L’Organizzazione Nazionale dei Popoli Indigeni dell’Amazonia Colombiana (OPIAC) denuncia il recente assassinio di nove contadini a Puerto Leguizamo, dipartimento del Putumayo. Sollecitano all’Esercito Nazionale, la cessazione urgente e immediata degli omicidi, nella modalità di esecuzioni extragiudiziali, contro la popolazione civile. È il 28° massacro avvenuto nel paese durante il 2022.

Il Ministro della Difesa, Diego Molano, ha annunciato attraverso le reti sociali i risultati di un’operazione, dove il passato 28 marzo avevano apparentemente “neutralizzato” nove persone. Le comunità del Putumayo e diverse organizzazioni nazionali hanno sollecitato il funzionario a ritrattare le proprie dichiarazioni, considerando quanto avvenuto come un nuovo massacro da parte delle forze dello stato.

L’OPIAC segnala che le persone di cui sopra sono state assassinate dall’Esercito Nazionale, che ha aperto il fuoco contro coloro che erano presenti in un bazar, un’attività finanziaria comunitaria, organizzata dalla Giunta d’Azione Comunale per raccogliere fondi destinati a coprire i bisogni della frazione dove abitavano. Secondo la Rete dei Diritti Umani dei contadini del Putumayo, di Piamonte, e Cofanía Jardines de Sucumbios, almeno 25 uomini incappucciati sono giunti sul luogo sparando contro la popolazione.

I familiari delle vittime hanno chiarito che si tratta di persone che facevano vita comunitaria a Florencia, per cui rifiutano la versione ufficiale che li lega alla guerriglia o a gruppi armati in attività illecite.

In questo violento fatto è stato ucciso il presidente della Giunta d’Azione Comunale, Divier Hernández Rojas, e sua moglie Ana María Sarria, oltre ad un minore di 16 anni, Brayan Santiago Pama. Nell’azione è stato assassinato anche il governatore indigeno del popolo Kitcwhwa, Pablo Panduro Coquinche, che si era insediato il passato 15 gennaio, secondo un atto di possesso emesso dal Consiglio indigeno Kicwa della Riserva Bajo Remanso del Municipio Leguizamo, Putumayo.

Il comunicato dell’OPIAC ribadisce la gravità di questo massacro, considerando che una delle vittime è un’autorità indigena, ed evidenzia che sono i popoli indigeni uno dei gruppi più colpiti dal conflitto armato. Nel suo comunicato, rendono responsabili i “gruppi armati illegali, i coloni, gli allevatori e gli impresari, che fanno parte dei carnefici che oggi occupano i loro territori”.

Campi di battaglia fittizi

In questo contesto, bisogna evidenziare il lavoro del ricercatore Omar Rojas Bolaños, colonnello a riposo della Polizia della Colombia, sociologo e membro della Rete Interuniversitaria per la Pace (REDIPAZ), che nel suo più recente libro Teoria sociale del falso positivo in Colombia, sostiene che “solo nel periodo tra il 2002 e il 2006 la Giurisdizione Speciale per la Pace ha determinato che sono stati registrati 6.402 assassinii”.

“… gli assassini di stato si sono trasformati, sono passati dall’essere esecuzioni extragiudiziali di oppositori a convertirsi in assassinii di dirigenti sociali, tra gli altri, giustificati dal governo e dalle forze di intelligence…”

Rojas Bolaños segnala nella sua opera che “la portata delle indagini circa le esecuzioni extragiudiziali durante il periodo della politica di sicurezza cittadina, evidenzia un meccanismo delittuoso che non coinvolge solo le forze armate. Il Dipartimento Amministrativo della Sicurezza DAS (…) non solo coordinò, al pari delle unità tattiche militari, con gruppi paramilitari lo sviluppo dello stratagemma. Dirigenti e agenti dell’ente parteciparono alle operazioni dove più di 10.000 persone furono assassinate a sangue freddo, in campi di battaglia fittizi”.

Nel suo prologo Francisco Gutiérrez Sanín, dell’Istituto di Studi Politici e Relazioni Internazionali dell’Università Nazionale della Colombia, sottolinea la necessità di “una nuova logica dentro la forza pubblica” (…) e che le forze armate devono incanalare la propria missione come difensori dei diritti umani, riprendere il proprio onore macchiato e promuoverlo in ogni azione progettata e realizzata”.

30 marzo 2022

Colombia Informa