Al già di per sé grave conflitto che sta avvenendo nella zona dell’Arauca, dove dissidenti del 10° Fronte si sono scontrati in varie occasioni con l’ELN, colpendo la popolazione civile colombiana e venezuelana, ora si aggiunge questa dichiarazione delle FARC-EP Seconda Marquetalia, con cui denunciano il Decimo Fronte come collaborazionista del governo di Iván Duque.

Questo è il comunicato:

AGLI ARAUCANI

Le dichiarazioni nelle reti sociali di Miguel “Rasguño”, comandante medio del Decimo Fronte delle dissidenze, corroborano e mettono a nudo quando abbiamo confermato su questa struttura come un gruppo controrivoluzionario subordinato alle direttrici dell’esercito della Colombia e delle agenzie di intelligence degli Stati Uniti.

“Rasguño” afferma che Arturo, comandante del Decimo, Ferley González, Jaime “Chucula” e Antonio 28, lavorano in stretto coordinamento con l’esercito, la polizia e la DEA, e conferma anche che il tenente colonnello, Pedro Enrique Pérez Arciniegas, non è mai stato un prigioniero del Decimo Fronte, ma un istruttore militare -e aggiungiamo noi- di forze mercenarie.

La missione è destabilizzare il governo bolivariano del Venezuela e assassinare i comandanti della guerriglia colombiana.

Lo scaltro attacco contro la Forza Armata Nazionale Bolivariana, che ha causato un elevato numero di morti, feriti e catturati, corrisponde alla missione destabilizzatrice, ed è stata realizzata in aperto oltraggio a Manuel Marulanda Vélez e all’Ottava Conferenza Guerrigliera delle FARC, che non hanno mai considerato come nemici gli eserciti dei paesi vicini. Mentre, l’assassinio del comandante guerrigliero, Edinson Romaña, si inquadra nella tipologia della seconda missione affidata al gruppo controrivoluzionario. Nell’esecuzione del piano, il colonnello dell’esercito, Pérez Arciniegas, è stato portato verso un punto prossimo al luogo dove avrebbero attuato i commandi mercenari. Una volta consumato il fatto, il militare è stato raccolto senza perdita di tempo negli accampamenti del Decimo e pochi giorni dopo liberato, come un intermezzo di una farsa. Da buone fonti siamo venuti a conoscenza che Arturo e i suoi accoliti hanno festeggiato e brindato con un liquore la morte di Romaña. Di fronte a questo caso dobbiamo aggiungere che il comando mercenario che ha realizzato l’azione non ha potuto essere evacuato nell’elicottero inviato nella zona per il suo prelevamento.

Maximiliano García, un altro guerrigliero del Decimo, afferma di aver abbandonato questo fronte rendendosi conto del legame dei suoi comandanti con gli organismi di intelligence, e che il suo capo immediato, Jaime Chucula, lo aveva sollecitato a mettersi in un corso di mercenari, se voleva guadagnare denaro. Allo stesso tempo ha denunciato che l’esercito ha creato una nuova base militare dove sono presenti gringos nell’area di Arauquita, la cui missione è proteggere e appoggiare Arturo e i mercenari che agiscono in territorio venezuelano.

Ora senza maschera, il cosiddetto Decimo Fronte non può continuare ad usurpare il nome di Martín Villa, un vero capo guerrigliero, un rivoluzionario conseguente, una leggenda sollevatasi in armi a difesa del proprio popolo, un uomo molto amato dagli aruacani e dai poveri dell’oriente colombiano. Lui non ha mai maltrattato la popolazione.

Stiamo con il popolo d’Arauca che, mobilitato nelle strade chiede pace. Questa è la nostra bandiera strategica. Abbiate la certezza che il nostro cuore vi sostiene in questa aspirazione, la più commovente in un essere umano. Ai guerriglieri di base e ai comandanti medi dei fronti 10 e 28 che hanno abbracciato la guerriglia sognando una Colombia nuova, e che hanno finito con l’essere ingannati da alcuni capi infiltrati e conquistati definitivamente dall’intelligence nemico, li invitiamo, voltando le spalle a questi falsi comandanti, a proseguire nella lotta per un nuovo governo del popolo e per il popolo.

FARC-EP

Seconda Marquetalia

22 gennaio 2022

23 gennaio 2022

Resumen Latinoamericano