Di fronte alla barbarie, la speranza


América Niño

Dal dolore alla rabbia, dall’indignazione alla lotta. I percorsi attraverso cui camminiamo noi donne sono sempre più pieni di ragioni per uscire in strada. Oggi scrivo queste parole con un nodo alla gola, con la sensazione di una perdita recente, con la viva speranza e il fuoco che arde nel cuore.

Mi tolgo la maschera di giornalista neutrale e obiettiva per continuare a personificare il giornalismo popolare, dal basso, quello che costruisce e non teme la censura. Oggi scrivo per rivendicare Alison, l’ultima vittima conosciuta di violenza sessuale da parte della Polizia a Popayán.

Molte di noi abbiamo ricevuto questa notizia con profondo dolore: una donna, minore d’età è abusata da agenti dell’ESMAD e dopo si suicida come risultato di questa barbarie, nell’ambito delle proteste sociali che oggi ravvivano il fuoco dello sciopero nazionale a Popayán. Forse molte di noi si domandano in quale momento può essere il mio turno, perché i nostri corpi continuano ad essere un territorio per la guerra, in quale contesto possiamo essere sicure e che dobbiamo fare per smettere di essere vittime dei loro abusi.

Le cifre sono allarmanti. Tra il 28 aprile e il 18 maggio la Temblores ONG ha registrato 27 denunce di violenza sessuale e di genere nell’ambito dello Sciopero Nazionale. Più che le cifre, quello che c’è dietro ogni violenza sono vite umane distrutte da un nemico di classe, da un mostro vorace che divora i nostri corpi come carne fresca e ci getta nell’immondizia per farci morire di fame o di dolore. Non è un segreto per nessuno che la forza pubblica difende gli interessi del capitale, le interessa conservare le istituzioni e incarna anche il peggio del patriarcato: si fonda sulla superiorità maschile, sulla violenza e sulla repressione, per mantenere un ordine che beneficia solo un pugno di uomini ricchi.

Sono stati quattro agenti dell’ESMAD che il 12 maggio hanno abusato di Alison in mezzo alla repressione durante le manifestazioni a Popayán; quattro che rappresentano i valori della loro istituzione, perché non sono solo questi quattro che l’hanno trascinata in un’auto di pattuglia e l’hanno internata nell’Unità di Risposta Immediata (URI) dove probabilmente l’hanno violentata, ma sono centinaia di loro che sparano senza misericordia contro giovani disarmati, centinaia che si soddisfano con il dolore altrui perché, se non sono solo loro che si accaniscono contro il popolo e sui corpi delle donne, sono testimoni di dozzine di abusi e stanno zitti.

Alison non ha potuto contenere il dolore di questa infamia e si è tolta la vita. Sicuramente ha provato molto dolore, molta ripugnanza, molta impotenza e una profonda delusione. Suo padre fa parte della polizia e sicuramente da bambina le insegnò l’onore della sua istituzione, la medesima che oggi sappiamo che è macchiata di sangue. Suo padre, che è apparso dicendo che deve aspettare il risultato delle indagini, non è altro che un altro patriarca incapace di prendere una posizione forte di fronte agli abusi dei propri compagni. Nonostante ciò, e nonostante la sua incompetenza, oggi noi donne cingiamo Alison, rivendichiamo la sua morte  come un’altra ragione in più per continuare a innondare le strade di indignazione, per continuare a costruire a partire dall’amore tra di noi, per continuare a tessere pedagogie popolari che non solo ci insegnino a difenderci o a badare a noi, ma che anche penetrino nell’autocritica maschile per riconoscere qualsiasi espressione di violenza.

Termino questo testo rivendicando la lotta popolare, le barricate nelle strade, le e i giovani con la viva speranza e il cuore che arde, che vogliono bruciare i muri dell’ignominia. Sono loro che hanno ispirato questa lotta che oggi ci fa gridare all’unisono “viva lo sciopero nazionale!”, sono loro che hanno fatto come propria la trasformazione della società per una più giusta e degna per tutte. Oggi la speranza si sovrappone alla barbarie.

*América Niño è una comunicatrice popolare, collaboratrice di Colombia Informa.

21 maggio 2021

Colombia Informa

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
América Niño, Frente a la barbarie, la esperanza” pubblicato il 21-05-2021 in Colombia Informa, su [http://www.colombiainforma.info/frente-a-la-barbarie-la-esperanza/] ultimo accesso 23-05-2021.

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