Martedì 22 febbraio 2022, mentre un fiume di compagne e compagni riempiva le strade di Roma per ricordare al mondo il giorno in cui 42 anni fa i fascisti di Stato uccisero il compagno Valerio Verbano, urlando il suo nome e la nostra rabbia, dall’altra parte del mondo, in Colombia, venivano assassinati Teófilo Acuña e Jorge Tafur.
Due contadini, due leader storici del movimento contadino e dei lavoratori minerari; due portavoce della Commissione di Interlocuzione delle regioni del Sud del Bolivar, del Centro e Sud della regione del Cesar, della regione del Magdalena Medio; due compagni.
Due infaticabili difensori dei Diritti Umani. Due persone estremamente consapevoli dei rischi a cui ogni giorno andavano incontro.
Arrestati innumerevoli volte; accusati di “ribellione” contro lo Stato; testimoni viventi delle continue persecuzioni repressive del governo colombiano che organizza, arma e finanzia gruppi paramilitari con il beneplacito dei governi occidentali, contro le popolazioni già abbandonate dallo Stato, obbligate sistematicamente all’allontanamento forzato per permettere il furto delle terre o delle risorse naturali per mano dei grandi latifondisti o delle imprese straniere.
Caparbi difensori delle lotte di resistenza contro lo strapotere delle multinazionali, dell’oligarchia colombiana e delle società minerarie che ogni giorno strappano risorse alla terra, distruggendo ogni forma di organizzazione sociale e di futuro per il popolo colombiano.
Martedì 22 febbraio, sicari alle dipendenze dello “Stato” li hanno uccisi davanti gli occhi dei loro familiari.
Ce li hanno uccisi anche a noi. Teo, in particolare, ha conosciuto Roma, i compagni e le compagne di Roma, di mezza Italia, di centinaia di esperienze di lotta e resistenza del Movimento Antagonista in Italia e in tutta Europa.
Ha contraccambiato la nostra presenza in Colombia, nelle carovane di solidarietà, nei progetti autofinanziati, nelle battaglie comuni per ribadire che il compromesso umano e politico dell’Internazionalismo è la massima espressione della Solidarietà; perché con Teo, con Jorge, con le migliaia di fratelli e sorelle di altre latitudini del mondo, siamo riusciti a consolidare quel principio fondamentale, che ciò che unisce gli sfruttati è la lotta.
La sera del 22 Febbraio 2022, lo Stato colombiano, i suoi sgherri paramilitari, il suo Esercito, le sue truppe scelte hanno strappato la vita di questi compagni, di questi contadini, così come ogni giorno in Colombia vengono assassinati, torturati e fatti sparire migliaia di oppositori, di lavoratori, di studenti, di donne…
Ma Teo, Jorge, così come Valerio, vivono.
Vivono non solo nei ricordi e nella speranza, ma in quella pratica politica e umana che unisce tutti gli sfruttati del mondo attraverso la lotta, la resistenza e la solidarietà.
Roma, 24 Febbraio 2022 Comitato “Carlos Fonseca”
“Comunicato del Comitato Carlos Fonseca in ricordo di Teófilo Acuña e Jorge Tafur assassinati dallo stato colombiano” del 24-02-2022, ultimo accesso 25-02-2022. |