Colombia: Il conflitto per l’accesso alla terra rende tesa la relazione tra il governo Petro e le organizzazioni popolari


Recentemente con uno scambio di comunicati, il governo del Pacto Histórico e le organizzazioni contadine, indigene e afro hanno fissato la propria posizione di fronte ai più recenti tentativi di recupero di terre in alcuni dipartimenti sudoccidentali del paese.

Di fronte alle azioni di recupero terre che nelle recenti settimane sono state portate avanti dalle organizzazioni indigene e contadine in dipartimenti come il Cauca e la Valle del Cauca, il governo presieduto da Gustavo Petro ha chiarito che nelle prossime ore ci potrebbe essere uno sgombero di questi terreni. Per il governo del Pacto Histórico -le cui dichiarazioni sono state fatte dalla Vicepresidente Francia Márquez, dalla ministra dell’Agricoltura Cecilia López e dal ministro delle Finanze José Antonio Ocampo- si tratta di una “invasione di terreni privati” e non di un esercizio di autonomia territoriale delle organizzazioni sociali per recuperare le terre di cui sono stati depredati.

Il governo, recentemente insediatosi, considera che “le persone che promuovono questo tipo di atti si allontanino dagli obiettivi che il Presidente della Repubblica ha proposto per l’accesso a questi terreni”. Per cui si chiede alle organizzazioni popolari di aver pazienza sugli adempimenti dei termini processuali che devono portare ad un giusto ed equo accesso al possesso e alla proprietà di terreni a fine agricolo, allo stesso tempo afferma che realizzerà il suo proposito di una riforma rurale come è stato stabilito nel suo programma di governo.

Da parte sua, per le organizzazioni come il Coordinamento Nazionale Agrario (CNA), le dichiarazioni fatte dalla Vicepresidente Francia Márquez stigmatizzano la lotta popolare che cerca di far giustizia di fronte al saccheggio di terre da parte di capitali stranieri e coloni creoli, che obbligano intere comunità allo sfollamento nel loro desiderio di impiantare un modello economico escludente dei popoli etnici del paese. Di fronte alle dichiarazioni ufficiali, il CNA avverte che le azioni di sgombero potranno incorrere in possibili violazioni dei diritti umani.

A difesa delle proprie azioni, il CNA dichiara in un suo comunicato che queste azioni “sono mirate alla protezione ambientale, a conservare le nicchie di vita, incentivare la produzione di alimenti, sostituire le coltivazioni di uso illecito con la produzione di cibo per la Colombia e mettere un freno all’accumulazione di grandi estensioni di terra nelle mani di monopoli”. E avvertono che lo stato deve rispettare tutti i precedenti impegni negoziati per fare giustizia nell’accesso alla terra.

In mezzo alla discussione, sorge la preoccupazione di settori sociali e politici progressisti per le dichiarazioni del dirigente dell’associazione degli allevatori José Félix Lafaurie di creare un “Gruppo di Reazione Solidale Immediata” di fronte alle azioni di contadini e indigeni in terreni presuntamente strappati alle comunità. Il video girato dall’esecutivo della Fedegan fa temere la promozione di gruppi paramilitari.

È  necessario ricordare che l’allevatore è stato segnalato in diverse udienze di ex capi paramilitari di avere relazioni molto vicine a questi gruppi armati al margine della legge, come dissero a loro tempo Salvatore Mancuso e anche il vecchio dirigente allevatore, Benito Osorio.

La Colombia ha un potenziale di circa 40 milioni di ettari a vocazione agricola, ma di questi si usa in modo produttivo solo il 17,5% (approssimativamente 7 milioni di ettari). La soluzione a questo storico conflitto è stato un punto chiave al tavolo dei dialoghi insediato a Cuba tra la guerriglia delle FARC e il governo di Juan Manuel Santos.

Il Punto 1 dell’Accordo Finale di Pace firmato nel 2016 pone l’accento nel dare priorità a una Riforma Rurale Integrale che renda possibile dare una soluzione allo storico conflitto sociale, per avanzare nella capacità di una pace stabile e duratura, come previsto nel documento firmato dal governo e dalla guerriglia. Ma con il grido di “fare a pezzi la pace”, il governo di Iván Duque ha fatto abbastanza affinché lo stato non rispetti quanto pattuito all’Avana.

Così, in varie occasioni, i firmatari della pace hanno espresso il non rispetto dello stato su questo punto prioritario, che dovrebbe trovare nell’attuale governo una predisposizione diversa per realizzare i piani con un punto di vista territoriale come è proposto dall’Accordo.

Nel frattempo, le organizzazioni contadine ed etniche chiedono che siano rispettati i loro processi di liberazione della terra, con cui stanno garantendo la produzione agricola in vari territori.

1 settembre 2022

Colombia Informa

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Conflicto por acceso a la tierra tensa la relación entre el gobierno Petro y organizaciones popularespubblicato il 01-09-2022 in Colombia Informasu [http://www.colombiainforma.info/conflicto-por-acceso-a-la-tierra-tensa-la-relacion-entre-el-gobierno-petro-y-organizaciones-populares/] ultimo accesso 09-09-2022.

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