Città del Messico / Organizzazioni dei diritti umani hanno comunicato le denunce che hanno ricevuto dal passato 13 maggio sui luoghi di detenzione clandestini e su possibili fosse comuni dove sono portate le persone e i corpi dei manifestanti dello Sciopero Nazionale della Colombia.
Il Gruppo Giuridico e Umanitario 21 N, la Corporazione Giustizia e Dignità e la Commissione Interecclesiale di Giustizia e Pace hanno informato sui racconti che hanno ricevuto circa l’esistenza di fosse comuni nell’area rurale dei municipi di Buga e Yombo dove sono portati i corpi dei giovani manifestanti calegni; oltre all’uso del CAM come centro di operazioni coperte dove portano i giovani per poi trasportarli su fuoristrada con vetri polarizzati.
Le organizzazioni hanno anche condiviso informazioni sul movimento di camion, appartenenti ai media, che la polizia colombiana usa per portare i manifestanti nel settore di Mulaló, a 30 minuti da Cali, dove scaricano anche i corpi dei giovani dei quartieri popolari che partecipano alle mobilitazioni e che sono scomparsi.
Riportano che i giovani sono detenuti, dati come scomparsi e “giustiziati” in località lontane da Cali da gruppi di civili armati protetti dalla polizia. Hanno denunciato che le “dinamiche di repressione si sono andate sofisticando con la volontà sempre più grande di evitare che sia identificabile la responsabilità della polizia in operazioni di tipo paramilitare e criminale”.
Le organizzazioni hanno segnalato che queste violente operazioni clandestine dimostrano la gravità delle conseguenze che la mentalità e gli ordini emanati dal più alto livello dello stato generano definendo come “vandali terroristi” i giovani manifestanti, vittime e bersaglio diretto di piani criminali.
Hanno sollecitato gli enti di indagine e protezione dello stato e particolarmente l’Unità di Ricerca delle Persone Scomparse a tener conto delle informazioni riportate e di agire conformemente a quelle. Sulla base della garanzia e del diritto alla verità, hanno chiesto alle autorità di adottare misure efficaci e di indagare insieme ad esperti forensi e osservatori delle organizzazioni umanitarie nazionali e internazionali.
Di seguito il comunicato completo:
Dal passato 13 maggio 2001 le nostre organizzazioni hanno ricevuto racconti assolutamente scabrosi e delicati che feriscono la coscienza dell’umanità per il comportamento e le pratiche della polizia, che riflettono la gravità delle conseguenze che la mentalità e gli ordini emanati dal più alto livello dello stato generano definendo come “vandali terroristi” i giovani manifestanti vittime e bersagli diretti di piani criminali.
Dal 14 maggio si sono conosciute le prime versioni dell’esistenza di fosse comuni nell’area rurale dei municipi di Buga e Yumbo dove starebbero portando i corpi di molti giovani calegni.
Giorni addietro una nuova fonte ha condiviso un’informazione più precisa di questa delicata notizia, indicando che domenica 2 maggio, il CAM è stato usato come centro di operazioni coperte. Alcuni giovani sono stati portati in alcuni sotterranei, e alcune ore dopo venivano portati fuori in fuoristrada con vetri polarizzati.
Due fonti successive hanno informato su movimenti di camion che, sembrerebbe, appartengano ai media, che la polizia usa per muoversi. Con alcuni di questi nelle ore notturne sarebbero stati portati dei giovani nella zona conosciuta come Mulaló, frazione di Yumbo, situata a 30 minuti da Cali. Lì, in un posto precedentemente preparato starebbero scaricando i corpi dei giovani dei quartieri popolari che hanno partecipato alle mobilitazioni e che sono dati come scomparsi.
Una delle persone che ha fornito la propria testimonianza, ha anche dichiarato che i giovani sono detenuti, alcuni di loro sarebbero stati dati come scomparsi dai loro amici o famiglie, e a Guacarí, a Buga, a 45 minutos da Cali, sarebbero stati “giustiziati”.
Alcuni dei sopravvissuti alle esecuzioni sono stati trovati con ferite d’arma da fuoco in centri assistenziali e oggi sono terrorizzati e nascosti. Oggi 23 maggio, si è conosciuta una versione più scabrosa delle operazioni dei gruppi di civili armati protetti dai poliziotti. Sarebbe stata installata una Casa di Squartamento nella esclusiva località di Ciudad Jardín.
Alcuni familiari hanno dato alla nostra organizzazione alcuni nomi dei giovani che sono detenuti, successivamente portati in un posto di polizia a Meléndez, dei quali alcuni giorni dopo non si sa dove stiano.
In questi quasi 25 giorni le dinamiche di repressione sono andate sofisticandosi con la volontà sempre più grande di evitare che sia identificabile la responsabilità della polizia in operazioni di tipo paramilitare ed evidentemente criminale. Data l’assenza di garanzie sollecitiamo gli enti investigativi e di protezione dello stato e specialmente l’Unità di Ricerca delle Persone date per Scomparse, di svolgere le proprie attività basandosi sull’iniziale informazione pubblica.
Data l’assenza di una manifesta imparzialità durante lo Sciopero Nazionale da parte della Procura Generale della Nazione, è specialmente urgente verificare le pratiche investigative.
Di fronte al timore fondato, che prende gli eventuali testimoni, di essere vittime, per la propria vita, integrità e libertà, si richiede l’adozione di misure tecniche proprie d’indagine giudiziaria.
I testimoni temono che la polizia possa sviluppare strategie di pressione, di intimidazione, strategie di copertura con l’assassinio di altri giovani e delle loro famiglie.
