Guatemala: La lotta per il recupero della terra del popolo Q’eqchi a El Estor


Nelton Rivera e Baudilio Choc  

Il popolo Q’eqchi nell’area sud di El Estor cerca di recuperare la terra di cui furono spogliati durante la guerra in Guatemala. Pedro Cuc Pan, è uno dei dirigenti comunitari, spiega che la cosa più grave della problematica agraria in questo territorio sono le invasioni di terra che fanno le imprese per seminare e produrre olio di palma, sgomberi promossi dai latifondisti legati a questo tipo di monocoltura, compagnie minerarie e altre.

Pedro Cuc, è anche un’autorità ancestrale, fa parte dei quattro Consigli Q’eqchi, che dal 4 ottobre 2021 si sono dichiarati in resistenza antimineraria, oltre che della palma da olio, una delle principali minacce è l’attività mineraria del nichel.

Dal 22 ottobre sono stati repressi da migliaia di agenti di polizia, agenti antisommossa ed esercito, con l’unico obiettivo che la Compañía Guatemalteca de Níquel (CGN) potesse far entrare centinaia di tonnellate di carbone per far funzionare l’impianto del progetto minerario Fénix. Due mesi dopo un contingente di poliziotti ha cercato di fermare due dirigenti della comunità, ma sono stati espulsi dal territorio dalla medesima popolazione.

Comunità Chapín Abajo, El Estor. Foto Prensa Comunitaria

Comunità Chapín Abajo a El Estor 

La comunità di Chapín Abajo si trova nell’area sud di El Estor, a circa 40 minuti di barca dal centro di questo municipio, attraversando il lago di Izabal. Dalla capitale del Guatemala bisogna percorrere circa 263 chilometri per giungere via terra ed è una comunità abitata in maggioranza dal popolo Q’eqchi.

Le famiglie che l’abitano, lottano per il recupero della terra, si tratta di una tenuta di 13 ettari che storicamente appartiene ai Q’eqchi e che durante la guerra, accusati di essere guerriglieri e con la repressione dell’esercito del Guatemala, furono sfollati in modo forzoso verso le montagne e in altri luoghi.

Con la fine del conflitto armato e la firma della pace nel 1996, i suoi antichi abitanti sono a poco a poco rientranti e si sono di nuovo insediati avendo la proprietà della terra, ma con l’arrivo dell’impresa d’olio di palma NaturAceites, i problemi sono continuati. L’impresa ha invaso le terre occupando circa 7 ettari e 25 isolati nei quali ha piantato la monocoltura della palma.

Pedro Cuc Pan, dirigente comunitario Q’eqchi afferma che attualmente la lotta delle comunità, è per far riconoscere il loro diritto ancestrale come proprietari delle terre di El Estor. I comunitari reclamano 13 cavallerie di terra che gli appartengono a Chapín Abajo, ma che l’impresa NaturAceites si rifiuta di restituire.

NaturAceites come Palmas del Ixcán sono imprese di proprietà dei Maegli-Müeller, un gruppo legato alla controguerriglia durante la guerra, che hanno ampliato i propri affari dell’agroindustria nel Valle del Polochic, Alta Verapaz, Izabal e Quiché. (Solano, 2011).

Comunità Chapín Abajo, El Estor. Foto Prensa Comunitaria

L’origine di questa conflittualità agraria 

I dirigenti comunitari spiegano che fu nell’anno 1994 quando l’impresa INDESA apparve pubblicamente a El Estor, per tutto un anno, fino al 1995, si dedicarono a spiegare ad alcune persone dell’implementazione che volevano fare delle terre per la coltivazione di alimenti dalla Palma d’Olio o palma africana.

Tre anni dopo, nel 98, si fusero due imprese, l’INDESA che si incaricò di seminare la palma e la Grasas y Aceites, la seconda impresa, che si incaricò di comprare tutta la produzione, queste due si fecero chiamare NaturAceites. Anche se l’AGENXPORT riconosce la fondazione dell’impresa NaturAceites dall’anno 2002.

I comunitari raccontano che durante il 2002 e il 2003 tutta la produzione di NaturAceites era persa, per la distanza nel trasporto del prodotto fino all’impianto di processamento, secondo questo racconto fu nell’anno 2004 che l’impresa terminò la costruzione dell’Impianto di Estrazione e ampliò il livello di processamento dell’olio da palma. Questo impianto si trova a 4,6 chilometri di distanza della comunità Chapín Abajo e alla medesima distanza dal lago di Izabal.

Repressione e imposizione di un’impresa mineraria illegale

Più di 97 autorità dei quattro Consigli hanno chiesto allo stato il diritto di partecipare alla consultazione comunitaria, così come è stato ordinato dalla Corte Costituzionale (CC), relativamente al progetto minerario Fénix. Consultazione dalla quale sono stati esclusi dal Ministero dell’Energia e Miniere (MEM), dal Municipio di El Estor e di Cahabón e dall’impresa mineraria, sussidiaria della transnazionale russo-svizzera Solway. Chapín Abajo fa parte dei quattro Consigli Ancestrali Maya Q’eqchi che si oppongono a questo progetto minerario.

Per questa lotta antimineraria Pedro Cuc e altre autorità ancestrali sono stati criminalizzati, le loro case perquisite ed è stato imposto uno stato d’assedio. L’occupazione militare del municipio è servita per aprire la strada alle operazioni illegali dell’impresa mineraria, ma anche affinché NaturAceites cercasse di continuare a sfollare le famiglie della comunità Chinebal Palestina, Chapin Abajo e altre.

Dirigenti come Pedro Cuc sono segnalati e criminalizzati dall’impresa NaturAceites, e anche da coloro che proteggono gli interessi della Compañía Guatemalteca de Níquel (CGN) e della Solway

Nel medesimo campo e comunità di Chapín Abajo, a circa 300 metri, l’esercito del Guatemala ha installato un piccolo distaccamento militare, sono presenti circa 15 soldati per vigilare e controllare la popolazione, la comunità spiega che la presenza dell’esercito è unicamente per proteggere le operazioni dell’impresa dell’olio.

Il 20 dicembre il Ministero dell’Interno ha ordinato un’operazione per arrestare due dirigenti della comunità, due pattuglie tipo pick up della Polizia Nazionale Civile hanno fatto incursioni nella comunità, ma la popolazione ha preso in mano la situazione e ha fermato circa 15 agenti della polizia.

Con loro hanno protestato che giungevano nella comunità con l’intenzione di aggredirli e hanno anche protestato per l’incendio delle case comunitarie della gente di Chinebal Palestina, e la repressione del 22 e 23 ottobre nel centro di El Estor, in un altro tentativo di sgombero contro il popolo Q’eqchi.

Foto in primo piano: Pedro Cuc Pan Autoridad Ancestral Maya Q’eqchi’. Foto Nelton Rivera

5 gennaio 2022

Prensa Comunitaria

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Nelton Rivera y Baudilio Choc, El Estor: la lucha por la recuperación de la tierra del pueblo Q’eqchi” pubblicato il 05-01-2022 in Prensa Comunitaria, su [https://www.prensacomunitaria.org/2022/01/el-estor-la-lucha-por-la-recuperacion-de-la-tierra-del-pueblo-qeqchi/] ultimo accesso 24-01-2022.

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