Guatemala: A Sololá un massacro con 13 morti


Stef Arreaga

A Sololá un massacro con 13 morti, tra i quali 5 donne, 4 bambini e bambine di Santa Catarina Ixtahuacán.

Un massacro è avvenuto questo venerdì 17 dicembre contro un gruppo di persone maya K’iche di Santa Catarina Ixtahuacán, che include l’assassinio di bambini, bambine, donne e anziani. Anche tre membri della Polizia Nazionale sono stati attaccati, dei quali uno è morto,  Luis Herbert Emmanuel Reynoso Rivera, gli altri due sono rimasti feriti, Bayron Vitalino Xitamul Xitumul e Valeriano García Martínez. In questo attacco c’è una giovane sopravvissuta che è riuscita a fuggire ma è grave in un centro assistenziale.

Secondo una fonte diretta, i comunitari hanno chiesto al Governo dipartimentale e al sindaco di Santa Catarina, che la polizia li accompagnasse a prendere i loro raccolti: “loro hanno chiesto aiuto per andare a raccogliere il mais, sono scesi con la polizia ma non è stato sufficiente. Li hanno massacrati tutti”, dice.

I fatti

La mattina di venerdì 17 dicembre, almeno 15 persone, tra cui bambini, bambine, donne e anziani, si dirigevano su un camion verso un’area montuosa per il raccolto del mais, queste colture si trovano in un’area che ancestralmente appartiene a Santa Catarina Ixtahuacán, ma che ora si trova in disputa con Nahualá.

Secondo informazioni di prima mano, il camion e la radiopattuglia sono stati intercettati da gruppi armati del villaggio Pach’utik’im e Tzamjuyub, Nahualá, che li hanno attaccati con armi di grosso calibro, all’altezza di Pabola’j, a solo cinque minuti da dove avrebbero fatto il raccolto del mais.

“Loro hanno armi, questo non è stato uno scontro, è stato un attacco a sorpresa, un bambino di 5 anni non porta un’arma per andare a scontrarsi con altri”, dichiara la nostra fonte.

Questo video è stato pubblicato da una pagina di Ixtahuacán, secondo loro, è un audio che sono riusciti ad intercettare la comunicazione radio tra due persone di Nahualá. Secondo il nostro informatore, in questo video quando menzionano una “festa” fanno riferimento ad un attacco e dei “tori” fanno riferimento al fucile d’assalto AK-47, armi con le quali questo venerdì sono state attaccate e assassinate le persone.

Le vittime

Secondo la PNC, sono stati necessari almeno 600 agenti per poter giungere 24 ore dopo sul luogo dei fatti, dove sono riusciti a constatare la possibile tortura e l’assassinio di 13 comunitari, tra i quali quattro bambini. Successivamente sono riusciti ad identificare anche l’agente che ha perso la vita: Luis Herbert Emmanuel Reynoso Rivera e gli altri due agenti feriti.

Le vittime menzionate di seguito sono originarie dei villaggi Pasaqwach, Pacorral, Chiquisis e Antiguo Tzanjuyub, che attualmente vivevano nel villaggio di Santa Catarina Ixtahuacán.

Sul luogo si osserva bruciato il camion con il quale si spostavano le ed i comunitari, una pattuglia con vari impatti di proiettile e vari corpi senza vita tra i quali ci sono:

1- Lorenzo Tambriz Ixquier (54 anni)

2- Isabel Cotiy Tziquín (48 anni)

3- María Tambriz Cotiy (16 anni)

4- Miguel Tambriz Cotiy (14 anni) 

5- Manuela Tambriz Cotiy (10 anni)

6- Martín Tambriz Cotiy (5 anni)

7- Manuel Chox Gómez (68 anni)

8- Catarina Guarchaj (60 anni)

9- Antonia Rosalía Guarchaj (24 anni) 

10- Manuela Tzaput Rosario (20 anni)

11- Alonzo Guarchaj Ixquier (78 anni) 

12- Pascuala Tziquin Guarchaj (51 anni)

13- Antonio Perechu Ixquiactap (58 anni)

Secondo un’organizzazione di donne di Santa Catarina Ixtahuacán, in questo attacco armato una giovane, di cui omettiamo il nome, è stata violentata e torturata e questo sabato, alle 10.00 del mattino, è giunta trascinandosi alla comunità. La giovane si trova in uno stato delicato e per il momento non si hanno molte informazioni sulla situazione della sua salute.

L’inefficiente intervento del governo

Il 30 maggio 2020, soltanto quattro mesi dopo essersi insediato come presidente, Alejandro Giammatei decretò lo stato d’assedio in tre comunità di Sololá: Nahualá, Santa Catarina Ixtahuacán e Santa Lucía Utatlán, secondo il decreto questa decisione fu presa a causa delle azioni che sconvolgevano l’ordine, la governabilità e la sicurezza degli abitanti. Questa misura fu presa cinque giorni dopo uno dei tanti scontri, dove rimase uccisa una persona.

Successivamente il vicepresidente della repubblica, Guillermo Castillo, ha presidiato un tavolo di dialogo tra i sindaci di ambedue i municipi e ha firmato un procedimento di “dialogo e negoziazione” per la soluzione del conflitto con l’obiettivo di ristabilire la pace nella regione, nonostante ciò, questo tavolo non ha dato frutti positivi e gli accordi non sono stati rispettati. 

Durante questo stato d’assedio ampliato ci sono stati carotaggi, con i quali sono state localizzate in varie comunità di Nahualá fucili d’assalto M16, mitra, fucili artigianali, ordigni esplosivi e armi corte. Nonostante ciò, queste ispezioni non sono state costanti e come conseguenza continuano ad esserci attacchi armati, feriti e morti.

D’altra parte la Procura dei Diritti Umani, questa notte, ha dichiarato attraverso le sue reti sociali che è stata aperta un’inchiesta su questo caso e ha raccomandato al Governatorato e alla Polizia Nazionale Civile di rafforzare la sicurezza in ambedue i municipi e che darà seguito alle azioni delle autorità.

L’Associazione Mayab’ Uk’u’xb’e in un comunicato ha riaffermato che la soluzione a questi problemi non è militarizzare le aree in conflitto, o imporre uno Stato d’Assedio. Propone il dialogo nei loro idiomi, attraverso le autorità indigene e i municipi e, che lo Stato del Guatemala giochi un ruolo di logistica, con l’obiettivo di trovare la soluzione a questi problemi che stanno avvenendo da più di cento anni.

Alla chiusura di questo articolo, si è venuti a conoscenza che il Pubblico Ministero si è presentato verso le ore 22.00 per la rimozione dei cadaveri. La Polizia Nazionale Civile continua ad essere presente nei luoghi dei fatti e, secondo alcune persone, ora c’è stato un nuovo tentativo di attacco da parte degli abitanti di Nahualá.

18 dicembre 2021

Prensa Comunitaria

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Stef Arreaga, Sololá: masacre deja 13 fallecidos, entre ellos 5 mujeres, 4 niños y niñas de Santa Catarina Ixtahuacán” pubblicato il 18-12-2021 in Prensa Comunitaria, su [https://www.prensacomunitaria.org/2021/12/solola-masacre-deja-13-fallecidos-entre-ellos-5-mujeres-4-ninos-y-ninas-de-santa-catarina-ixtahuacan/] ultimo accesso 03-01-2022.

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