Basandosi sulla sintesi di questi racconti che forniscono elementi ragionevoli di piani criminali sofisticati a cui participerebbe la Polizia Nazionale e dato il modo con cui hanno operato dal 28 aprile fino ad oggi gli agenti regolari della forza pubblica e i militari del Generale Zapateiro, lasciamo una Registrazione Storica Pubblica delle informazioni ricevute.
Dato il dovere di garanzia e il diritto alla verità, lo stato colombiano agisca con efficacia, al di là della retorica delle “esaustive indagini” e della testimonianza come unica base per l’avvio delle indagini, che permettano di confermare le ipotesi a partire da tali elementi di fatto.
Ribadiamo che sulla base di questa Registrazione Storica Pubblica, lo stato colombiano dovrebbe iniziare un’esplorazione tecnica con esperti forensi dell’istituto di Medicina Legale e dell’Unità di Ricerca delle Persone Scomparse con la partecipazione di osservatori delle organizzazioni umanitarie nazionali e internazionali, e, adottare misure immediate di indagine giudiziaria che assicurino un processo investigativo indipendente ed efficace che ribalti o confermi i racconti dei testimoni di questa situazione.
Questa è la lista delle persone date per scomparse secondo i confronti realizzati dal 28 aprile ad oggi dall’Università del Valle:
- Alejandro Castro
- Alejandro Duque González
- Alejandro Hoyos Salgado
- Alexander Martínez
- Andrés Arango
- Andrés Felipe Gómez Rivadeneira
- Angie Amaya
- Antony Jaramillo
- Antony López Brando Molina
- Brando Stiven Blandón Pérez
- Brayan Cavadias
- Brayan Steven Rayo
- Bryan Steven Mesa
- Bryan Varela
- Camila Jaramillo
- Carlos Alberto Vásquez Usma
- Carlos Andrés Benavides
- Carlos Castillo
- Carlos Mayorc
- Claudia Ospina
- Cristian Andrés Ocampo
- Cristian Camilo Duque
- Cristian Estiven Rentería Valencia
- Cristian Zúñiga
- Cristopher Rodriguez
- Daniel Becerra
- Daniel Steven Bonilla
- Daniel Zuluaga García
- Devi Alezander Ovalle Cabrera
- Deivy Alexis Gómez
- Devin Alegría Camacho
- Deyvi Farley Orozco
- Diana Cruz
- Diana Marcela Betancour Rodriguez
- Diana Ruiz Diego Botero
- Eduardo Galeano
- Edwin Santiago Martínez Garcés
- Elberth Orozco
- Esteban Rodríguez
- Estiven Jaramillo
- Estiven Marulanda
- Fabier Londoño Medina
- Felipe Arias Felipe Ruiz
- Francisco Durán
- Francisco Javier García
- Héctor Valencia
- Heilen Bravo
- Isabella Martinez
- Jesús David Lozano
- Jhon Alexander Aguirre
- Jhonatan Lenis
- Joan Francisco Herrera
- Joan Stiven Vélez
- Job Alejandro Moreno
- Johan Esteban Torres Urbano
- Jorge Alexander Lozano Perez
- Jose David Hurtado Moreno
- Jose Esteban C Angulo
- Juan Camilo Maiman
- Juan Camilo Pérez
- Juan Camilo Sánchez
- Juan Carlos Gironza Hoyos
- Juan Carlos Peña Meneses
- Juan Diego Ulloa
- Juan Esteban Alvarez
- Juan Pablo Gutiérrez
- Juan Pablo Guzman Rodríguez
- Karol López
- Kelvin Josué Plaza Castillo
- Kevin Aguilar
- Kevin Alexis Bedoya
- Kevin Jiménez
- Kevin Perea
- Kevin Stiven Rodiguez Motavita
- Leonardo Andrés Villegas Arana
- Lizeth Arévalo
- Lizeth Valencia
- Luis Dayan Montes Betancourt
- Luis Fernando Chávez
- Luis Mario Maicol
- Andrés Medina Ortiz
- Manuela Ruiz Taborda
- Marcela Valencia
- Marco Andrés Arango
- María Angélica Cano
- María del Carmen Carabai Barrera
- Mario Alberto Arcila Martínez
- Marvin Santiago Trejos
- Mauricio Cáceres
- Michele Arteaga
- Michell Torres
- Miguel Angel Escobar
- Miguel Ángel Henao
- Miguel Bolaños
- Mónica Mosquera
- Nicolás Flórez
- Nicolas Suarez
- Oscar Eduardo Arroyo
- Ramiro Parmenio
- Robert Steven Londoño Ospina
- Santiago Muñoz Quiroga
- Santiago Cruz
- Santiago Posada
- Santiago Arce
- Sebastián Arce
- Sebastián Cortés
- Sebastián Escobar
- Sebastián Ospina
- Sofia del Mar Gaviria
- Steven Riveros
- Valentina Campos
- Valentina Marin Quintero
- Valentina Ramirez Sánchez
- Valeria Serna Vanessa Navia
- Verónica Valencia
- Víctor Manuel Agudelo
- Wilson Loaiza
- Mujer Afrodescendiente NN, Adolescente, 13 años
- Persona detenida arbitrariamente en Meléndez, 08.05.21
- Persona detenida arbitrariamente en Meléndez 08.05.21
23 maggio 2021
Gruppo Giuridico e Umanitario 21 N
Corporazione Giustizia e Dignità
Commissione Interecclesiale di Giustizia e Pace
24 maggio 2021
Desinformémonos
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Redacción Deisnformémonos, “Reportan fosas comunes, «casas de pique» y sitios de detención clandestinos para manifestantes en Colombia” pubblicato il 27-05-2021 in Desinformémonos, su [https://desinformemonos.org/reportan-fosas-comunes-casas-de-pique-y-sitios-de-detencion-clandestinos-para-manifestantes-en-colombia/] ultimo accesso 27-05-2021. |