia, ma è stata riscoperta in una spedizione. Tra gli anni 2005 e 2022, un totale di 113 pulcini sono nati in nidi installati nella Riserva Laney Rickman dall’Associazione Armonia, fatto che ha comportato una nuova speranza per il recupero di questa specie dalle piume azzurre e gialle. Questa fotografia ci mostra un paio di pulcini fratelli.
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5. Sciopero nazionale in Ecuador: le richieste dei popoli indigeni
Il 24 maggio mattina, mentre il presidente dell’Ecuador, Guillermo Lasso, dava il suo primo rapporto alla nazione per il suo primo anno di governo, Leonidas Iza, presidente della Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (CONAIE), convocava uno sciopero nazionale per il mese seguente. Sarebbe avvenuto lunedì 13 giugno, e così come lo avevano annunciato, quel giorno gruppi di comunità indigene e altre organizzazioni sociali bloccarono decine di strade in varie città del paese a sostegno dello sciopero. Le richieste della CONAIE, organizzazione che rappresenta gli indigeni nel paese, si sintetizzarono in 10 punti che andavano dalla riduzione del prezzo della benzina fino a combattere l’insicurezza. La fotografia mostra le manifestazioni di quel momento, nella seconda settimana dello sciopero nazionale.
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4. Incendi in Bolivia: la devastazione nella riserva Tucabaca
In tutta la Bolivia, circa un milione di ettari erano stati danneggiati dagli incendi fino al mese di settembre. In particolare, il fuoco fu indomabile nella Riserva Municipale di Vita Silvestre Valle de Tucabaca, in piena Chiquitania. Questa area protetta fu una delle più danneggiate durante i gravi incendi del 2019. Nel 2022, le fiamme tornarono sul luogo. Fino a quel momento c’erano nella zona, per lo meno, 3.300 ettari colpiti. Questa fotografia aerea mostra la dimensione dell’incendio che si estende come un lungo fiume di fuoco in mezzo al bosco.
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3. I giaguari del Chaco argentino
A ottobre di quest’anno, è avvenuto l’inimmaginabile: nella stessa settimana e con una distanza di 200 chilometri tra uno e l’altro, due giaguari maschi adulti sono stati intercettati attraverso telecamere trappola nel settore argentino del Gran Chaco Americano. Non esistono cifre concrete, ma si stima che ci siano solo quindici esemplari in questa zona. Appena quattro sono stati certificati con immagini. La collaborazione attiva degli abitanti rurali e la permanente attività di monitoraggio delle istituzioni pubbliche e della società civile sono alcuni dei fattori che spiegano l’insperato ritrovamento. Questa è una delle immagini ottenute grazie alle telecamere trappola.
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2. Lottare contro la disuguaglianza, il razzismo e le ingiustizie attraverso la fotografia
David Díaz, fotografo originario del popolo indigeno Shipibo-Konibo, in Perù, ha esposto la sua prima serie fotografica con ritratti di coloro che per decenni sono emigrati dalle loro comunità verso la città di Pucallpa, nell’Ucayali, mossi dalla povertà e dalla violenza. In una intervista con Mongabay Latam, Díaz ha affermato che l’obiettivo è che la loro comunità sia conosciuta senza creare un’immagine stereotipata di essa. Non si tratta della visione di un ricercatore o un giornalista, ma quella di uno che osserva da dentro e da fuori il suo stesso popolo. L’immagine che mettiamo in rilievo mostra uno dei costumi che permangono nei nuovi insediamenti Shipibo-Konibo: il taglio della frangia di una donna in lutto.
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1. Animali morti galleggiano nel mare: il devastante impatto ambientale della fuoriuscita di petrolio in Perù
Agli inizi di quest’anno, un gruppo di Mongabay Latam ha accompagnato dei funzionari del Servizio Nazionale delle Aree Naturali Protette dallo Stato (Sernanp) fino nella Zona Riservata dell’Ancón e nella Riserva Nazionale Sistema di Isole, Isolotti e Puntas Guaneras, due delle aree protette colpite dalla fuoriuscita di petrolio del 15 gennaio nella costa centrale di Lima. L’obiettivo: censire gli animali colpiti dal disastro ambientale. In quel momento erano passati solo dieci giorni dalla fuoriuscita nella Raffineria La Pampilla dell’impresa Repsol, quando gli scienziati del Sernanp riportarono una maggiore quantità di uccelli morti dei precedenti giorni. Questa immagine mostra dettagliatamente i devastanti effetti della fuoriuscita: uccelli morti e macchiati di nero.
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BONUS TRACK:
Il paiche: un pesce invasore che avanza senza ostacoli nei fiumi amazzonici della Bolivia
Il paiche fu introdotto in Bolivia in modo accidentale nel 1976. All’inizio, era una specie rifiutata perché si trattava di un pesce estraneo, ma ora i pescatori lo vedono come una perla per la loro economia, per la sua deliziosa carne. Questa immagine catturata dal Servizio Nazionale delle Aree Protette (Sernap) mostra un pescatore che solleva sulla sua piccola imbarcazione di legno un enorme pesce che può giungere a pesare più di 300 chili. Ma non tutto è stato piacevole: anche se non esistono studi che comprovino i danni che causa l’Arapaima gigas nei fiumi amazzonici boliviani, ci sono luoghi dove a partire dalla sua presenza, i pesci nativi sono scomparsi. Il governo della Bolivia ancora non include il paiche come specie invaditrice. In alcune ricerche ufficiali si propone di controllare la sua popolazione, ma si motiva anche la sua pesca per potenziare l’economia delle comunità rurali.
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27 dicembre 2022
Mongabay Latam
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Diez fotografías que reflejan la situación ambiental que vivió América Latina en 2022”, pubblicato il 27-12-2022 in Mongabay Latam, su [https://es.mongabay.com/2022/12/diez-fotografias-que-reflejan-la-situacion-ambiental-que-vivio-america-latina-en-2022/] ultimo accesso 18-01-2023. |