Un’altra volta i carabinieri hanno attaccato i giovani. Questo giovedì è il terzo giorno consecutivo di manifestazioni studentesche, martedì scorso hanno protestato contro la riforma ministeriale.
Gli utenti delle reti sociali hanno condiviso immagini e video dei momenti in cui i carabinieri hanno usato carri lancia acqua e gas lacrimogeni contro i partecipanti alla marcia, convocata dal Coordinamento Secondario Rivoluzionario.
Secondo Piensa Prensa, un giovane è stato raggiunto a breve distanza dal getto di un lancia acqua che “ha scagliato il suo corpo contro un muro e a terra”.
CHILE | Centro de Santiago. Joven es alcanzado por el chorro del lanzaaguas a corta distancia, azotó su cuerpo contra el muro y el piso. El cañon direccionó el disparo sobre el menor en el centro de Santiago. Segun protocolos el chorro nunca debe ir dirigido al cuerpo (12:45) pic.twitter.com/wEeLq47V0K
— PIENSAPRENSA 345,2 mil Seguidores (@PiensaPrensa) September 8, 2022
Il Coordinamento Secondario Rivoluzionario del Cile ha convocato in tutto il paese una manifestazione studentesca per questo giovedì (8) chiedendo una riforma dell’educazione. Questo è il terzo giorno consecutivo di proteste degli studenti cileni, che hanno cominciato con manifestazioni al Palazzo della Moneda contro la riforma ministeriale del presidente Gabriel Boric. Tra le richieste si trovano garanzie per le infrastrutture e accesso ad internet, trasporti gratuiti per gli studenti e accesso universale a tutti i livelli educativi.
In Cile, anche le istituzioni pubbliche richiedono il pagamento di rette agli studenti. La privatizzazione di scuole e università è il risultato delle riforme neoliberali portate avanti dopo la dittatura di Augusto Pinochet, che approvò la Costituzione del 1980.
Incidenti con incendio di due autobus
Negli incidenti con i carabinieri si è registrato l’incendio di due autobus a Matucana c/ San Pablo, sul posto è stato sospeso il transito.
🔴AHORA
En estos momentos se registra el incendio de 2 buses de @Red_Movilidad en Matucana c/ San Pablo, tránsito suspendido en el lugar, personal de @Carabdechile y @cbsantiago en destino al lugar.
EN DESARROLLO #TodosSomosRNE pic.twitter.com/xHJeCIpVrp— RNE SANTIAGO – Emergencias (@RNESANTIAGO) September 8, 2022
Il risultato è 1,1 milioni di studenti indebitati, secondo i dati del 2021 della Commissione Amministratrice del Sistema del Credito Studentesco (CAE). Solo tra il 2020 e il 2021, ci sono state 43.000 nuove richieste di prestiti.
Dalla creazione del sistema del credito, nel 2006, fino all’anno passato, solo il 2,4% degli studenti era riuscito a saldare il proprio debito, mentre 342.000 avevano una o più quote di finanziamento scadute. Tra il 2006 e il 2021 sono stati concessi circa US$ 9,6 milioni di prestiti studenteschi. Circa il 76% degli studenti che hanno richiesto un prestito non hanno terminato i propri studi, secondo delle inchieste indipendenti.
Una delle proposte della campagna elettorale di Boric fu di perdonare i morosi e differire il pagamento dei debiti fino a 20 anni. “L’affare bancario oggi lo sostengono le famiglie”, disse l’attuale presidente a dicembre dell’anno passato.
Circa il 44% dei fondi del CAE provengono dal finanziamento bancario e il 56% lo fornisce lo stato, oltre alle esenzioni di imposte delle istituzioni educative private.
“Urgente: Gli invitati al cambio di gabinetto sono già entrati nel Palazzo della Moneda, mentre ad alcuni isolati la polizia reprime gli studenti della secondaria. Ci sono già sei arresti. Sono bambini, guardate come li attaccano”, ha pubblicato il corrispondente di Telesur.
Il Coordinamento della Secondaria chiede anche la fine delle presenza militare nelle scuole con la cancellazione del programma “aula sicura”. Martedì scorso (6), video e fotografie pubblicati nelle reti sociali hanno denunciato la brutalità della repressione poliziesca contro gli studenti che protestavano vicino alla sede del governo a Santiago contro gli annunci della prima riforma ministeriale del presidente Boric.
Il passato mercoledì (7), gli studenti hanno occupato alcune stazioni della metro della capitale cilena per denunciare la repressione del giorno precedente e chiedere che il governo soddisfi le loro richieste.
Per il momento, sei adolescenti sono stati arrestati durante le manifestazioni dai carabinieri, la polizia militare del Cile.
Un’altra rivolta di pinguini?
Nel 2006, il Cile fu testimone della maggiore mobilitazione delle scuole secondarie della propria storia. Le proteste durano circa cinque mesi e presto si trasformarono in un esempio per il continente. Nei libri di testo, questo periodo è stato chiamato Rivoluzione Pinguina, in riferimento all’uniforme bianca e nera che indossano gli studenti della secondaria, chiamati “pinguini”. (Vedere il documentario «La rebelión de los pingüinos»).
La bandiera era garantire un’educazione pubblica, gratuita e di qualità per tutti i cileni.
Nella proposta di nuova Costituzione, che è stata rifiutata nel referendum di domenica scorsa (4), il diritto all’educazione era previsto come universale, con finanziamento pubblico e proibizione per il settore privato di lucrarci. Aveva anche fissato che l’educazione deve essere laica, gratuita, di buona qualità e non sessista.
(Rapporto di Michele de Mello, Brasil de Fato)
8 settembre 2022
Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Chile. Estudiantes secundarios realizaron manifestación nacional por la reforma educativa y repudiaron la represión del gobierno Boric/ Otra vez los carabineros atacaron a los jóvenes”, pubblicato il 08-09-2022 in Resumen Latinoamericano, su [https://www.resumenlatinoamericano.org/2022/09/08/chile-estudiantes-secundarios-realizaron-manifestacion-nacional-por-la-reforma-educativa-y-repudiaron-la-represion-del-gobierno-boric-videos/] ultimo accesso 12-09-2022. |