Ecuador: Un sasso nella scarpa di Lasso


Eloy Osvaldo Proaño

Leonidas Iza, nuovo presidente della Conaie.

Il 27 giugno, Segundo Leonidas Iza Salazar è stato eletto presidente della Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (Conaie) per i prossimi tre anni, fatto che è interpretato come un serio rovescio per il governo del banchiere neoliberale Guillermo Lasso.

Iza ha ottenuto 821 voti al settimo congresso Nazionale dell’organizzazione, quasi tre volte di più della seconda candidata più vicina, María Andrade, del popolo Saraguro, che ha raccolto 287 voti. Il terzo candidato, Marco Guatemal, delle comunità della Sierra Norte, ha ottenuto 153 voti. Senaida Yasacama, della nazionalità kichwa del Pastaza, è stata eletta come la nuova vicepresidente della Conaie.

Queste elezioni erano state rimandate dall’ottobre del 2020, a causa della pandemia e delle misure restrittive. E ora sono avvenute quando l’organizzazione ha perso il suo presidente, Jaime Vargas, per aver annunciato il proprio sostegno all’ex candidato presidenziale Andrés Arauz, contraddicendo la decisione della Conaie, e pochi giorni dopo l’arresto del suo ex presidente e dirigente amazonico, Antonio Vargas.

Il Congresso ha tenuto la sua seduta a Salasaca, una località della provincia di Tungurahua. Hanno partecipato più di mille rappresentanti dei 18 popoli e delle 15 nazionalità indigene della Sierra, dell’Amazonia e della Costa, e ha dibattuto temi come giustizia indigena, educazione interculturale bilingue, salute interculturale, trasporto comunitario e l’aumento dei prezzi dei combustibili, misura contro cui lottano.

Il quotidiano governativo El Telégrafo ha segnalato che “senza alcun dubbio l’elezione di Leonidas Iza come nuovo presidente della Conaie è un serio rovescio per il governo. Iza si  scontrerà a breve termine con il governo. Ingaggerà una guerra contro la decisione di aumentare gradualmente il prezzo della benzina. Iza si farà sentire, lui non è un qualsiasi dirigente politico”.

L’editorialista Douglas Rangel afferma che “la mano del correismo sta dietro a questa elezione. È l’ala fondamentalista radicale quella che si è imposta nell’elezione di Iza. A Iza non interessa tendere ponti con Lasso”.

Ha aggiunto che Iza è preparato meglio di Vargas, suo predecessore. “È più ideologico e parla solo di agitazione nelle strade. Iza rafforzerà la Conaie. Obbligherà Lasso a mettersi d’accordo con lui. Iza è un progetto politico a lungo termine: il trionfo della ‘pietruzza’ Castillo in Perù lo sta ispirando”.

Iza, che è stato uno dei protagonisti della rivolta dell’ottobre del 2019 contro il governo di Lenin Moreno, è nato nella comunità San Ignacio, a Cotopaxi. I suoi progenitori sono riconosciuti per la loro lotta contro il huasipungo (terreno che un latifondista concede ad un bracciante per uso personale in cambio che lavori per lui). Iza si autodefinisce anticapitalista e contro il sistema dei partiti.

È giunto alla presidenza della Conaie con un’agenda di cui fanno parte la difesa del territorio di fronte al “processo espansivo di imprese minerarie e petrolifere”, l’applicazione dei 21 diritti collettivi, tra i quali ci sono il rispetto dell’educazione interculturale bilingue, la giustizia indigena, l’autogoverno e il riconoscimento delle autorità comunitarie.

“Cerchiamo di costruire una società interculturale, di poter plurinazionalizzare le istituzioni dello stato, che si intenda la logica dei popoli e delle nazionalità indigene”, ha dichiarato, e ha promesso di recuperare la “unità organica e indissolubile” tra la Conaie e il suo braccio politico, il Pachakutik, anche se ha annunciato l’intenzione di riformare gli statuti.

Ha affermato che chiederà allo stato di applicare politiche pubbliche per invertire le condizioni di povertà e povertà estrema che colpiscono le comunità indigene. Su questa linea propone una massiccia irrigazione comunitaria, che “aiuterebbe a sostenere la produzione, a migliorare la capacità produttiva delle comunità, e così coprire la richiesta di alimentazione del popolo”.

Nelle recenti elezioni presidenziali (7 febbraio 2021), Iza si è tenuto al margine durante la candidatura di Yaku Pérez, che ha ottenuto la terza votazione più alta nelle elezioni. Durante il VII Congresso, effettuato nella parrocchia Salasaca, a Tungurahua, Iza ha detto che il discorso che mette a confronto “correismo contro anticorreismo” è servito fare il gioco della “grande destra”.

Da parte del governo del neoliberale Guillermo Lasso già è cominciata la campagna di denigrazione. Secondo la pagina della Procura, Iza ha denunce contro di lui per una presunta occupazione, uso illegale o traffico di terre, per usurpazione e simulazione di funzioni pubbliche e per atti di odio. Figura anche come testimone non identificato, in una denuncia per un presunto sequestro.

Nella sua infanzia, Iza fu per dieci anni legato alla chiesa cattolica. Dei suoi otto fratelli è stato l’unico che è riuscito a studiare, e ha ricevuto il titolo di ingegnere ambientale, dall’Università Tecnica del Cotopaxi. In gioventù incominciò a legarsi ai processi organizzativi, trasformandosi in autorità comunitaria e dirigente dei giovani del movimento indigeno.

Prima di essere eletto presidente della Conaie, terminava gli ultimi mesi come titolare del Movimento Indigeno e Contadino del Cotopaxi (MICC), dove il suo punto focale è stata la formazione comunitaria.

*Analista e ricercatore ecuadoregno, associato al Centro Latinoamericano de Análisis Estratégico (CLAE, www.estrategia.la).

Fonte: CLAE

01/07/2021

Rebelión

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Eloy Osvaldo Proaño, Una piedra en el zapato de Lasso pubblicato il 01-07-2021 in Rebelión, su [https://rebelion.org/una-piedra-en-el-zapato-de-lasso/] ultimo accesso 08-07-2021.

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